I motivi di un divieto
In Piemonte la raccolta dei funghi è regolamentata dalla Legge regionale n. 24/2007 che, in sintesi, consente la raccolta dall’alba al tramonto di una quantità giornaliera individuale non superiore ai 3 kg a tutti coloro che siano dotati dell’apposito titolo. Limitazioni geografiche all'interno delle aree protette istituite ai sensi della normativa regionale vigente e dei siti costituenti la rete Natura 2000 individuati dai relativi organismi di gestione.
Nelle Aree Protette delle Alpi Cozie, come in tutto il territorio regionale piemontese è vietata la circolazione con mezzi motorizzati su percorsi fuoristrada ai sensi della Legge Regionale n. 32/1982. Il divieto, come si legge, «è esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonché alle piste e strade forestali». Si tratta dell’articolo 11 inserito, non a caso, nel testo intitolato «Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale» perché indubbiamente il traffico veicolare ha un impatto sugli equilibri ecologici. Ma cosa si intende per “percorsi fuoristrada”? In sostanza tutto ciò che non è inserito nella viabilità statale, regionale, provinciale o comunale.
Nel corso dell’estate, i guardiaparco sono intervenuti in diverse occasioni per richiamare persone in mountain bike che percorrevano, all’interno dei Parchi Alpi Cozie, itinerari e sentieri vietati all’accesso delle biciclette. Qualcuno si è giustificato segnalando che aveva seguito le indicazioni scaricate da alcuni siti internet o da alcune app, ma purtroppo il regolamento di un’area protetta non ammette l’ignoranza della norma. Ne approfittiamo, quindi, per ribadire le limitazioni previste nelle Aree Protette delle Alpi Cozie e spiegarne le motivazioni.
La fine dell’estate avanza e, con essa, si avvicina la stagione di raccolta funghi che attira ogni anno numerosi appassionati.
Nelle Aree Protette delle Alpi Cozie e nei siti della rete Natura 2000 gestiti dall’Ente Parco la raccolta funghi è regolamentata dalla Legge nazionale 352/1993 e dalla Legge regionale 24/2007, cioè è consentita a tutti i portatori di titolo, salvo le seguenti specifiche limitazioni:
Trascorrere una giornata all’aria aperta con il proprio cane è certamente una bellissima esperienza. All’interno di un’area protetta, però, l’introduzione di un animale da affezione è un problema per gli equilibri naturali che un Ente Parco è tenuto a difendere. In tutti i parchi italiani nazionali e regionali, esistono quindi limitazioni volte a trovare un compromesso tra le esigenze di conservazione ambientale e quelle dei padroni di cane che desiderano portare con sé i loro amici a quattro zampe. Vediamo perché.
Sono ancora numerose le persone che amano tornare a casa dopo una passeggiata all’aria aperta con un mazzolino di fiori. C’è pure la canzone! Ma… Ci sono delle regole da rispettare.
Dopo 5 anni intensi tra lavoro sul campo e coordinamento di attività e azioni, la conferenza finale del LIFE WolfAlps EU, organizzata a Trento dal 17 al 19 maggio, ha segnato il traguardo di un progetto che dal 2019 ha saputo diffondere un patrimonio di conoscenze scientifiche e strumenti divulgativi sul tema della coesistenza tra attività umane e lupi nelle Alpi.
Un avvistamento straordinario di esemplari di Ibis eremita (Geronticus eremita) nei prati tra Avigliana e Borgone. Questi uccelli migratori sono minacciati di estinzione e un progetto internazionale di reintroduzione insegna ai giovani esemplari le indispensabili rotte di migrazione con l’aiuto di genitori adottivi umani volanti su deltaplani a motore.
All’interno delle aree protette certe attività umane devono adeguarsi ai principi di tutela ambientale. Tra queste l’uso dei droni che è previsto solo per scopi professionali, di monitoraggio e ricerca scientifica. L’utilizzo di aeromobili a pilotaggio remoto per questi scopi nei parchi naturali, nelle riserve naturali e nei siti Natura 2000 gestiti dalle Aree Protette delle Alpi Cozie è sottoposto ad apposita richiesta e a valutazione di incidenza.
Nei Parchi delle Alpi Cozie non si può catturare, uccidere o danneggiare alcun animale, nemmeno i più piccoli o sconosciuti. In questo articolo vogliamo soffermarci sui cosiddetti animali a sangue freddo, e in particolare sugli anfibi che nella stagione primaverile sono più visibili durante la migrazione verso le zone umide dove si riproducono depositando le uova in acqua.