L’inverno è la stagione più complicata per molte specie che vivono in montagna. Le attività di escursionismo invernale e scialpinismo rappresentano un disturbo – talvolta una minaccia – per i delicati equilibri ecologici di un ambiente già messo a dura prova dagli elementi naturali.
Situate nel Piemonte occidentale al confine con la Francia, le valli Chisone, Germanasca e Pellice sono studiate in questo volume sotto il profilo delle vie di comunicazione e della mobilità di persone, merci, idee.
La strada comunale da Balboutet a Pian dell’Alpe è chiusa per la stagione invernale 2024-2025 dal 30 novembre 2024 al 30 aprile 2025.
Nei parchi non si caccia
In Piemonte la Legge Regionale n.19/2009 all’articolo 8 afferma che «Nelle aree protette istituite e classificate come parco naturale e riserva naturale si applicano i seguenti divieti: a) esercizio di attività venatoria; b) introduzione ed utilizzo da parte di privati di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura, se non autorizzati nominativamente».
La migliore arma contro gli avvelenamenti del bestiame è data dalla precisa conoscenza delle piante e dall'individuazione tempestiva. Un progetto che coinvolge ASL TO3, Ipla, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e Parchi Alpi Cozie con lo scopo di produrre una nuova metodologia di test diagnostico per identificare le piante tossiche.
E' dedicato alla silenziosa invasione di piante e animali provenienti da paesi lontani il nuovo calendario dei Parchi Alpi Cozie, come di consueto illustrato con gli acquerelli di Elio Giuliano e Valentina Mangini con testi di Luca Giunti.
I motivi di un divieto
In Piemonte la raccolta dei funghi è regolamentata dalla Legge regionale n. 24/2007 che, in sintesi, consente la raccolta dall’alba al tramonto di una quantità giornaliera individuale non superiore ai 3 kg a tutti coloro che siano dotati dell’apposito titolo. Limitazioni geografiche all'interno delle aree protette istituite ai sensi della normativa regionale vigente e dei siti costituenti la rete Natura 2000 individuati dai relativi organismi di gestione.
Nelle Aree Protette delle Alpi Cozie, come in tutto il territorio regionale piemontese è vietata la circolazione con mezzi motorizzati su percorsi fuoristrada ai sensi della Legge Regionale n. 32/1982. Il divieto, come si legge, «è esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonché alle piste e strade forestali». Si tratta dell’articolo 11 inserito, non a caso, nel testo intitolato «Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale» perché indubbiamente il traffico veicolare ha un impatto sugli equilibri ecologici. Ma cosa si intende per “percorsi fuoristrada”? In sostanza tutto ciò che non è inserito nella viabilità statale, regionale, provinciale o comunale.
Nel corso dell’estate, i guardiaparco sono intervenuti in diverse occasioni per richiamare persone in mountain bike che percorrevano, all’interno dei Parchi Alpi Cozie, itinerari e sentieri vietati all’accesso delle biciclette. Qualcuno si è giustificato segnalando che aveva seguito le indicazioni scaricate da alcuni siti internet o da alcune app, ma purtroppo il regolamento di un’area protetta non ammette l’ignoranza della norma. Ne approfittiamo, quindi, per ribadire le limitazioni previste nelle Aree Protette delle Alpi Cozie e spiegarne le motivazioni.
La fine dell’estate avanza e, con essa, si avvicina la stagione di raccolta funghi che attira ogni anno numerosi appassionati.
Nelle Aree Protette delle Alpi Cozie e nei siti della rete Natura 2000 gestiti dall’Ente Parco la raccolta funghi è regolamentata dalla Legge nazionale 352/1993 e dalla Legge regionale 24/2007, cioè è consentita a tutti i portatori di titolo, salvo le seguenti specifiche limitazioni: