Nome specie: Formica rufa
Regno: Animali
Classe: Insetti
Ordine: Imenotteri
Famiglia: Formiche
Nome comune: Formica rufa
Sono diffuse soprattutto nei boschi di conifere dove costruiscono i propri nidi in aree di vegetazione meno fitta, per ricevere i raggi solari.
Dove mi trovi?
Parco naturale Gran Bosco di Salbertrand
Parco naturale Orsiera Rocciavrè
Parco naturale Val Troncea
ZSC Bardonecchia Val Fredda
ZSC Boscaglie di Tasso di Giaglione
ZSC Cima Fournier e Lago Nero
ZSC Gran Bosco di Salbertrand
ZSC Les Arnauds Punta Quattro Sorelle
ZSC Pendici del Monte Chaberton
ZSC – ZPS Orsiera Rocciavrè
Classificazione:
Nome specie: Formica rufa
Regno: Animali
Classe: Insetti
Ordine: Imenotteri
Famiglia: Formiche
Nome comune: Formica rufa
Habitat:
Sono diffuse soprattutto nei boschi di conifere dove costruiscono i propri nidi in aree di vegetazione meno fitta, per ricevere i raggi solari.
Percorrendo molti sentieri delle Aree Protette Alpi Cozie, attraverso le formazioni boschive di conifere, è possibile osservare grossi cumuli di aghi e detriti vegetali che costituiscono i nidi di formiche particolarmente interessanti nel campo della lotta biologica.
Sull'arco alpino italiano sono presenti quattro specie di imenotteri, molto simili dal punto di vista ecologico e morfologico, che vengono indicate come formiche del gruppo Formica rufa. Queste formiche presentano una colorazione rosso-ruggine sulla livrea, con addome, zampe e antenne brune. Sono prive di pungiglione, ma dotate di due robuste mandibole.
La loro complessa vita sociale prevede una parte più cospicua della popolazione rappresentata dalle operaie che svolgono diversi compiti: procurare il cibo, effettuare la manutenzione del nido e difenderlo dagli aggressori, accudire le uova e le larve, nutrire le regine.
Le regine sono femmine fertili e inizialmente provviste di ali che, terminato lo sviluppo abbandonano il nido e vengono inseminate dai maschi durante il "volo nuziale". Questi ultimi, dopo l'accoppiamento, hanno una vita molto breve, mentre le regine si portano a terra per fondare un nuovo nido o, più spesso, tornare a vivere nel nido di origine. Strappatesi le ali iniziano subito a deporre le uova dalle quali schiuderanno in prevalenza operaie.
La differenziazione nelle tre caste (operaie, maschi, regine) è controllata da vari fattori, fra cui la temperatura alla quale vengono deposte le uova, il tipo di nutrizione larvale, la quantità di operaie presenti nel nido, la presenza o meno di regine.
I nidi della Formica rufa possono raggiungere le dimensioni di un metro di diametro alla base per un metro di altezza, con una popolazione di 500.000 - 1.000.000 di individui. La parte emergente viene detta acervo e viene utilizzato quando le condizini climatiche sono più favorevoli, mentre le parti più profonde della struttura sono abitate durante l'inverno.
L'importanza di queste formiche nel mantenimento degli equilibri ecosistemici è legata alla straordinaria quantità di insetti e artropodi che vengono catturati per il fabbisogno alimentare del formicaio (decine di migliaia al giorno). Sia in Italia che all'estero sono stati effettuati positivamente dei trapianti di formicai in zone infestate da insetti nocivi, dimostrandone così l'efficacia anche nel campo della lotta biologica.
La formica rufa è inserita nella Lista Rossa IUCN come specie quasi minacciata. In Piemonte è protetta ai sensi della Legge Regionale 32/1982.