Nome comune: primula del Mattioli
Regno: Plantae
Ordine: Ericales
Famiglia: Primulaceae
Genere: Primula
Nome scientifico: Cortusa Matthioli
Aree montane dall’estremo oriente asiatico alle Alpi.
La specie è diffusa nelle aree montuose asiatiche dal Giappone agli Urali all’Himalaya, ed Europee come i Carpazi. Nelle Alpi è più diffusa lungo i versanti settentrionali della catena, mentre in Italia è maggiormente presente tra le montagne orientali. Nelle Aree Protette delle Alpi Cozie è una specie rara, cresce nei territori del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand e del Parco naturale della Val Troncea che rappresentano i confini occidentale e meridionale della sua diffusione. Predilige ambienti ombreggiati tra cui ghiaioni e rupi umide, spesso anche colatoi, con suolo calcareo e ph basico.
Secondo il botanico Sandro Pignatti, si tratterebbe di un relitto della flora tardo-terziaria come dimostra la sua distribuzione in aree marginali.
Dove mi trovi?
Parco naturale Gran Bosco di Salbertrand
Parco naturale Val Troncea
ZSC Bardonecchia Val Fredda
ZSC Les Arnauds Punta Quattro Sorelle
ZSC Valle della Ripa
ZSC Valle Thuras
Classificazione:
Nome comune: primula del Mattioli
Regno: Plantae
Ordine: Ericales
Famiglia: Primulaceae
Genere: Primula
Nome scientifico: Cortusa Matthioli
Habitat:
Aree montane dall’estremo oriente asiatico alle Alpi.
La specie è diffusa nelle aree montuose asiatiche dal Giappone agli Urali all’Himalaya, ed Europee come i Carpazi. Nelle Alpi è più diffusa lungo i versanti settentrionali della catena, mentre in Italia è maggiormente presente tra le montagne orientali. Nelle Aree Protette delle Alpi Cozie è una specie rara, cresce nei territori del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand e del Parco naturale della Val Troncea che rappresentano i confini occidentale e meridionale della sua diffusione. Predilige ambienti ombreggiati tra cui ghiaioni e rupi umide, spesso anche colatoi, con suolo calcareo e ph basico.
Secondo il botanico Sandro Pignatti, si tratterebbe di un relitto della flora tardo-terziaria come dimostra la sua distribuzione in aree marginali.
Si tratta di una pianta erbacea perenne con un’altezza variabile tra i 20 e i 40 cm caratterizzata da gemme svernanti, al livello del suolo, protette da neve o lettiera. Il fusto presenta una parte ipogea a rizoma orizzontale da cui si dipartono le radici e una parte epigea priva di foglie con peli e ghiandole nella parte inferiore. Le foglie, a forma di cuore rovesciato con la punta verso l’esterno, sono caratterizzate da lobi (fino a un massimo di 9) che a loro volta presentano un numero variabile di dentelli ottusi, tra 3 e 9. Sono sorrette da piccioli villosi di una lunghezza tra i 6 e i 13 cm e misurano tra i 3 e 8 cm di larghezza.
L’infiorescenza consiste in un’ombrella con un numero di fiori tra i 5 e i 15 da un solo lato. Questi ultimi sono ermafroditi, dotati di calice e corolla suddivisi in 5 parti e variano tra i 7 e i 12 cm di lunghezza. Il frutto è a capsula con 5 valve in grado di ospitare 30-40 semi.
Approfondimenti:
Il nome Corthusa Matthioli è stato attribuito da Carlo Linneo dopo che il botanico Pietro Andrea Mattioli aveva definito la specie Corthusa in onore del suo scopritore Jacopo Antonio Cortusi.
La Corthusa Matthioli è una delle rarità che caratterizzano la flora del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
https://www.parchialpicozie.it/news/detail/20-05-2020-20-maggio-1980-20-maggio-2020-buon-compleanno-gran-bosco/
La sua presenza si registra anche nel Parco Naturale della Val Troncea come descritto in un articolo pubblicato nella rivista Piemonte Parchi.
http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/natura/piante/item/881-la-cortusa-di-mattioli