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Il canto della foresta: lo spettacolo sulla Selva di Chambons

20 Agosto 2025

È stato un emozionante ritorno a casa, per lo spettacolo teatrale sulla Selva di Chambons che sabato 16 agosto ha animato la tiepida serata di Fenestrelle in Sala Consigliare. Il racconto delicato di una vicenda ambientata in Val Chisone alla fine dell’800, quando gli abitanti di una piccola frazione – soprattutto le donne – riescono a fermare l’abbattimento di un pregiato bosco di larici. Una rappresentazione intitolata “La canzone della foresta”, scritta e interpretata dall’antropologa Irene Borgna, e il supporto del docente di Scienze forestali Giorgio Vacchiano, con la tecnica narrativa tradizionale giapponese del Kamishibai in cui il racconto procede in parallelo all’alternarsi di evocative illustrazioni in un teatrino di legno portatile. 

L’idea sviluppata dai due autori con le graziose tavole dell’illustratrice Silvia Benetollo è l’espressione ultima di un approfondito lavoro di ricerca d’archivio e divulgazione storica effettuato proprio a Fenestrelle da Roberta Moschini e Alberto Espagnol e ripreso dal guardiaparco delle Aree Protette delle Alpi Cozie Bruno Usseglio. La storia racconta la rivolta civile degli abitanti di Chambons, all’epoca frazione del comune di Mentoulles, che si organizzano per salvare la foresta alle spalle dell’abitato, improvvidamente venduta all’asta dal sindaco. La vicenda si svolge nei primi giorni di novembre 1898 quando l’imminente avvio dei tagli spinge gli uomini giù fino a Pinerolo a informarsi sulla legittimità della decisione e a presentare ricorso, mentre le donne salgono nella foresta dove si nascondono con la complicità della nebbia e iniziano a smuovere massi che rotolano lungo i ripidi pendii precipitando addosso ai boscaioli, al pretore e ai Carabinieri che li scortano. “Meglio in galera che sepolti dalle valanghe” ripetono i ciambonesi sottolineando la fondamentale opera di protezione che la selva offre dai monti sovrastanti. Dal canto loro, le autorità iniziano a capire l’utilità di quegli alberi proprio nel momento in cui devono ripararsi dietro i tronchi per evitare i sassi che piovono dall’alto. 

Il racconto ha saputo toccare l’emotività delle oltre 130 persone presenti anche grazie alla sensibilità di Irene Borgna, visibilmente commossa dalla possibilità di mettere in scena lo spettacolo proprio nel luogo dove è stato ispirato. A sottolineare il lavoro di squadra che ha consentito la messa in scena, sono intervenuti il sindaco di Fenestrelle Michel Bouquet, la storica Roberta Moschini e il guardiaparco Bruno Usseglio. 

P.S.
Nel finale, la foresta viene salvata e gli abitanti di Chambons sostanzialmente scagionati in fase di processo dalle autorità che, divenute solidali con i ciambonesi, dichiarano di non aver riconosciuto le autrici del lancio di sassi. Non è un modo di spoilerare la storia perché lo spettacolo va visto per il garbo e la dolcezza del racconto e per le molteplici implicazioni sociali ed ecologiche di un avvenimento capace di insegnare qualcosa anche a oltre 100 anni di distanza.