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Due giorni di confronto sulla gestione della risorsa acqua

23 Ottobre 2025

Il 16 e 17 ottobre si è svolto presso la sede di Salbertrand delle Aree Protette delle Alpi Cozie l’incontro tra i partner del progetto ALCOTRA ACLIMO, l’iniziativa transfrontaliera Italia-Francia dedicata alla gestione della risorsa acqua in epoca di crisi climatica. Il personale italiano proveniente dalle Aree Protette delle Alpi Marittime, dal Parco Fluviale Gesso Stura, dal Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri e dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, insieme ai colleghi francesi del Parc National du Mercantour, del Parc National des Écrins e del Parc National de la Vanoise si sono incontrati per un’intensa due giorni di confronto sull’avanzamento dei lavori e di visita sul campo per osservare alcune iniziative in via di sviluppo nei Parchi delle Alpi Cozie.

I lavori in aula

In particolare, durante la giornata di giovedì 16 ottobre, si è svolto il comitato di pilotaggio durante il quale sono stati affrontati gli aspetti economici e burocratici delle iniziative già realizzate e di quelle ancora da completare, con un un’attenzione specifica alle azioni di comunicazione che riguardano la produzione di un docufilm e di un kit didattico.

Ampio spazio è stato dedicato all’importante iniziativa di carattere scientifico che vede la collaborazione tra i partner di ACLIMO e i tecnici di CESBIO (Centre d’Etudes Spatiales de la Biosphère) per la creazione di uno strumento in grado di modellizzare la quantità di acqua all’interno di un bacino idrografico, studiando la componente glaciale e nivologica per effettuare stime sulle disponibilità estive anche a partire da serie storiche capaci di fornire strumenti di previsione a lungo termine. Il carattere complesso e ambizioso dello studio hanno richiesto un confronto approfondito sulle criticità riscontrate finora e le modalità per superarle. 

La visita sul campo

A seguire, la giornata di venerdì 17 ottobre è stata dedicata alla visita in campo, nelle Aree Protette delle Alpi Cozie dove sono stati ipotizzati gli interventi previsti dal progetto, per avviare un confronto con i partner sulle diverse azioni, già attuate o in fase di studio, volte ad affrontare le problematiche di carenza di acqua nei pascoli.

Champlas - Colle del Sestriere

Alla mattina il gruppo ha visitato il Sito della Rete Natura 2000 di Champlas – Colle del Sestriere, caratterizzato da ambienti xerici, praterie e pascoli particolarmente secchi. Grazie all’accompagnamento da parte di Luciano Gorlier, presidente dell’Associazione fondiaria Champlas du Col e Janvier, è stato possibile osservare da vicino una serie di abbeveratoi mobili e fissi realizzati dall’associazione stessa per una gestione più oculata e sostenibile dell’acqua destinata ai bovini al pascolo con l’obiettivo di ridurre sprechi e calpestio del suolo da parte del bestiame.

Inoltre, si è avviato un confronto con i partner degli altri parchi sui possibili interventi da attuare per la conservazione della torbiera posta a valle dell’acquedotto che alimenta l’abitato di Champlas du Col, recentemente degradatasi a causa dell’effetto congiunto di un fenomeno di erosione, del pascolamento e di stagioni siccitose. Sono state sottoposte ai presenti alcune possibili soluzioni realizzative per evitare il prosciugamento della zona umida, di ridotte dimensioni, ma di grande importanza ecologica.

La prima parte della giornata, quindi, si è focalizzata sulla gestione dell’acqua finalizzata a conservare gli ambienti naturali o seminaturali del territorio e a favorire un’attività economica fondamentale per la montagna come la pastorizia.

Cima Fournier e Lago Nero

Nel pomeriggio, invece, la comitiva si è spostata nel Sito della Rete Natura 2000 Cima Fournier e Lago Nero dove l’esposizione a nord e la conformazione del territorio hanno consentito la formazione di un’ampia rete di laghi e zone umide particolarmente minacciate dai cambiamenti climatici e dalla fruizione turistica. La visita, condotta da Alberto Selvaggi, naturalista a cui l’Ente Parco ha commissionato i rilievi di carattere botanico, ha riguardato i due bacini principali della zona su cui i Parchi delle Alpi Cozie hanno effettuato diverse attività di monitoraggio.

Relativamente al Lago Nero, già da diversi anni è in corso uno sviluppo di piante acquatiche che ne ha parzialmente occupato la superficie sollevando interrogativi sulla possibile evoluzione dell’habitat in riferimento al naturale interramento del bacino e alle problematiche di fruizione da parte di turisti e pescatori. Dalle analisi, è emerso che tra la vegetazione è presente anche il Potamogeton alpinus Balb., rarissima sottospecie che in Piemonte si trova esclusivamente in 5 stazioni. In questo caso è quindi necessario valutare attentamente le azioni da intraprendere nel rispetto delle specificità ecologiche: assecondare l’evoluzione naturale del bacino o intraprendere un intervento per fermare le dinamiche in atto?

La seconda zona analizzata è quella che circonda il Lago di Clot Foiron. Qui, sulle rive del bacino, sono stati individuati nuclei dell’habitat numero 7110 della direttiva europea, identificato come “Torbiere alte attive”, con presenza di specie molto rare come l’Empetrum nigrum che ne determinano uno status di protezione particolarmente rigorosa. Limitrofa al lago è presente anche una torbiera, nella quale sono state rinvenute diverse specie di libellule classificate come vulnerabili nella Lista Rossa dell’IUCN, dove occorrerà studiare specifiche strategie di conservazione ambientale più possibile in armonia con la frequentazione turistica che in estate è particolarmente abbondante anche grazie alla bellezza dei luoghi.

La presenza di personale tecnico proveniente dai principali parchi delle Alpi occidentali ed estremamente preparato sulla materia, ha consentito uno scambio di pareri e di esperienze molto fruttuoso per tutti in una fase in cui i progetti entreranno nella fase più operativa dopo la conclusione dei lavori di analisi e studio.