Pagina iniziale / Notizie / Salbertrand e il suo Carnevale

Salbertrand e il suo Carnevale

20 Febbraio 2025
Le maschere, dette vizajeřa, realizzate in legno dagli scultori di Istuara ‘d bo rappresentano, oggi come in passato, le forze e gli spiriti che hanno il compito di proteggere gli uomini e le bestie da eventuali presenze nefaste

Le maschere, dette vizajeřa, realizzate in legno dagli scultori di Istuara ‘d bo rappresentano, oggi come in passato, le forze e gli spiriti che hanno il compito di proteggere gli uomini e le bestie da eventuali presenze nefaste

Il Carnevale arriva nella vetrina dell’Hotel Dieu, nel centro del paese di Salbertrand, con le tradizionali maschere in legno, il piccolo fantoccio di paglia e l’aratro, simboli e testimoni di una festa di origine antica che ha saputo tramandarsi tra generazioni pur contaminandosi e aprendosi alla modernità.

L’allegro e colorato allestimento creato nella vetrina dall’Ecomuseo Colombano Romean con la collaborazione e il contributo di Rosalba e Dario Milesi rende omaggio al Carnavà du Guéini, ossia il Carnevale dei Salbertrandesi, soprannominati da sempre Guéini (dal verbo occitano arguéinā: agitarsi) ossia gente che sa “far festa come si deve”.

Lo spirito con cui si festeggia il Carnevale tiene fede a questo soprannome e mantiene vive, ancora oggi, alcune tradizioni sopravvissute al tempo. Sono la distribuzione, casa per casa, dei turtiòu, la lettura del testamento e il rogo del Carnevale.

I turtiòu, ossia frittelle ottenute da farina, latte e acqua, cotte sulla stufa a legna, allestita su un carro, vengono distribuite (un tempo su un apposito tagliere di legno con manico) durante la sfilata dell’ultima domenica di Carnevale mentre la sera del Martedì grasso va in scena la seconda sfilata con ’l Carnavà rappresentato da un grande fantoccio di paglia, fatto saltare a suon di musica, lungo la via, fino alla Stazione, dove si assiste, sulla piazza, alla lettura del testamento seguita dal rogo del Carnevale. La Müsiccä è componente importante della festa che si intreccia alle moderne sonorità stereo dei carri. E’ formata dai componenti della Banda musicale locale che tengono fede alla festa con note della tradizione che accompagnano le sfilate, il ballo del fantoccio, la lettura del testamento e il rogo finale del Carnevale.

Un tempo la festa era più lunga: iniziava dopo l’Epifania, si caratterizzava col mercoledì dei turtiòu, continuava il giovedì grasso con l’aratura della neve e finiva il martedì grasso con il falò seguito dall’arrivo a mezzanotte della Quaresima (Cařèimä), impersonata da una figura vestita di bianco-giallino che compariva facendo scendere il sipario sul Carnevale. Tra i riti ricordati nella vetrina dell’Hotel Dieu troviamo infatti l’aratro che ricorda l’aratura della neve: un gesto che simbolizzava il processo evolutivo di fertilizzazione simbolica della terra e le maschere, dette vizajeřa, realizzate in legno dagli scultori di Istuara ‘d bo che rappresentano, oggi come in passato, le forze e gli spiriti che hanno il compito di proteggere gli uomini e le bestie da eventuali presenze nefaste. Le maschere facevano visita nelle case eventualmente ballavano con le donne o toccavano gli abitanti ma solitamente non parlavano e si esprimevano a gesti.

Riti propiziatori, personaggi, gesti e messaggi sono impressi nella memoria degli anziani del paese e, grazie a un’approfondita ricerca antropologica, condotta dalla ricercatrice Lia Zola, sono stati narrati e pubblicati nel Cahier n°6 dell’Ecomuseo (2009). Il Cahier intitolato “‘l carnavà du Guéini” rappresenta un documento prezioso dedicato a questo tempo festivo ciclico che scandisce il ritorno della luce dopo il buio dell’inverno e che celebra il risveglio della natura. Il compito di rinnovare cerimonie e riti veniva, e lo è ancora oggi, affidato dalla comunità ai “giovani” che rappresentano la vera ricchezza di un paese.

Per saperne di più si consiglia la visione del video documentario pubblicato durante il triste periodo pandemico e proposto in video première la sera del Martedì Grasso del 2021.

… e per il 2025, l’appuntamento è a Salbertrand domenica 2 marzo con la sfilata che partirà alle 14:30 dalla località Oulme con la distribuzione dei "turtiòu", mentre martedì 4 marzo alle 20:30 con partenza da Piazza Guiffre e arrivo alla stazione per festeggiare e sacrificare ancora una volta "’l carnavà".