Un cahier dedicato alle carbonaie vuol essere un contributo alla riscoperta ed alla memoria di una forma di cultura materiale un tempo diffusa in tutte le Alpi e gli Appennini.
Il testo spazia dalle origini delle carbonaie, alle leggende ad esse associate, ricco di immagini, è stato illustrato dai ragazzi della scuola elementare di Salbertrand.
Approfondisce le varie fasi di realizzazione di una carbonaia: i camini, le aire, la legna utilizzata, l'accensione e l'alimentazione, i tempi della carbonaia, la raccolta, il trasporto, gli strumenti del carbonaio, l'uso del carbone, l'emigrazione... e molto altro ancora.
La pubblicazione di questo cahier, resa possibile da un contributo del Ce.S.Do.Me.O., Centro Studi e Documentazione della Memoria Orale di Giaglione, garantisce la salvaguardia della memoria toponomastica di un'ulteriore porzione del vasto territorio di Oulx: quell'area più prossima ai confini di Salbertrand ed in parte protetta dal Parco naturale del Gran Bosco, che corrisponde alle frazioni di Gad, Monfol, Baume, Auberges.
Grazie alla insostituibile memoria e collaborazione di numerosi informatori sono stati raccolti circa 570 toponimi, documentazioni storiche e scientifiche, aneddoti e preziose immagini d'epoca, confluiti in questo nuovo, significativo prodotto dell'Ecomuseo Colombano Romean, "...capace di far rivivere generazioni passate di frazionisti che, con fatiche oggi inimmaginabili, han saputo positivamente antropizzare, ambientalmente ed anche culturalmente, questi angoli di valle fino al secondo dopoguerra...".
Clelia Baccon ha raccolto testimonianze di persone partite, tornate o andate in visita dai parenti d'oltremare e dà un'inquadratura generale dell'emigrazione da Salbertrand e dalle sue borgate costellata di aneddoti.
Virgilio Faure entra nel vivo, raccontando l'esperienza dell' emigrazione in Francia della sua famiglia e oltremare dei suoi parenti.
Insieme sviluppano il tema dell'emigrazione lasciando traccia di quella speranza nel partire di trovare un mondo migliore dove dare un futuro alla propria famiglia.
Il paragone con flussi migratori di gente con lingue e tradizioni diverse che rivivono oggi esperienze simili può dare spunto per immedesimarsi con coloro che stanno arrivando e cercare soluzioni di convivenza nel rispetto di tutti.
Un erbario di 35 piante con cui le persone dell'Alta Valle si sono curate per secoli.
La scelta è stata condotta tramite interviste dirette e indirette a guaritori che conoscevano specie, momento della raccolta e ricette, con questionari nelle scuole elementari per scoprire contatti più difficili da trovare. Le indicazioni ottenute con le interviste sono state confrontate con testi di medicina ottocenteschi che hanno permesso di verificare quanto l'uso di queste piante fosse tramandato in modo preciso nella tradizione.
Dopo aver letto questo libro una passeggiata in montagna può trasformarsi in una caccia al tesoro in una farmacia al profumo di fiori che curano.
Maestre e maestri, aule affollate di allievi che le raggiungono per sentieri e mulattiere con un pezzo di legna per la stufa e inchiostro e calamaio nella cartella, pagelle, materiali e metodi educativi, punizioni e premi, foto di classe e campanelle dell'intervallo in testimonianze e documenti raccolti nelle scuole delle frazioni quando la montagna era ancora popolata.
La riscoperta del ciclo pittorico delle storie della Vergine celate per secoli sotto l'intonaco grazie ai lavori di rifacimento del tetto della cappella è raccontata dai protagonisti che se ne sono presi cura, riportando alla luce colori e volti dipinti nella prima metà del XVI secolo. Sono molti i particolari apocrifi delle storie rappresentate.
A Salbertrand il clima favorevole, la disponibilità di acqua e l'arrivo della ferrovia che permetteva l'arrivo di semilavorati da posti molto lontani hanno permesso l'investimento in industrie varie tra cui quella della lavorazione del merluzzo che arrivava salato dai mari del nord e veniva lavato ed essiccato per la vendita sul mercato nazionale integrando le economie autarchiche dei contadini del paese e delle borgate. Oreste Rey ne descrive e illustra la lavorazione e Virgilio Faure, già direttore dello stabilimento la storia.
Presentazione del lavoro di censimento delle strutture molitorie dell'Alta Valle da parte dell'Associazione Cultura e Territorio. La descrizione del funzionamento della meccanica degli opifici idraulici grazie ai quali la forza dell'acqua diventa movimento di ingranaggi per ottenere farina, tagliare assi, forgiare metalli precede la descrizione degli itinerari per ritrovare queste strutture in tutta l'Alta Valle.
Dopo una carrellata sui Carnevali alpini con i loro riti propiziatori per la bella stagione, l'autrice ricostruisce le particolarità del Carnevale di Salbertrand. Dopo un ultimo gran Carnevale nel '46, lo spopolamento del paese e l'attrattiva della vita cittadina portano quasi all'estinzione la festa che si rinnova a partire dagli anni Settanta con una nuova veste. Il Testamento del Carnevale in chiusura è resoconto ironico di quanto accaduto nell'anno passato e un eredità da passare al giovane Carnevale per l'anno futuro.
La pubblicazione è arricchita da un contenuto multimediale allegato.
Manuale del boscaiolo delle Alpi occidentali con illustrazione e descrizione di strumenti, tecniche di abbattimento e trasporto. Lo sguardo attento di Oreste Rey rende protagonisti di questa professione il bosco e i suoi abitanti al variare delle stagioni. Dà le istruzioni per imparare un mestiere ed esprime il fascino del bosco.