Progetto di Ricerca Toponomastica
Il progetto ha l'obbiettivo di realizzare inchieste sulla Toponomastica tradizionale nei territori dei vari comuni facenti parte delle Aree Protette delle Alpi Cozie.
Il progetto ha l'obbiettivo di realizzare inchieste sulla Toponomastica tradizionale nei territori dei vari comuni facenti parte delle Aree Protette delle Alpi Cozie.
Il cahier è dedicato al territorio di Desertes, comune autonomo fino al 1928 e successivamente aggregato a Cesana. Il villaggio si trova in posizione defilata in un vallone laterale dell'Alta Valle della Dora Riparia, poco noto ai più e da molti dimenticato, pur essendo stato frequentato fin dall'antichità sfruttando i percorsi a mezza costa che si muovono lungo la valle e attraverso il Colle di Desertes.
La pubblicazione è frutto della ricerca toponomastica condotta da Renato Sibille e Rinaldo Gros, a cui si sono aggiunti i contributi di Alberto Dotta Direttore del Consorzio Forestale Alta Valle Susa, per la descrizione introduttiva dell'ambiente naturale, Andrea Zonato dell'Archivio Storico Diocesano di Susa, per la ricostruzione della storia della parrocchia e degli edifici religiosi di Desertes e Roberto Guasco per le notizie e le immagini sulle persistenze militari sul territorio, in particolare negli anni a ridosso della Seconda Guerra Mondiale.
Il percorso di lettura del territorio si snoda attraverso un ritratto della Comunità tracciato con l'aiuto di documenti d'archivio e con i toponimi recuperati con interviste e sopralluoghi, grazie all'aiuto e alla testimonianza di chi vive o ha vissuto parte della sua esistenza nei luoghi oggetto della ricerca.
Souramìa, Courombiera e l'Outanhë. Territorio, storia e toponimi dell'ex comune censuario di Solomiac
Questo nuovo Cahier sull'ex Comune censuario di Solomiac, dal 1929 divenuto frazione di Cesana Torinese, si struttura con una prima parte storica che traccia un identikit della comunità tra il 1700 e il 1900 e una seconda parte con approfondimenti relativi all'amministrazione dei beni comuni da cui emerge una forma di democrazia che va molto oltre quella odierna. Lo statuto comunale prevedeva che ogni anno, a rotazione, fosse nominato un sindaco proveniente da una delle tre frazioni, così che tutte potessero essere rappresentate democraticamente. Altri capitoli sono dedicati ai notabili, all'istruzione e alla vita religiosa della comunità. L'ultima parte è dedicata agli itinerari e ai toponimi.
Il cahier rappresenta la continuazione ideale di quello dedicato a Desèrtes poichè i due ex Comuni, oltre ad avere i territori limitrofi ed entrambi ai confini dell'ex Mandamento di Cesana sulla linea di separazione da quello di Oulx, hanno condiviso e condividono la loro storia: dalle antiche origini, alla soppressione avvenuta nel 1928 in epoca fascista, fino all'abbandono e a un seppur timido ritorno.
Uno sguardo a Pierremenaud, Villaret e dintorni
Un importante lavoro di ricerca e salvaguardia toponomastica dell'Alta Valle Dora che permette di completare il censimento dei toponimi del vecchio comune di Oulx, entro i suoi limiti censuari precedenti l'accorpamento con gli ex Comuni di Beaulard e Savoulx nel 1928, che va a acompletare un lavoro di anni che ha riguardato un territorio vasto, con un'elevata, antica antropizzazione alpina.
Questa pubblicazione è il catalogo della mostra omonima, in cui erano esposti gli originali delle carte riprodotte. E' diviso in due parti: i capitoli di descrizione di tecniche, ragioni e chiavi di lettura delle carte permettono di comprendere la descrizione dello spazio come rappresentazione di un'epoca; le schede delle carte esposte mettono in chiaro gli aspetti illustrati nei capitoli, mostrando l'evoluzione dello sguardo dei committenti sullo stesso territorio.
L'opuscolo racconta la località della Mortera le cui vicende sono vincolate al convento di San Francesco e alla strada dei Principi, attraverso la ricerca di archivio che ne descrive la storia, i significati dei toponimi da cui traspaiono notizie e leggende mischiate nella memoria con lo stesso peso e con cartoline e foto d'epoca che fanno immaginare lo stesso luogo animato da altri modi di vivere.
La descrizione senza parole del percorso del Sentiero dei Principi con le fotografie di Valentina Mangini, guardiaparco dei Laghi di Avigliana, dà un esempio del metodo full immersion descritto da Gianfranco Salotti in introduzione per invitare chi frequenta questo posto da tempo o per la prima volta a comprenderlo.
Descrizione della Via dei Pellegrini, itinerario costruito rispondendo alle domande sul territorio introdotte nel primo capitolo con il dialogo tra due personaggi inventati: un Guida che risponde alla domande di un Pellegrino.
I temi principali sono approfonditi singolarmente nei capitoli seguenti e nel percorso fotografico.