Inizio 01 Gennaio 2013
Durata 5 anni
Protezione e tutela di un importante ecosistema alpino individuato come sito di sosta durante la migrazione post riproduttiva dal Piviere tortolino e da altre specie di uccelli
Il progetto ha come scopo principale la tutela di un'area costituita da prateria alpina e da una piccola torbiera ad una quota di circa 2450 mt, all'interno del Parco naturale Gran Bosco di Salbertrand, che funge da sito di sosta del Piviere tortolino Charadrius morinellus e altre specie ornitiche durante la migrazione post riproduttiva (vedi scheda allegata). Tale opera di tutela è resa necessaria dalla presenza della vicina strada carrozzabile dell'Assietta (Strada Provinciale 173), molto frequentata nel periodo di studio, con conseguente disturbo antropico caratterizzato dall'elevata presenza di escursionisti.
Ulteriore scopo del progetto è quello di aumentare le conoscenze dell'avifauna presente nell'area di studio attraverso il monitoraggio visivo e la tecnica dell'inanellamento scientifico, e di acquisire dati sulla presenza del Piviere tortolino, con la determinazione di sesso ed età degli esemplari osservati nel periodo di passaggio migratorio stabilito sulla base di dati pregressi tra il 20 agosto e il 15 settembre.
E' inoltre svolta un'attività complementare di ricerca che prevede l'utilizzo di anelli colorati con codici alfanumerici applicati specificatamente al Piviere tortolino, che ci permetterà di studiare oltre ai movimenti migratori anche la biologia ed il comportamento della specie con particolare riferimento alla composizione dei gruppi e i giorni di permanenza nell'area.
Giuseppe Roux Poignant (funzionario responsabile dell'area vigilanza Parco Gran Bosco di Salbertrand).
e-mail: rouxpoignant@alpicozie.eu
Il monitoraggio è effettuato dal personale guardiaparco titolare di abilitazione per l'attività di inanellamento scientifico (Domenico Rosselli e Giuseppe Roux Poignant) e collaboratori.
Il progetto è sostenuto economicamente da Federparchi (Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali), tramite il Fondo Italiano per La Biodiversità finanziato da: "Le acque della salute Uliveto e Rocchetta" del gruppo Co.Ge.Di. International Spa.