Nel corso del 2025 il personale Guardiaparco delle Aree Protette delle Alpi Cozie ha incrementato le attività di vigilanza diurna e notturna sulle attività di pesca nel Parco Naturale dei Laghi di Avigliana emettendo sanzioni ed effettuando sequestri di attrezzatura non consentita. Ma al di là della dimensione repressiva del lavoro svolto, l’obiettivo rimane sempre la prevenzione dei comportamenti illeciti a tutela di coloro che rispettano leggi e regolamenti e, soprattutto, in difesa di un patrimonio comune che appartiene a tutti: l’ambiente.
«Le violazioni che vengono effettuate all’interno di un’area protetta – esordisce Fabio Santo, responsabile della vigilanza nel Parco Naturale dei Laghi di Avigliana – non danneggiano l’istituzione ma l’ecosistema che è un bene assai più importante. L’aspetto principale del nostro lavoro di controllo, infatti, è verificare come, effettivamente, la gran parte dei pescatori si comporta in maniera corretta. In aggiunta a ciò il nostro compito è fornire un supporto a tutti coloro che hanno dubbi o problematiche da risolvere. La contestazione della sanzione è una sconfitta per tutti perché la pena pecuniaria difficilmente potrà riparare il danno ambientale».
A dimostrazione di ciò, complessivamente, sono state applicate 13 sanzioni di vario genere su oltre un centinaio di pescatori controllati dall’inizio dell’anno.
«Abbiamo individuato violazioni di carattere amministrativo – prosegue Santo – in persone prive di licenza governativa oppure prive del permesso rilasciato dai concessionari dei diritti di pesca, cioè la Riserva di pesca Lago Grande e FIPSAS per il Lago Piccolo. Ma sono stati anche numerosi i casi di vero e proprio bracconaggio che hanno portato al sequestro e recupero di svariate canne da pesca e di 6 nasse autocostruite che qualcuno ha posizionato nell’acqua di entrambi i bacini. Inoltre, in una zona di protezione, abbiamo individuato una rete posata abusivamente in cui erano rimasti intrappolati due esemplari giovani di carpa e di luccio che sono, oltretutto, due specie in declino. Infine, durante le attività di vigilanza in orario notturno, abbiamo fermato diversi pescatori che approfittavano del buio per pescare illegalmente».
L’obiettivo di un Ente Parco è favorire quelle attività umane che si svolgono in maniera rispettosa delle norme e, soprattutto, degli equilibri ecologici sanzionando, secondo le leggi vigenti, coloro – per fortuna un’esigua minoranza – che danneggiano l’ambiente e chi lo fruisce.