Souramìa, Courombiera e l'Outanhë. Territorio, storia e toponimi dell'ex comune censuario di Solomiac
Questo nuovo Cahier sull'ex Comune censuario di Solomiac, dal 1929 divenuto frazione di Cesana Torinese, si struttura con una prima parte storica che traccia un identikit della comunità tra il 1700 e il 1900 e una seconda parte con approfondimenti relativi all'amministrazione dei beni comuni da cui emerge una forma di democrazia che va molto oltre quella odierna. Lo statuto comunale prevedeva che ogni anno, a rotazione, fosse nominato un sindaco proveniente da una delle tre frazioni, così che tutte potessero essere rappresentate democraticamente. Altri capitoli sono dedicati ai notabili, all'istruzione e alla vita religiosa della comunità. L'ultima parte è dedicata agli itinerari e ai toponimi.
Il cahier rappresenta la continuazione ideale di quello dedicato a Desèrtes poichè i due ex Comuni, oltre ad avere i territori limitrofi ed entrambi ai confini dell'ex Mandamento di Cesana sulla linea di separazione da quello di Oulx, hanno condiviso e condividono la loro storia: dalle antiche origini, alla soppressione avvenuta nel 1928 in epoca fascista, fino all'abbandono e a un seppur timido ritorno.
Atti dell'VIII convegno annuale dell'Ecomuseo Colombano Romean.
Gli alberi sono una presenza viva intorno a noi, creature multiformi con una storia spesso avventurosa, pronte a svelarla a quanti sanno mettersi in ascolto... Intorno a questi alberi la gente si è raccolta per secoli e secoli, costruendo riti e tradizioni che ancora oggi sono portati avanti dalla collettività dell'Alta Valle di Susa. Gli alberi del maggio, Pouento, Chirintèl, Chantè, Ran, che affondano le radici in tradizioni millenarie, hanno riunito intorno a loro la comunità in una celebrazione della vita, perpetuata nel rito della fertilità e della rinascita. Per lo più assimilati nei festeggiamenti delle feste patronali, con l'avvento del Cristianesimo, gli alberi del maggio sono simbolo della celebrazione vitale della comunità.
Un saggio sulla lingua d'oc, il patuà e, nel contempo, il racconto di momenti significativi di storia locale e internazionale.
Il cahier è dedicato al territorio di Desertes, comune autonomo fino al 1928 e successivamente aggregato a Cesana. Il villaggio si trova in posizione defilata in un vallone laterale dell'Alta Valle della Dora Riparia, poco noto ai più e da molti dimenticato, pur essendo stato frequentato fin dall'antichità sfruttando i percorsi a mezza costa che si muovono lungo la valle e attraverso il Colle di Desertes.
La pubblicazione è frutto della ricerca toponomastica condotta da Renato Sibille e Rinaldo Gros, a cui si sono aggiunti i contributi di Alberto Dotta Direttore del Consorzio Forestale Alta Valle Susa, per la descrizione introduttiva dell'ambiente naturale, Andrea Zonato dell'Archivio Storico Diocesano di Susa, per la ricostruzione della storia della parrocchia e degli edifici religiosi di Desertes e Roberto Guasco per le notizie e le immagini sulle persistenze militari sul territorio, in particolare negli anni a ridosso della Seconda Guerra Mondiale.
Il percorso di lettura del territorio si snoda attraverso un ritratto della Comunità tracciato con l'aiuto di documenti d'archivio e con i toponimi recuperati con interviste e sopralluoghi, grazie all'aiuto e alla testimonianza di chi vive o ha vissuto parte della sua esistenza nei luoghi oggetto della ricerca.
Un quaderno dedicato interamente al Cels di Exilles, nato dalla disponibilità della Professoressa Franca Abbà Blais, depositaria delle preziose registrazioni di numerose fiabe per bambini raccontate in lingua locale dalla mamma Rita, e dalla segnalazione di questo patrimonio etnolinguistico fatta al CeSDoMeO da parte di Enzo Vayr, già Sindaco di Giaglione.
Attorno a questo corpo principale si è andato sviluppando un approfondimento su Cels /ën Séou, sul suo territorio, sulle sue borgate di Rif, Morliere e Ruinas, sulle particolarità del patuà locale e sugli scritti in lingua locale di Genesio De La Coste, pubblicati negli anni Settanta sul bollettino parrocchiale di Exilles, Il Bannie.
Atti del convegno, tenuto in occasione del duecentesimo anniversario del Trattato di Utrecht e del sessantesimo anniversario del Consorzio Forestale Alta Valle di Susa.
Cahier ecomuseo n.17 - Il lavoro del mondo contadino nella prima metà del Novecento visto attraverso gli occhi dei bambini di allora.
Il cahier presenta la società contadina, il suo ambiente e i mestieri tradizionali visti dagli occhi di alcuni bambini vissuti nella prima metà del Novecento e trascritti nei loro quaderni di scuola.
L'Ecomuseo Colombano Romean ha raccolto, nella sezione dedicata alla Scuola di un tempo, grazie ad acquisizioni, prestiti e donazioni di privati, un'importante collezione di quaderni di scuola di bambini provenienti da vari paesi dell'alta Valle, scritti tra la fine dell'Ottocento e gli Anni Quaranta del Novecento.
Attraverso una selezione di temi, componimenti e disegni tratti dai quaderni di inizio secolo, si è voluto cercare di restituire ai bambini di oggi il paesaggio, naturale e sociale, vissuto dai loro nonni, quando anch'essi erano fanciulli, all'interno di una società contadina di cui non rimangono che i ricordi.
Questo cahier, scritto a più mani e frutto di un'attenta ricerca d'archivio, descrive ottocento anni di sfruttamento dell'acqua da parte della comunità di Salbertrand: dal 1298 ai giorni nostri, dal mulino idraulico a ruota orizzontale all'azienda elettrica comunale.
l cahier trova origine dall'idea di dedicare il tradizionale convegno annuale realizzato dall'Ecomuseo Colombano Romean in collaborazione con l'Associazione culturale ArTeMuDa, alla tradizione musicale dell'Alta Valle della Dora Riparia.
Si è quindi data alla pubblicazione degli atti del convegno la forma di un nuovo cahier ecomuseale, su cui sono raccolti i vari interventi sulla musica di banda in alta Valle e sulla storia dei complessi bandistici locali, sugli strumenti musicali tradizionali e di riproposta, sulle danze e sui canti occitani locali, sulle filastrocche e canzoni dei bambini e sulla possibilità di utilizzarli per nuove proposte didattiche.
Al cahier è allegato un CD contenente una raccolta inedita di musiche e canti della tradizione occitana, registrato per l'occasione da: Banda Musicale Alta Valle Susa, Trobairitz d'Oc, Parenaperde, Daniele Contardo con gli attori del Laboratorio Permanente di Ricerca Teatrale di Salbertrand.
Un cahier dedicato alle carbonaie vuol essere un contributo alla riscoperta ed alla memoria di una forma di cultura materiale un tempo diffusa in tutte le Alpi e gli Appennini.
Il testo spazia dalle origini delle carbonaie, alle leggende ad esse associate, ricco di immagini, è stato illustrato dai ragazzi della scuola elementare di Salbertrand.
Approfondisce le varie fasi di realizzazione di una carbonaia: i camini, le aire, la legna utilizzata, l'accensione e l'alimentazione, i tempi della carbonaia, la raccolta, il trasporto, gli strumenti del carbonaio, l'uso del carbone, l'emigrazione... e molto altro ancora.