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Il monitoraggio degli osservatori nivologici: 2 video dimostrativi

Ente Parchi Alpi Cozie

monitoraggio nivologiconeveaineva

"Il bollettino AINEVA e le sue indicazioni sono fondamentali per programmare escursioni in montagna in modo razionale e sicuro" è quanto raccomandano i guardiaparco e i professionisti della montagna che durante tutta la stagione invernale svolgono l'attività di Osservatori Nivologici. Un compito piuttosto complesso che necessita di esperienza, costanza e passione. Un lavoro silenzioso i cui dati sono indispensabili per la stesura del bollettino "Valanghe". Un'attività svolta dal personale che ha conseguito, in seguito ad esame, il modulo 2A  di  "Osservatore Nivologico"  rilasciato dall'AINEVA - Associazione interregionale neve e valanghe.

Di norma le operazioni vengono svolte su di un campo fisso segnalato e recintato, per impedire l'accesso a persone e animali.
Il luogo designato deve avere un'esposizione Nord o Nord/Ovest, un andamento pianeggiante o minima pendenza, deve essere possibilmente al riparo dai venti dominanti e a una quota  possibilmente oltre i 2000 m slm.
Le operazioni di base relative lo studio del manto nevoso eseguite sul campo sono: rilevamento della temperatura dell'aria; il battage: operazione effettuata con una particolare sonda composta da vari tubi e da un peso che viene lasciato cadere da differenti altezze a seconda della compattezza degli strati costituenti il manto nevoso; la prova stratigrafica con cui vengono individuati i vari strati relativi alle nevicate che si succedono durante la stagione; il rilievo della temperatura della neve dalla superficie al suolo ad intervalli di 10 cm e il peso della neve negli strati individuati con la stratigrafia.

Durante la stagione vengono inoltre realizzate diverse stratigrafie anche in altre realtà. Questo permette di osservare e di analizzare molte zone scelte nell'ambito di itinerari con rilevante affluenza di sci alpinisti e ciaspolatori.

Dimostrativo è il video, realizzato a inizio marzo e recentemente pubblicato sul canale YouTube dell'Ente. Il blocco di scivolamento denominato "RB Rutschblock Test" è uno dei metodi di maggiore impatto per verificare le condizioni di stabilità del manto nevoso.
In questo caso il luogo scelto deve rispondere a specifiche condizioni: pendenza del pendio preferibilmente da 30° a 35°; valutazione della sicurezza del sito prima di qualsiasi tipo di operazione: le pendenze dai 25 ai 35 gradi sono le condizioni ottimali per distacchi anche spontanei di medie/grandi valanghe; taglio del blocco rispettando le misure standard (larghezza 200 cm, profondità 150 cm, altezza 150 cm o sino al suolo).

Sul campo o su di una qualsiasi zona pieneggiante o in lieve pendenza è possibile realizzare un secondo tipo di blocco: il blocco "ECT Extended Column Test", descritto nel secondo filmato pubblicato.

Il due test, blocco RB e blocco ECT, servono a individuare con certezza il punto debole all'interno del manto nevoso, ossia lo strato di crosta da fusione e rigelo che funge da base per lo scorrimento degli strati superiori. Permettono inoltre di individuare gli strati caratterizzati dalla presenza di cristalli a calice o striati che cedono al sovraccarico innescando temibili valanghe.

Tutti i dati relativi ai rilievi e ai test effettuati in tutta la Regione convergono alla sede dell'ARPA Piemonte che li utilizzerà per redigere i bollettini neve/valanghe che indicano un valore numerico e un colore in base alla scala europea del pericolo valanghe destinata soprattutto ai frequentatori della montagna al di fuori delle zone controllate e agli operatori nell'ambiente innevato.

L'attività di monitoraggio degli osservatori è importante per una corretta informazione di previsione ma indispensabile è, ovviamente, utilizzare sempre tutti i sistemi di sicurezza disponibili: apparecchio ARTVA (apparecchio per la ricerca travolti da valanga), pala (possibilmente in metallo), sonda a montaggio rapido, zaino AIR BAG e avalung (ausilio munito di tubo e boccaglio che serve a prolungare la sopravvivenza del sepolto permettendogli di respirare sotto la coltre nevosa). Infine sono fondamentali: l'attitudine a una serena valutazione associata alla capacità di rinunciare quando le condizioni sono dubbie.

Per informazioni è possibile rivolgersi alle varie sedi dell'Ente e contattare i referenti: Gianfranco CAREDDU per la Valle di Susa, Bruno FELIZIA per la Val Chisone, Walter PEYROT per la Val Troncea.

Ulteriori info e link utiliì qui

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