Indagine sull'espansione geografica di zecche Ixodidae e ricerca biomolecolare di agenti di zoonosi trasmessi da zecche nel Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand e nel Parco Orsiera Rocciavrè
Il progetto di ricerca è stato avviato nel 2016 grazie alla collaborazione dell'Università degli Studi di Torino e l'avvio di due tesi del Corso di Laurea in Produzioni e Gestione degli Animali in Allevamento e Selvatici.
Nata come prima indagine della presenza di zecche nel Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand e in Alta Valle di Susa riguardante parte del territorio che insiste sui Comuni di Salbertrand, Exilles e Oulx, nel 2023 è stata estesa al comune di Villar Focchiardo nel Parco Orsiera Rocciavrè.
La valle di Susa, fino a una decina di anni fa, era scarsamente infestata da zecche Ixodidae. La comparsa di queste zecche –Ixodes ricinus in particolare- è stata segnalata per la prima volta proprio dal personale dell'Ente Parco. L’espansione geografica delle zecche è riportata in numerose aree in Europa ed è probabilmente legata a fattori diversi, quali cambiamenti del clima, dell’uso del suolo, e della distribuzione di fauna selvatica e domestica. Le zecche possono essere vettori di malattie dell’uomo e degli animali domestici.
Il monitoraggio viene effettuato mensilmente, nel periodo primavera-estate-autunno, su transetti campione lunghi 100 metri e larghi un metro ad altitudini tra i 1000e i 2000 metri.
I transetti sono stati scelti sulla base della tipologia di vegetazione e esposizione, con particolare riferimento a aree significative per la frequentazione turistica o per il pascolo dei domestici e dei selvatici.
Nel momento del monitoraggio sono rilevate caratteristiche ambientali, quali temperatura e umidità del suolo e dell'aria, specie erbacee presenti, presenza di tracce di animali.
Tutte le zecche presenti vengono raccolte, contate e conservate in provette con alcool etilico a 70°. Successivamente sono identificate al microscopio, in laboratorio, per definire la specie e lo stadio di sviluppo (larva, ninfa, adulto).
Un campione delle zecche raccolte viene quindi analizzato attraverso una tecnica di biologia molecolare, la P.C.R. (reazione a catena della polimerasi, o Polymerase Chain Reaction), presenza di DNA di organismi patogeni, come batteri del genere Borrelia (agenti causali della Sindrome di Lyme).
Le zecche possono essere vettori di malattie.
La ricerca ha come obiettivo descrivere la presenza di zecche e di patogeni da esse trasmessi sul territorio, al fine di valutare il rischio di morso da zecca e di malattie nell’uomo e animali domestici, ed identificare i fattori ambientali legati alla presenza di zecche. Questo permette inoltre di elaborare proposte di gestione degli ambienti frequentati dall'essere umano (aree attrezzate, parchi giochi, prati)
I risultati sono resi pubblici con serate divulgative presso la sede del Parco.