last update: 18/07/2022

Sentiero dell'Orrido di Chianocco - ATTENZIONE CHIUSO

orrido di chianoccosentieriescursioni

Punto di partenza: Loc. Camposciutto, Chianocco (TO)
Dislivello: 170 m
Difficoltà:

T

Tempi di percorrenza: 1h30
Accesso in auto:

percorrere la strada provinciale che dal bivio SS 25 del Moncenisio raggiunge la località Camposciutto. E' possibile lasciare l'auto in prossimità della bacheca del Parco che segna l'inizio dell'itinerario.

Punti di interesse: Orrido di Chianocco, stazione di Leccio


 

ATTENZIONE: IL PERCORSO E L'ACCESSO ALLA FERRATA E' CHIUSO
Nel marzo 2020, la guida alpina incaricata dei periodici controlli delle pareti dell'Orrido di Chianocco, ha segnalato movimenti anomali dei blocchi monitorati situati all'ingresso della gola dell'Orrido.
Considerata la grandezza dei massi e la loro ubicazione, con determinazione dirigenziale dell'Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie n.58 dell'11 marzo 2020 si è ritenuto opportuno prevedere a titolo precauzionale la chiusura della Ferrata
.
Il Comune di Chianocco con ordinanza sindacale n.3 del 11 marzo 2020 ha inoltre chiuso il sentiero di accesso alla Ferrata.

Descrizione dell'itinerario:

Il percorso parte dal posteggio a fianco della chiesa parrocchiale (loc. Camposciutto). All’imbocco del sentiero si trova la bacheca informativa della Riserva e subito ci si immerge nell’ambiente umido-ombroso che occupa il fondo della stretta gola. Costeggiando il corso Prebéc si giunge rapidamente ad una prima cascata formata dalla soglia di contenimento del torrente e, subito dopo, ad un grosso masso incastrato nelle pareti rocciose che costeggiano il sentiero che assume l’aspetto di un ingresso all’Orrido (c.d. “roccione”). Da qui si può proseguire sui gradini e, attraversando due volte il torrente, addentrarsi nelle scoscese pareti dell’Orrido dove il sentiero termina ed inizia la via ferrata (che è possibile percorrere esclusivamente con adeguata attrezzatura). Percorrendo il sentiero a ritroso si ritorna al “roccione”, che è necessario superare per imboccare il sentiero che sale sulla destra. Questa traccia di arroccamento conduce al sentiero proveniente dalla borgata, che bisogna seguire sempre in salita sino a giungere ad una balconata, da dove è possibile osservare parte della gola dell’Orrido e le cime del Parco Orsiera Rocciavrè. Si scende percorrendo una strada sterrata, costruita per liberare l’alveo del torrente dal materiale accumulato dietro le briglie di contenimento; è possibile notare in alto, su una roccia posta sulla sinistra (ovest), un esemplare singolo di leccio. Si giunge quindi in un’ampia piana alluvionale sita nella conca alle spalle dell’Orrido. Ci si tiene sulla sinistra orografica della piana sino a incontrare, verso il limitare nord-est, una  ripida traccia che risale sul bordo della conca. Giunti alla sommità (q. 720) è possibile ammirare sul versante opposto dell’Orrido diversi esemplari di leccio. Rivolgendosi verso la valle si può osservare un ampio panorama sul versante opposto, con i tipici conoidi di deiezione formati dagli affluenti minori della Dora Riparia. ln primo piano è l'abitato di Chianocco con il castello e la chiesa parrocchiale. Si percorre una traccia in netta discesa che riporta, attraverso prati e terrazzamenti di vigne ormai abbandonate, alla strada asfaltata da cui si scende ancora sino al punto di partenza.

 

Note: la Riserva naturale speciale dell’Orrido e stazione di leccio di Chianocco è un’area naturale protetta soggetta ad uno specifico regolamento di fruizione per la conservazione della natura e l’incolumità dei fruitori. L’accesso alle comitive organizzate è consentito a gruppi di non più di 30 persone e solamente se accompagnate dal personale messo a disposizione dall’Ente gestore della Riserva.

Poiché questo itinerario si svolge in parte all’interno dell’alveo del torrente Prebéc, se ne sconsiglia la percorrenza subito dopo piogge consistenti. Maggiori difficoltà negli attraversamenti, dovute all'aumento di portata del corso d'acqua, possono verificarsi nel periodo primaverile e autunnale. L’intero territorio è caratterizzato dalla presenza di strapiombi, si raccomanda di prestare attenzione e di percorrere esclusivamente i sentieri indicati.

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