ultimo aggiornamento: 16/02/2022

Monte Rocciavrè m. 2778 e Monte Robinet m. 2679 Itinerario escursionistico

Parco naturale Orsiera-Rocciavrèsentieriescursioni

Punto di partenza: Selleries [m 2023], Roure (TO)
Dislivello: m. 864 per il Monte Rocciavré, m. 764 per il Monte Robinet
Difficoltà: E (EE nel canalino nei pressi del bivio 366 / 341 e nel tratto finale per il Monte Rocciavré)
Tempi di percorrenza: 3.20 – 3.50 ore per il Monte Rocciavré, 3 – 3.30 ore per il Monte Robinet, vedi note.
Accesso in auto:

da Pinerolo seguire la S.S. 23 fino a Depot, qui imboccare la S.P. 172 e seguirla fino a poco prima della fontana di Prà Catinat (circa 8 km), qui si imbocca una strada sterrata a destra che termina nella conca del Rifugio Selleries (5 km.).

Si ricorda che la S.P. 172 è chiusa con ordinanza provinciale all'altezza degli ex Sanatori Agnelli dal 01/11 al 15/6.

Punti di interesse:

escursione con poco dislivello ma molto spostamento e un sentiero poco evidente nella seconda metà del tragitto su pietrame, con alcuni tratti ripidi . Dal lago del Laus in poi si transita in una delle zone meno frequentate e selvagge del Parco. Bello l’ambiente nei pressi del Lago del Laus o nei Valloni delle Vallette e del Rouen e dalla cima del Rocciavrè verso i dirupi e i valloni della val Susa. Il Monte Rocciavrè (o per precisione, il dosso sui 2700 m. ad Est della cima) è nodo orografico tra le valli Susa, Sangone e Chisone.

Oltre a qualche camoscio ci sono buone possibilità di avvistare gli stambecchi. Dal Robinet ottima vista verso la Val Sangone. La cappella che sorge in cima al monte Robinet è dotata di un piccolo locale senza comfort adibito a bivacco.


Descrizione dell'itinerario:

Dal rifugio del Selleries (2023 m.) si imbocca il sentiero (n°339) a monte della struttura. Si attraversano dei prati (traccia poco evidente), ci si immette in una stradina che conduce al torrente di Malanotte. Lo si guada e si abbandona subito la stradina per inerpicarsi sul ripido pendio. Terminati i tornanti, al bivio Lago della Manica (339, a sinistra), e Lago Laus (339 A, a destra), ci si dirige verso quest’ultimo, in piano. Si supera un primo vallone, quindi si entra nel Vallone del Laus. Dopo pochi minuti si raggiungono il bivacco ed il casotto di sorveglianza del Laus, m. 2274, 50’ dal rifugio. Sulla sponda Nord – Ovest del Lago è presente una sorgente.

Dal bivio nei pressi del casotto di sorveglianza si svolta a destra imboccando il n° 366. Si percorre con saliscendi la morena del lago e, superato il Rio del Laus, proseguire in diagonale a destra con scarse pendenze fino ad aggirare un altro costone. Dopo un tratto erboso pianeggiante, si trova il bivio col 340 che sale a sinistra verso il Colle di Prà Reale. Noi invece scendiamo nel Vallone delle Vallette (nn° 366 direz. Robinet e 340 direz. Cuculo). In una prima conca si trova un altro bivio, dove si lascia il 340 a destra, noi rimontiamo appena dritto davanti a noi la morena inerbita per riprendere la discesa verso sinistra, fino al fondo del Vallone delle Vallette. Qui si piega in salita a destra, cominciando a percorrere un’ampia pietraia di rossastri blocchi di serpentinite. La traccia è vaga, prestare attenzione ai segnavia. Proseguendo in questa direzione si devono superare dei tratti più ripidi e faticosi, con qualche tornante, finché la pendenza non cessa e si raggiunge la Costa di Glantin (cresta Sud Ovest del M.te Rocciavré), a 2303 m., 45’ dal Lago Laus, 1.35 ore dal rifugio, oltre la quale si apre il Vallone del Rouen.

Per qualche minuto si sale sulla Costa di Glantin, quindi, seguendo i segnavia, si piega a destra percorrendo una sorta di pietraia in piano. Superata una vaga crestina (passi in salita), si inizia il mezzacosta che percorre il versante meridionale della Costa di Glantin.

Lungo questo tratto avremo modo di osservare la bifida cima del Monte Rocciavré, che chiude a Nord il Vallone del Rouen (la cima principale, meta alternativa di questo itinerario, è quella Est), alla sua destra il Colletto del Robinet, ed ancora a destra il Monte Robinet, si vede la cappella eretta sulla sua cima. Segue il Colletto Loson e quindi la Punta Loson.

Il mezzacosta prosegue con pendenza abbastanza regolare, finché il pietrame non cambia colore, e si deve scendere per alcuni metri di dislivello in un canalino tra rocce scure, grigio verdi. Si passa alla base del successivo sperone di roccia, per risalire in un’altra pietraia di serpentinite rossastra. Superato questo dosso di pietrame, si scende qualche metro e si affronta una sorta di semicerchio quasi in piano, in senso orario, che ci porta verso un canalino di blocchi franati, grigio chiari.

Si rimontano questi blocchi, fino al bivio con il sentiero 341 che arriva da destra, da Prato del Colle (50’ dalla Costa Glantin, 2.25 ore dal rifugio).

Seguiamo nel canalino i segni del 341. Si deve attraversare verso sinistra il canalino, e poi seguire le catene salendo a zig zag la sponda destra orografica del canalino (sinistra salendo), fino ad uscirne verso sinistra (senso di salita). Nel canalino l’acqua di ruscellamento è raccolta in alcune vasche.

Un breve semicerchio ci porta nei pianori erbosi che precedono il Colletto del Robinet, 2636 m. Questo si raggiunge ancora per pietraia, 25’ dal bivio 366 – 341, 2.50 ore dal rifugio.

Da qui la scelta se salire al Monte Robinet o al Monte Rocciavrè.

Per il Monte Rocciavré: la traccia non è segnalata, si possono reperire vecchie tacche blu; ci si sposta sulla cresta a Nord del Colletto, camminando su pietrame e qualche tratto di sterrato (segni di calpestio). Ci si sposta verso sinistra e si tocca la cresta. Da questo punto prestare attenzione: la parete Nord precipita su Cassafrera (Valle di Susa) con un appicco notevole, ed anche sul versante Val Chisone non manca qualche passaggio esposto.

Si segue in parte il filo di cresta, in parte ci si sposta verso la Val Chisone, finché prima della cima non si trovano alcune catene. Da qui la croce e la statua della cima, m. 2776, sono vicine, prestare attenzione ad alcune rocce lisce ed ai passaggi esposti. 25’ dal Colletto, 3.20 (3.50) ore dal rifugio. Difficoltà E – EE nell’ultimo tratto.

Per il Monte Robinet: seguire le tacche bianco – rosse verso sud, tenendosi sul versante di Val Chisone. Si riprende la cresta ad un’incisione, e si scende sul versante Val Sangone (corda fissa). Si risale stando su questo versante (gradoni di roccia facile, prestare comunque attenzione) fino a giungere alla spianata della cima davanti alla cappella della Madonna degli Angeli, m. 2676, 10 -15’ dal Colletto, 3 (3.30) ore dal rifugio.

Discesa:
per l'itinerario di salita in entrambe i casi. Calcolare almeno 2.25 – 2.40 ore dal Monte Rocciavré, 2 – 2.15 ore dal Monte Robinet.

Note: ad inizio stagione si può trovare neve, specialmente nel canalino nei pressi del bivio 366 – 341. Le catene in questo tratto, quelle alla cima del Monte Rocciavrè e sulla cresta del Monte Robinet aiutano nel passaggio. Prestare comunque attenzione e badare che quelle nel canalino non siano state danneggiate da qualche blocco franato.

Note sui tempi percorrenza: a livello regionale, nazionale, e non solo, sono state adottate delle tabelle per il calcolo del tempo di percorrenza dei sentieri, calcolo che si basa su stime ufficiali secondo il dislivello e la lunghezza dei percorsi. Questa adozione serve per avere tempistiche omogenee in qualunque area, regionale, nazionale, ecc. evitando che, settore per settore, chi redige guide escursionistiche, applichi un tempo suo personale. Queste stime ufficiali però non tengono conto del terreno su cui si svolge il percorso, quindi si stimano tempi uguali per sentieri con pari lunghezza e dislivello, anche se uno percorre facili zone prative, e l’altro ostiche pietraie. Per questo itinerario si è così aggiunta una tolleranza di mezz’ora sul tempo totale.

 

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