ultimo aggiornamento: 29/01/2024

L'uomo, l'acqua e la montagna

Cahier ecomuseo n.7 - Protoindustria in Alta Valle Susa

Le installazioni idrauliche, nel Medioevo, costituivano un crocevia ove s'intrecciavano tematiche economiche, sociali e di potere.
I mulini da cereali, le fucine, i mulini a destinazione tessile, infatti, costituivano poli di trasformazione e di promozione economica delle produzioni del territorio, ma erano anche strumenti di controllo da parte del potere signorile oppure manifestazioni di indipendenza da parte delle comunità. Infine, nei mulini s'incontravano i rappresentanti di tutti i ceti sociali diventando spesso teatro di tensioni o scenari di concordia.

La ruota idraulica è un motore e i mulini da farina, pur essendo i primi a venirci in mente, non sono stati l'unico tipo d'opificio protoindustriale a adoperarla.

Le ruote orizzontali muovevano le macine che frantumavano i cereali, ma anche le castagne e le ghiande la cui farina integrava l'alimentazione più povera o costituiva mangimi per gli animali.

Questo stesso motore poteva fare rotolare intorno all'albero di trasmissione verticale una mola che toglieva le impurità della canapa o che schiacciava i gherigli di noce o i noccioli di prugnolo di Briançon in una pasta da cui si ricavava un olio usato per l'illuminazione, ma anche a scopo alimentare.

Anche la ruota verticale aveva le proprie specializzazioni: essa muoveva comunemente macine da farina di tutti i generi, ma, se s'inserivano sull'albero motore delle camme, ossia dei denti, essa poteva sollevare i magli di una forgia, o "i piedi di legno" destinati ad infeltrire i drappi di lana.

Un sistema simile era adottato anche per frantumare le rocce da cui ricavare minerali utili.
Inoltre, la ruota verticale poteva essere destinata a muovere regolarmente i mantici di una fucina o ad azionare una sega da legno. Molte lavorazioni diverse che avevano un denominatore comune: la forza dell'acqua che sostituiva quella muscolare dell'uomo e dell'animale nelle operazioni più meccaniche e che permetteva di svolgere alcune attività protoindustriali più in fretta e più efficacemente. Non a caso nel senso comune medievale il mugnaio era mal visto per il suo approfittarsi di una risorsa naturale e per il suo arricchirsi "senza fatica"...

Il cahier approfondisce il tema dello sfruttamento della forza dell'acqua in epoca proindustriale, con il censimento e lo studio delle testimonianze materiali in Alta Valle di Susa.

Luglio 2009
A cura dell'associazione "Cultura e territorio"
www.culturaterritorio.org