last update: 01/04/2021

Il corniolo: Cornus mas

biodiversità

Il corniolo (Cornus mas) è una tra le prime piante a fiorire in primavera. I suoi fiori gialli e densi compaiono prima delle foglie, anche in montagna, sui versanti più esposti al sole, già nei mesi di febbraio, marzo.

 

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È un arbusto o piccolo albero dalle foglie decidue tipico dei boschi d'alta collina e di montagna.

Il termine Cornus si riferisce alla estrema durezza del legno della pianta, mentre l’epiteto specifico latino mas, significa maschile in contrapposizione al Sanguinello (Cornus sanguinea) che per gli antichi era il Cornus foemina.

Ha foglie ovali appuntite, opposte, leggermente pubescenti, e fiori piccoli, gialli, riuniti in ombrelle protette alla base da 4 brattee.

I suoi frutti, le corniole, sono delle drupe con un singolo seme, simili a piccole ciliegie ovali, di color rosso vivace a maturità, ricchissime di vitamine, in particolar modo di vitamina C (ne contengono più del doppio degli agrumi!).
Commestibili, dal sapore acidulo, sono consumate crude o utilizzate per la preparazione di marmellate e per aromatizzare liquori. Hanno proprietà dissetanti ma anche astringenti.

Il legno del corniolo è estremamente duro e viene utilizzato per lavori di tornitura, per pipe e bastoni da passeggio. Un tempo era impiegato per la costruzione dei raggi delle ruote dei carri, per lance, giavellotti e frecce

Una pianta antica, protagonista di tradizioni classiche, leggende.... e di più recenti romanzi. In Harry Potter, la saga fantasy scritta da J. K. Rowling, il legno di corniolo è annoverato tra i migliori per la realizzazione di bacchette magiche: " è risaputo, infatti, che le bacchette di corniolo, in condizioni difficili sanno compiere incantesimi notevoli e in coppia con un Mago abile e ingegnoso possono produrre incantesimi davvero splendidi". Sia Virgilio nell'Eneide che Omero nell'Ilide lo considerano una pianta sacra. Secondo la tradizione, il cavallo di Troia fu costruito con il legno di corniolo ricavato da un bosco consacrato ad Apollo sul monte Ida e per Plutarco, dello stesso legno era la lancia che Romolo usò per delimitare i confini di Roma.

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