ultimo aggiornamento: 16/02/2022

Cappella dell'Annunciazione

Un tesoro ritrovato

La cappella dell'Oulme è ufficialmente dedicata a Maria Annunziata ma da sempre viene confidenzialmente chiamata la cappella di San Cristoforo, per via dell'imponente affresco esterno che rappresenta il Santo nell'atto di traghettare Gesù Bambino attraverso le impetuose acque di un fiume. Sulla stessa facciata è anche presente l'affresco dell'Annunciazione, datato 1533.

Il "Santo traghettatore" diventato protettore di pellegrini e viandanti, per secoli è stato rappresentato sulle facciate di chiese e cappelle dell'Alta Valle oggi in disuso ma un tempo situate lungo importanti vie di comunicazione.

L'edificio, che ha costituito in passato tappa di pellegrinaggio devozionale dalla vicina Francia, presenta caratteristiche architettoniche molto interessanti.
Si tratta della più antica cappella del Comune di Salbertrand e con ogni probabilità sostituì la Chiesa di San Giovanni Battista durante i lavori di rifacimento che la coinvolsero negli ultimi decenni del Quattrocento.

All'interno l'armonia di linee e l'uso strutturale e decorativo della pietra richiamano le architetture della Parrocchiale lasciando supporre una continuità costruttiva. Gli archi della volta si incontrano nella chiave, decorata con l'immagine dell'agnello; ai quattro angoli, capitelli rappresentano figure zoomorfe. Una cancellata lignea, simile a quella presente nella Certosa della Losa, separa nettamente la zona destinata ai fedeli dal presbiterio; in essa è incastrata una cassa in ferro, con una pesante serratura, destinata alla raccolta delle elemosine. Affreschi raffiguranti scene tratte dalla vita di Maria, deturpati nei secoli da truppe di passaggio, decorano le pareti interne. La ricchezza dei colori, tra cui spiccano l'oro ed i lapislazzuli, testimoniano l'importanza dell'edificio sacro. Una scritta alla destra dell'altare ne consente la datazione: 1534.

Nel 1713, con il trattato di Utrecht ed il passaggio ai Savoia, una ventata di rinnovamento ha pervaso l'Alta Valle.
Spessi strati d'intonaco e una tela raffigurante l'Annunciazione, in stile barocco, posizionata sopra l'altare, hanno trasformato l'aspetto originario della cappella coprendo per tre secoli e conservando fino ai giorni nostri i suoi preziosi affreschi che solo nel 2008, grazie alla campagna di restauri promossa dalla Curia, dal Comune e dal Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, con il contributo della Compagnia di San Paolo e della Regione Piemonte, condotta dal Dipartimento di Progettazione Architettonica del Politecnico di Torino sotto la supervisione della Soprintendenza ai beni storico e artistici del Piemonte, sono stati restituiti all'antico splendore.

Descrizione delle specchiature affrescate

La parete di fondo della cappella, opposta alla porta d'ingresso, reca affrescata un'immagine della Pietà, con ai lati Sant'Anna e Santa Lucia, mentre a sinistra è rappresentato San Rocco, che mostra su di sé la piaga della peste, malattia contro la quale veniva invocato.

Stupefacenti le Storie della Vergine affiorate sulla parete dietro all'altare.
In basso, da sinistra verso destra: l'incontro di Anna e Gioacchino alla Porta Aurea, Santa Martire, Santo Vescovo, la nascita di Maria. Al centro, sopra l'altare, una specchiatura di intonaco priva di affreschi era probabilmente dedicata ad ospitare un ancona scolpita o dipinta, di cui oggi non vi è più traccia.

Secondo registro, da sinistra verso destra: presentazione di Maria al Tempio, l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele a Maria, il congedo della Vergine, la morte della Vergine.

Terzo registro da destra verso sinistra: il funerale della Vergine, è il momento in cui il feretro della Vergine viene trasportato dagli Apostoli verso la sepoltura.

Secondo una particolare tradizione un soldato ebreo (nella "Legenda aurea" è un sacerdote) cerca di rovesciare il feretro, ma è punito da san Michele arcangelo che gli taglia le mani sacrileghe.
La nostra scena rappresenta il momento successivo, mostrando il soldato a terra con i moncherini sanguinanti, mentre le sue mani sono attaccate al feretro della Vergine, la sepoltura della Vergine, l'Assunzione in cielo, gli Apostoli intorno al sepolcro vuoto della Vergine ormai Assunta la quale manda verso San Tommaso incredulo la propria cintola come segno.

Registro superiore:

l'Incoronazione della Vergine,
circondata da due angeli musicanti.

Per quanto riguarda l'autore delle Storie della Vergine e dell'affresco con la Pietà e santi della cappella di Oulme, si possono individuare confronti significativi nelle Storie della Passione della chiesa di San Sebastiano a Plampinet, e al tempo stesso negli affreschi delle cappelle di Horres (Storie di Sant'Andrea, Santa Lucia e al frammento con Sant'Antonio da Padova) e del Coignet (Annunciazione, San Cristoforo e Sant'Antonio Abate, o San Gerolamo, affrescate sulla facciata).

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