immagine

RARO RITROVAMENTO FAUNISTICO NEL PARCO ORSIERA ROCCIAVRE'

Orsiera Rocciavré

In data 21 agosto 2015 Luca Anselmo, guida del Parco, ha documentato il ritrovamento di un raro esemplare di Lucertola vivipara, Zootoca vivipara (Jacquin, 1787), nel cuore del Parco naturale Orsiera-Rocciavrè sul versante Val Susa ad una quota di circa 2160 m s.l.m.

Secondo la bibliografia più aggiornata si tratta della prima segnalazione in Valle di Susa, la quarta nel Parco naturale Orsiera Rocciavrè, altri due esemplari sul versante Val Chisone e uno in Val Sangone. Questo dimostra come questo rettile sia probabilmente più diffuso di quel che si pensava anche se con bassissime densità.

La Lucertola vivipara è diffusa con continuità sulle Alpi Centrali e Orientali mentre è più sporadica e localizzata in quelle Centro-occidentali. In Piemonte è segnalata in pochi siti, prevalentemente in Val Germanasca, Val Pellice, VCO e recentemente nelle Alpi Marittime, Valle d'Aosta, Val Chisone e Val Troncea e a questo punto Valle di Susa (ritrovamenti anche nei pressi del Colle del Moncenisio in territorio francese).

"E' un lacertide legato ai pascoli di alta quota con elevata umidità o di zone ad elevata piovosità. In Italia esistono due sottospecie distinte: la Z. vivipara carniolica che depone uova (presente come relitto glaciale in alcuni luoghi pianeggianti del Trentino e Friuli) e la Z. vivipara vivipara realmente vivipara (presente negli ambienti alpini). E' una specie spiccatamente microterma, la sua attività è concentrata da aprile a ottobre con un picco in piena estate (quasi la totalità delle osservazioni sono in agosto). Si muove tra la vegetazione con andatura quasi strisciante, la si può osservare soprattutto all'alba e al tramonto. Rispetto alla più conosciuta e diffusa Lucertola muraiola (Podarcis muralis) ha corpo generalmente più tozzo. La Zootoca vivipara è una lucertola poco appiattita, dal corpo esile e allungato, con arti corti e testa piccola, collo massiccio e coda tozza. La colorazione della porzione centrale del dorso è variabile e può presentare diverse tonalità brune, fino al grigio con punteggiature e striature chiare o scure più o meno marcate. La regione ventrale, invece, è differenziata nei due sessi: bianco-giallastra nelle femmine, mentre nei maschi il torace, le parti inferiori degli arti e della coda variano dall'arancione al rosso con una vistosa punteggiatura nera. Gli individui giovani presentano complessivamente una colorazione più scura. Le squame del dorso si differenziano molto da quelle della coda e vista ventralmente nella zona del collo sono presenti squame grandi a formare un collarino evidente. La lunghezza totale di un adulto può raggiungere i 18 cm. E' inclusa nell'Allegato III della Convenzione di Berna e protetta a livello locale in Valle D'Aosta e in Alto Adige" Luca Anselmo

Per approfondire: ANDREONE F., SINDACO R., 1999 - Erpetologia del Piemonte e della Valle d'Aosta. Atlante degli anfibi e dei rettili. [Monografie XXVI (1998)]. - Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino; 283 pp.