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PIPISTELLE 2015: UNA SERATA INTERDISCIPLINARE

Laghi di Avigliana

La sera di domenica 24 maggio ad Avigliana è andata in scena l'edizione 2015 di "PipiStelle". Non è improprio utilizzare il verbo di uno spettacolo, perché così lo hanno vissuto i circa sessanta partecipanti, con molti bambini. Sul prato del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) gestito dal Parco dei Laghi di Avigliana si sono alternati diversi specialisti, tutti accomunati dalla passione per il proprio campo scientifico e dal desiderio di trasmetterla agli spettatori.

Elena Patriarca e Paolo Debernardi hanno raccontato la biologia dei pipistrelli, gli adattamenti evolutivi che ne fanno dei formidabili cacciatori di insetti (quelli che a noi danno tanto fastidio) e le continue minacce alla loro sopravvivenza da noi stessi praticate senza nemmeno pensarci: uso smodato di pesticidi, disturbo dei siti di riposo, distruzione degli habitat, inquinamento luminoso. I chirotteri sono fra le specie più vulnerabili dell'Unione Europea, che infatti impone regole severe per la loro tutela. Spesso l'Italia non le rispetta e incappa nelle procedure di infrazione comunitarie.

Quando è cominciato il crepuscolo, Beppe Roux Pognant - guardiaparco e inanellatore patentato - ha spiegato la ricerca ornitologica a cui partecipa. Con reti morbide e temporanee cattura gli uccelli senza fargli male. In breve li libera, li identifica, li pesa, li misura e chiude una leggera striscia di alluminio o plastica attorno ad una zampa. L'anello è studiato per non dar fastidio all'animale e riporta, in sigle internazionali, un codice univoco che ne identifica la provenienza in caso di nuova cattura o di osservazione in natura. In questo modo, ha ricordato Beppe, nel 2014 è stato seguito un luì (piccolo silvide di appena 12 grammi) da lui inanellato in Sicilia: in sette giorni è migrato fino alla Russia siberiana. Per dimostrare concretamente il suo lavoro, è entrato in scena il primattore della serata: un allocco riabilitato al CRAS che Laura Grandin, responsabile del Centro, ha mostrato alla platea. I presenti hanno seguito tutte le operazioni fino all'inanellamento ufficiale e alla liberazione finale. Il rapace notturno, ancora frastornato, è rimasto per un po' nei dintorni della struttura, per la gioia dei bambini, e poi si è inoltrato nella notte.

Con il buio completo Andrea Ainardi, Presidente degli Astrofili Segusini, ha introdotto l'universo delle stelle. Con immagini accattivanti e resoconti appassionati, ha illustrato l'attività della storica associazione, attiva dal 1973. Soprattutto, ha descritto stelle, pianeti e galassie come si possono osservare dalla Val Susa, magari con l'aiuto dei bollettini periodici dell'AAS (le Novae). Infine, ha raccontato il grande contributo torinese alle spedizioni spaziali, in particolare all'ISS, la stazione internazionale, dove da mesi lavora Samantha Cristoforetti. Tra fine maggio e metà giugno, l'ISS si troverà in condizione "high beta": sarà illuminata dal Sole tutto il giorno (beta essendo appunto l'angolo tra il piano dell'orbita e il vettore diretto al Sole). Andrea ha quindi concluso spiegando come individuare i passaggi della stazione spaziale nel cielo valsusino.

Una serata speciale, che ha denunciato un nemico comune: l'inquinamento luminoso. Illuminare in modo sbagliato o inutile, infatti, disturba i chirotteri e i rapaci notturni, incide sui nostri cicli di veglia/riposo, riduce la visione del cielo stellato. In una parola, rovina la natura e gli umani. Poiché ne siamo la causa, dovremmo porvi rapidamente rimedio, per godere ancora del volo fiabesco di gufi e pipistrelli e della magia della Via Lattea in una notte d'estate.

Luca Giunti, astrofilo e guardiaparco