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Due tesi di laurea sulle zecche Ixodidae nel Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand

Gran Bosco di Salbertrand

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Tra i progetti scientifici dell'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, nel corso del 2016 è stata avviata un'indagine sull'espansione geografica di zecche appartenenti al genere Ixodidae  con successiva ricerca biomelocolare di agenti di zoonosi trasmessi da zecche nell'area del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand.

Il progetto di ricerca è stato condotto grazie alla collaborazione dell'Università degli Studi di Torino e l'avvio di due tesi del corso di laurea triennale di produzione e gestione degli animali in allevamento e selvatici.

È la prima indagine della presenza di zecche nel Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand e in Alta Valle di Susa e riguarda parte del territorio che insiste sui Comuni di Salbertrand, Exilles e Oulx.

I risultati di questa ricerca saranno resi pubblici con serate divulgative presso le sedi dei Parchi: il primo incontro è programmato a Salbertrand il 12 agosto 2016.

Nel corso degli ultimi anni la diffusione delle zecche nel territorio alpino è in costante aumento.

In Italia le principali zone a rischio sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e il Trentino Alto Adige, ma il problema si sta gradualmente spostando verso ovest.

ZECCHE: CONOSCERE PER PREVENIRE

Le zecche sono artropodi ematofagi che parassitano numerosi animali selvatici e domestici e occasionalmente l'uomo. Si riproducono deponendo le uova sul terreno e passando attraverso lo stadio di larva, ninfa e soggetto adulto.

Il loro habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con microclima preferibilmente fresco e umido, specialmente in aree collinari e montane.  Le aree maggiormente a rischio sono boschi e sottoboschi, parchi e giardini, campi e prati incolti.

La loro attività è massima, nei Paesi a clima temperato, nel periodo maggio-ottobre.

Per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con le zecche, o perlomeno per individuarle rapidamente, è auspicabile camminare su sentieri battuti evitando le zone ricche di cespugli e sottobosco, indossare abiti coprenti di colore chiaro, chiusi ai polsi e alle caviglie e calzature idonee, utilizzare prodotti repellenti per insetti sulla cute e sugli abiti.
Dopo escursioni in luoghi a rischio, si consiglia di ispezionare attentamente  tutto il corpo per verificarne l'eventuale presenza.

L'asportazione precoce della zecca è importante per impedire la trasmissione degli agenti infettivi attraverso l'immissione di saliva e il rigurgito durante il pasto.
Evitare l'impiego di sostanze oleose, acetone o alcol per non aumentare il rischio di infezioni. Asportare la zecca con l'ausilio di una pinzetta tirando leggermente e imprimendo un movimento rotatorio; dopo l'asportazione la zona del morso va disinfettata.

Ulteriori informazioni sono disponibili qui.

Locandina e la brochure informativa:

 

 

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