immagine

Miniera del Rugèt e dintorni: Tavola rotonda

Ente Parchi Alpi Cozie

minierepiemonte archeo-minerarioGravere

Sabato 14 aprile a Gravere, presso la Sala Comunale "Giovanni Sicheri, si svolgerà la presentazione del programma di ricerca e valorizzazione del patrimonio storico-ambientale di Gravere "MINIERA DEL RUGÈT E DINTORNI"

Grazie all'associazione Il Patrimonio Storico-Ambientale, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e con il Comune di Gravere, la Miniera del Rugèt è stata recentemente inserita nel programma regionale Piemonte archeo-minerario. Miniere e opifici da risorsa strategica a patrimonio storico-ambientale, condotto con il Dipartimento di Scienze della Terra e il Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino.

Piemonte archeo-minerario collabora con gli enti territoriali, tra cui le Aree Protette delle Alpi Cozie, per valorizzare e rendere accessibili al pubblico quei siti estrattivi e metallurgici di età preindustriale che siano stati oggetto di studi pluridisciplinari – storici, geologici, mineralogici, tecnologici, oltre che archeologici – con l’obiettivo di proporre contenuti divulgativi e didattici dotati di basi scientifiche e di renderli oggetto di valorizzazione turistico-culturale.

L'incontro di Gravere vedrà la partecipazione di studiosi di varie discipline e fungerà da punto di partenza del programma di valorizzazione previsto nei successivi due anni. Seguirà una discussione aperta ai suggerimenti del pubblico

La miniera del Rugèt, a Gravere, in valle di Susa, è un sito potenzialmente molto importante per comprendere la profondità storica delle attività minerarie in Piemonte.
Secondo i documenti, lo sfruttamento della miniera, che si apre nelle dolomie del versante soprastante la borgata Arnodera, a pochi metri dalla strada Susa - Frais, sarebbe iniziato tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, proseguendo poi, con interruzioni alternate a periodi di funzionamento, negli anni 1589-1590, 1742-1765 e 1824-1825. Le analisi effettuate verso la fine dello sfruttamento riferiscono che il minerale, una volta concentrato, rendeva circa 60% in piombo, 3-6% in rame, 0.0015% in argento, con infinitesime parti d’oro.
La miniera si sviluppa in sotterraneo con un complesso reticolo di gallerie, traverso-banchi, camere e cantieri, estesi per diverse centinaia di metri su di una superficie di 2 ettari. Gli scavi, in gran parte effettuati senza uso di esplosivo e perciò anteriori alla metà del XVII secolo, si sviluppano per una cinquantina di metri di quota, seguendo l’inclinazione del filone.
L’esplorazione archeologica sotterranea è stata iniziata nel 1996 da Marie-Christine Bailly-Maître del Centre National de la Recherche Scientifique, su invito del Comune di Gravere. Più recentemente, l’associazione Il Patrimonio Storico-Ambientale ha inserito il Rugèt nel programma regionale Piemonte archeo-minerario. Miniere e opifici da risorsa strategica a patrimonio storico-ambientale e sta lavorando allo studio per la tutela e la valorizzazione di tale patrimonio.

Allegato: MinieraRug__tdintorni-Tav_rot_Gravere14_04_2018-programma-r.pdf

Comunicato stampa: MinieraRug__tdintorni-Tav_rot_Gravere14_04_2018-comunicato-r.pdf

Potrebbe interessarti anche...