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La magia del cervo

Ente Parchi Alpi Cozie

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Proseguono le escursioni con le guide del Parco e i guardiaparco nel Parco Gran Bosco di Salbertrand e nel Parco Orsiera Rocciavrè per ascoltare il bramito del cervo. Ecco le prossime date:

Sabato 1 e domenica 2 ottobre nel Parco del Gran Bosco di Salbertrand "Il bramito del cervo in quota"

Sabato 1 e sabato 8 ottobre nel Parco Orsiera Rocciavrè "Il bramito del cervo in Val Chisone"

 

Questi giorni di settembre e ottobre sono caratterizzati da una meraviglia che si ripete di anno in anno.

Fra i boschi e i valloni si sente riecheggiare uno strano verso che, se non conosciuto, mette un po’ di timore. È il bramito del cervo.
In questa stagione il maschio cerca di radunare e proteggere un suo harem dagli altri maschi, in gioco c’è la riproduzione. Al massimo delle forze, ogni esemplare adulto mostra il meglio di sé, marca il territorio, insegue le femmine aspettando il momento giusto, si sfida con gli altri cervi in un confronto ritualizzato fatto di vocalizi, pose, avvertimenti e, in qualche caso, scontri. Ogni Parco che ospita questi animali organizza in questo periodo escursioni e appostamenti per osservare questo spettacolo. È un momento di rara bellezza dove emozioni e magia si miscelano con il paesaggio autunnale.

Ma cos’è che rende questo momento così particolare?
Anche le altre specie vivono un periodo dell’amore, ma poche suscitano lo stesso interesse.
Dietro al cervo si nascondono atavici simbolismi?
In effetti, se guardiamo indietro nel tempo possiamo imbatterci in divinità celtiche come Cernunnos paragonato a un re degli animali e della foresta. Ebbene, questo dio viene rappresentato con corna di cervo, spesso in compagnia dello stesso animale. Le corna (oggi è più corretto parlare di palchi) celano il simbolo della fertilità. Non a caso, in alcuni testi, un preparato fatto con diversi ingredienti, tra cui un corno di cervo ridotto in polvere, veniva indicato particolarmente adatto per aiutare una donna a rimanere incinta. La simbologia del cervo ha uno spettro molto ampio: in alcuni casi può portare alla morte, pensiamo al mito di Atteone trasformato in cervo e attaccato dai suoi stessi cani e compagni di caccia. In altri è salvifico, risolve situazioni intricate, fa da guida. Carlo Magno, inseguendo un cervo, individua un luogo dove far sorgere un futuro edificio religioso, oppure, trovandosi sulla riva di un fiume, scorge un cervo che gli indica il passaggio dal quale far oltrepassare l’ostacolo alle sue armate. Molti santi e sante incontrano lungo la loro strada degli animali, tra questi ritroviamo spesso un cervo o una cerva: San Eustachio e San Uberto, grazie a un incontro con un grandissimo cervo che porta una splendente croce fra le sue corna, si convertono a una vita religiosa; Sant’Ida di Fischingen ha come guida un cervo con dieci candele accese poste sulle sue ramose corna; Sant’Egidio beneficia del latte di una cerva; e così via. D’altra parte, la stessa Bibbia lo cita diverse volte, sicuramente il passo più famoso è quello contenuto nel salmo 41: «Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio». Persino la caccia al cervo si connota per significati simbolici e sociali: solo i re o i nobili più benestanti possono avere le risorse per mantenere ampie tenute, edifici, mute di cane, domestici e cacciatori. La caccia al cervo con i cani, come un rito, ha il suo linguaggio, i suoi suoni, i suoi attori, una vittima sacrificale e le ricompense da elargire. Guai ai cacciatori di frodo, come ci ricorda Fabrizio De André nella sua celebre canzone: «Impiccheranno Geordie con una corda d’oro, è un privilegio raro. Rubò sei cervi nel parco del re, vendendoli per denaro».
In tempi più recenti non possiamo dimenticare la saga di Harry Potter dove il patronus del protagonista, ovvero la creatura protettiva che appare nei momenti particolarmente difficili, è un cervo splendente.

Insomma, anche se a volte non ce ne accorgiamo, il simbolismo continua.

 

Per saperne di più:

B. Usseglio, Le nature del cervo, Alzani editore, Pinerolo 2021, 280 pagine con fotografie di Battista Gai, Massimiliano Pons e disegni di Elio Giuliano.

 

Per assaporare il fascino di un’uscita al bramito:

Il cervo d’autunno – Il bramito

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