Dedichiamo questo breve filmato a tutte le nonne, i nonni e i loro nipotini che in questi giorni sono vicini con il cuore, ma lontani con il corpo.
Se in questo periodo non potete venire nei territori delle Aree Protette dei Parchi delle Alpi Cozie, saremo noi a cercare di incontrarvi in punta dei piedi a casa vostra. In questo breve filmato dal titolo “Favole e leggende dei Parchi Alpi Cozie” vi raccontiamo alcune delle tante storie, leggende e favole che si sono tramandate nel nostro territorio: incontreremo i cervi, un lupo, una strega e persino il diavolo.
Immagini dei cervi selvatici che vivono nel territorio delle aree protette della Val Chisone ci accompagneranno a scoprire la prima favola che vi vogliamo raccontare: Bambi.
Il secondo racconto riguarda una leggenda ambientata sopra la borgata di Joussaud del comune di Pragelato (TO) e recuperata grazie al lavoro degli operatori del Parco Val Troncea Eleonora Bermond e Giovanni Martin. La storia riguarda un lupo con la pancia sempre vuota, delle pecore curiose, un pastore preoccupato e gli abitanti del villaggio alpino.
La terza storia ci porta in alta montagna, al colle del Beth sul confine tra i comuni di Massello e Pragelato. Qui nel passato si sono sviluppate delle importanti attività estrattive e forse, proprio a causa di queste, si sono radicate diverse leggende: quella riportata nel video ci parla di un tesoro nascosto protetto da una vecchia strega che qualcuno proverà a impadronirsene.
Il quarto riferimento riguarda il Forte di Fenestrelle. Fra le robuste e alte muraglie vi è un luogo dove si può, forse, incontrare addirittura il diavolo, e se questo non avviene di persona, sicuramente lo si potrà scoprire grazie all’immaginario popolare.
Il video è stato realizzato dal guardiaparco Bruno Usseglio. Le riprese video sono del guardiaparco Bruno Usseglio e sono state girate nel territorio della Val Chisone, tranne le sequenze che riguardano il lupo che sono state realizzate presso il centro di Civitella Alfedena. Alcune immagini sono del guardiaparco Domenico Rosselli (pecore) e del ricercatore Federico Magrì (interno delle miniere). I disegni sono di Chiara Spadetti.