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Photo credit Simona Molino

Antichi riti di San Giovanni

Ecomuseo Colombano Romean

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Nelle nostre valli si conservano antiche tradizioni popolari, sopravvivenze di lontani riti pagani successivamente assimilati dalla religione cristiana.
La devozione nei confronti di San Giovanni Battista è particolarmente diffusa, forse proprio per quel sincretismo religioso che nel corso del medioevo, ha introdotto il suo culto in sostituzione di quello legato al solstizio d'estate.

La sera del 23 giugno, la vigilia di San Giovanni, in tutte le borgate, un tempo si accendevano grandi falò, reminiscenza dei fuochi accesi dagli antichi Celti, che veneravano il dio Sole, nel tentativo di prolungare le ore di luce proprio quando, in prossimità del solstizio d'estate, le giornate iniziavano ad accorciarsi preannunciando il ritorno dell'inverno. Il bestiame condotto in alpeggio, tradizionalmente proprio da San Giovanni a San Michele (dal 24 giugno al 29 settembre) veniva fatto passare sopra le ceneri dei fuochi per preservare zampe e zoccoli dalle malattie.

La mattina del 24 giugno, all'alba, era consuetudine recarsi nei prati ancora umidi di rugiada per purificare gli occhi e comporre piccoli mazzi di fiori di campo che, disposti a croce, venivano messi sulla porta a protezione della casa.

 

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