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Photo credit Lodovico Marchisio- L'AGENDA.news

A Avigliana una serata dedicata al cinghiale

Laghi di Avigliana

cinghialeLAV

Si è svolta venerdì 18 maggio nella Sala Consiliare del Comune di Avigliana la conferenza "Conoscenza e gestione del cinghiale". L'incontro informativo, organizzato dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Avigliana in collaborazione con l'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie e il Parco naturale dei Laghi di Avigliana, la LAV, ha visto gli interventi di esperti del settore come Luca Giunti (guardiaparco Parchi Alpi Cozie), Enrico Moriconi (medico veterinario e presidente dell’Asvep - Associazione culturale veterinaria di salute pubblica) e Roberto Piana (vicepresidente Nazionale della LAC - Lega per l’abolizione della caccia).

Ringraziamo Lodovico Marchisio per il suo preciso resoconto che pubblichiamo qui di seguito:

"L’evento ha rappresentato un’occasione di sensibilizzare e dare una corretta informazione ai cittadini su una serie d’iniziative organizzate negli ultimi anni in sinergia tra la LAV, il Parco naturale dei Laghi di Avigliana e il Comune di Avigliana, impegnato da sempre nella gestione responsabile della fauna selvatica. 

Ha aperto la serata Fiorenza Arisio, Assessore all’Ambiente, molto sensibile a queste problematiche, che ha portato i saluti del sindaco e dell’intera giunta. Ha poi preso la parola Gualtiero Crovesio, responsabile della LAV di Torino, che ha ringraziato la Città di Avigliana, per essere una delle poche amministrazioni ad accettare l’idea di trovare sistemi alternativi e meno cruenti e soprattutto non antropocentrici di convivenza con il regno animale e il loro diritto di esistere nel territorio a loro destinato.

Luca Giunti come sempre, oltre ad incantarci con le sue fotografie, ha saputo introdurre l’argomento sul cinghiale nel migliore dei modi, dandoci un quadro sintetico ma completo per meglio conoscerlo, impossibile però da riportare in poche righe. Estrapolo solo alcune notizie di cui personalmente non ero informato come quella che le femmine hanno l’estro tutte nello stesso periodo autunnale, che un cinghiale vive circa dieci anni allo stato brado ma può vivere fino a trent’anni in cattività, che è l’unico ungulato a costruirsi una tana, che ama strofinarsi contro le piante specialmente per farsi colare addosso la resina che contenendo la trementina lo protegge dai parassiti, che grazie al suo grugno olfattivo in alcune regioni europee viene anche usato per la ricerca dei tartufi e che per finire è onnivoro ma non caccia animali vivi e preferisce cibarsi di tuberi, semi, frutta, bacche, radici e tutto ciò che trova...

Altrettanto esaustivo è stato l’intervento di Roberto Piana che alla fine ha convinto tutto l’attento pubblico non solo sull’inutilità della caccia, ma sui danni che essa porta al nostro delicato ecosistema. Anche nel suo caso è impossibile riportare in poche righe tutti gli argomenti trattati con l’aiuto degli “slide” proiettati. Significative tra tutte sono state comunque alcune cose da ricordare come il fatto che in Piemonte è vietato il ripopolamento del cinghiale in allevamenti, che non è pericoloso per l’uomo perché il cinghiale attacca solo se non può avere via di scampo nella fuga o in caso di femmine che difendono la loro prole, che gli incidenti stradali che provoca specialmente al crepuscolo quando il cinghiale esce dalla tana e la visibilità è più scarsa è perché da noi vi sono pochi dissuasori che aiuterebbero ad avvertirne la presenza mentre in Canada per esempio vi sono vere e proprie telecamere nei punti più frequenti dove possono transitare gli animali. In più per rispondere a un’agricoltrice presente in sala sui danni che il cinghiale crea alle coltivazioni, Roberto ha fatto notare che il danno maggiore intanto lo creano i cacciatori che invadono i fondi privati perché la legge glielo consente e che le mute dei loro cani, che inseguono i cinghiali li costringe a cambiare l’habitat ove risiedevano. Ora il cinghiale che prima stanziava qui, avendo provato la scossa delle recinzioni se ne stava alla larga, il nuovo esemplare che verrà trovando il terreno libero, invece non conoscendo questo tipo di avvertimento a volte inavvertitamente lo distrugge nella foga di fuggire e crea i danni imputati alla specie.

Ha chiuso gli interventi Enrico Moriconi che da ottimo veterinario ha fatto da collante ai vari argomenti sinora trattati, facendoci vedere inoltre alcune immagini di animali caduti e recuperati per esempio nella diga di Alpignano, o la vicinanza con l’essere umano nei pressi di Genova e a tale proposito ha fatto notare come sia sbagliatissimo dare loro del cibo, perché li si abitua a non temere la vicinanza dell’uomo e sopratutto a perdere l’abitudine di procacciarsi il cibo nell’habitat in cui essi abitualmente vivono.

In conclusione questa serata ha rappresentato un momento importante perché sono state messe in discussione le norme esistenti ed è servita anche per informare e sensibilizzare le istituzioni locali e i singoli cittadini per una pacifica convivenza con gli altri animali, ricordando che il mantenimento di un corretto rapporto tra noi umani e le altre specie rappresenta un campo nel quale si giocano gli equilibri necessari a preservare l’ambiente in cui tutti noi viviamo."

 

 

 

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