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Il lupo-cane ibrido è tornato col suo branco nel Parco Orsiera Rocciavrè

Il lupo-cane ibrido infertilizzato è stato riaccolto dal branco di origine

Ente Parchi Alpi Cozie Orsiera Rocciavré

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Il giovane lupo ibrido catturato e infertilizzato lo scorso mese di ottobre gode di ottima salute e vive stabilmente con il branco di origine. 

È quanto emerge dalle prove fotografiche raccolte nelle ultime settimane dalle fototrappole posizionate dal personale e dai collaboratori dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie nel territorio abitualmente frequentato dalla famiglia di lupi.

Gli esperti dei Parchi delle Alpi Cozie, della Città Metropolitana di Torino e dell’Università di Torino, sotto il coordinamento del progetto LIFE WolfAlps EU, seguono le tracce del lupacchiotto dal 28 ottobre scorso, dopo la cattura avvenuta tre giorni prima all’interno del progetto di neutralizzazione riproduttiva di esemplari ibridi lupo-cane insediatisi nel territorio del Parco naturale Orsiera Rocciavrè, in bassa Valle di Susa (To). Il giovane lupo, nato nel 2022 da una lupa e da un maschio dal manto chiaro (ribattezzato Biondo) era stato infertilizzato e liberato il giorno stesso con un radiocollare per monitorarne gli spostamenti.

L’antenna GPS segnala la sua posizione più volte al giorno consentendo di seguire gli spostamenti e dimostrare che si trova in buone condizioni di salute e sia stato riaccolto dagli altri membri del branco, come previsto dai ricercatori.

Le prove, o meglio, le evidenze scientifiche della sua salute sono state puntualmente ottenute grazie al monitoraggio messo in campo e al lavoro di squadra del personale dei tre enti coinvolti. Le immagini scattate dalle fototrappole nel Parco Orsiera Rocciavré documentano che il branco è al completo, con il giovane ben riconoscibile grazie alla presenza del radiocollare e un individuo ibrido dal manto chiaro, presumibilmente un fratello o sorella.

Si tratta di una documentazione molto preziosa dal punto di vista scientifico perché dimostra l’efficacia dell’intera operazione, dalla ricerca dell’individuo, alla sua cattura e successiva infertilizzazione, fino al ritorno in natura senza conseguenze. Poiché l’ibridazione lupo-cane rappresenta attualmente il principale pericolo alla conservazione della specie selvatica, i dati raccolti da queste prime esperienze forniranno un’ottima base per proseguire il lavoro di neutralizzazione riproduttiva del branco di ibridi in Val Susa.

Un ultimo cenno, per finire, al lupacchiotto con il radiocollare. L’analisi dei suoi spostamenti nell’ultimo mese e le evidenze emerse da avvistamenti e fototrappole denotano un individuo già dotato di una spiccata autonomia nonostante la giovane età. Benché si sia reinserito bene nel nucleo famigliare, apprezza esplorazioni e perlustrazioni del territorio in solitaria o accompagnato da un fratello o una sorella presagendo il momento in cui fisiologicamente si allontanerà dal branco per andare in dispersione alla ricerca di una partner con cui costituire un nuovo nucleo riproduttivo. L’operazione che ha subìto, infatti, non lo ha privato del naturale sviluppo ormonale, ma soltanto della possibilità di fecondare. Grazie al radiocollare sarà possibile continuare a monitorarne gli spostamenti con il gruppo famigliare e poi, quando verrà il momento di abbandonarlo, durante la dispersione cioè la fase più emblematica nell’etologia dei lupi.

Comunicato stampa: CS_IbridoEBranco_APAC_LIFEWolfAlpsEU_22112022.pdf

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