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Parnassius apollo. Photo credit Tiroler Landesmuseen

Buone notizie per la biodiversità: un progetto internazionale di ricerca conferma la sensazionale varietà di farfalle presente nelle Aree protette delle Alpi Cozie

Ente Parchi Alpi Cozie

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"Le Aree protette delle Alpi Cozie nella provincia di Torino sono un vero e proprio paradiso per le farfalle".
Lo conferma un progetto internazionale di ricerca sulla diversità genetica condotto dal Tiroler Landesmuseen in collaborazione con il Kärnten museum e l'Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie che ha portato alla prima rilevazione pressoché completa di tutte le specie di farfalle viventi in un'area protetta alpina.
Il progetto aveva l’obiettivo di registrare le specie e analizzarne il corredo genetico. I risultati di questi tre anni di ricerca sono sensazionali e confortanti: sono state censite ben 1170 specie diverse.

Ricerche impegnative

Il progetto di ricerca congiunto del Centro di ricerca naturalistica dei Musei Provinciali Tirolesi, del Museo della Carinzia e delle Aree protette delle Alpi Cozie, realizzato tra il 2020 e il 2022, si proponeva di individuare le farfalle presenti nei Parchi naturali delle Aree protette delle Alpi Cozie.

Peter Huemer (responsabile del Centro di ricerca naturalistica dei Musei Provinciali Tirolesi) e Christian Wieser (responsabile del dipartimento di Zoologia del Kärnten museum) hanno diretto gli studi. Essendo circa il 90% delle specie di lepidotteri conosciute nell’Europa centrale insetti notturni, le ricerche sul campo si sono concentrate nelle ore notturne. I due scienziati hanno trascorso molte notti all’aperto, utilizzando fonti di luce artificiale per attirare le falene e determinarne la specie. Nello studio sono state incluse anche le farfalle diurne e le falene attive anche di giorno. Queste popolazioni sono state sottoposte ad analisi genetiche e l’imprinting genetico di quasi tutte le specie è ora registrato sotto forma di codici a barre presso il Canadian Center for DNA Barcoding di Guelph.

Risultati sensazionali

Nel corso del progetto sono state scoperte ben 1170 specie di farfalle, dimostrando in tal modo che la diversità delle specie presenti nelle Alpi Cozie è di gran lunga sottostimata e che essa è un fattore importante anche a livello extra regionale. Questa popolazione di farfalle è estremamente varia, e con una composizione unica nel suo genere in tutto l'arco alpino. Peter Huemer si è detto entusiasta delle specie scoperte nel corso del progetto, che finora erano ancora sconosciute a livello mondiale. Due di queste sono state descritte e denominate, si tratta della Megacraspedus cottiensis e della Caryocolum lamai. Altre quattro o cinque specie, ancora senza nome, sono rintracciabili solo in questa aree delle Alpi Cozie. Per il territorio nazionale italiano, inoltre, sono state fatte 14 nuove scoperte. Gli imprinting genetici sono attualmente disponibili per un totale di 1118 specie. Ciò significa che l’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie dispone ora della banca dati genetica più ampia e completa di ogni altra area protetta d’Europa. Per gli istituti di ricerca coinvolti, i dati raccolti vanno a integrare le ricerche condotte in precedenza nella regione alpina centro-orientale.

Un’arca di Noè per la diversità delle specie a rischio

Con la loro attività di impollinazione dei fiori, decomposizione dei vegetali e fonte di nutrimento per altri animali, le farfalle sono un elemento importante dell'ecosistema. Ma molte specie sono a rischio di estinzione. Le grandi aree protette rappresentano quindi un habitat essenziale. In questo senso, Michele Ottino, direttore delle Aree protette delle Alpi Cozie, guarda con orgoglio al territorio di sua competenza, che considera come una sorta di arca di Noè per la conservazione a lungo termine della biodiversità. Ben 87 specie di farfalle diurne, tra cui esemplari ormai rarissimi in Italia, e specie protette dall'Unione Europea, come Parnassius apollo o il Phengaris arion, danno un’idea dell’importanza dei Parchi naturali delle valli torinesi per la conservazione delle specie. Oltre ad una fauna notturna estremamente variegata, questa sensazionale diversità è un fiore all'occhiello per le future misure di politica ambientale all’interno di questi Parchi
I numerosi aspetti della biodiversità saranno anche al centro di una mostra speciale organizzata da Christian Wieser e prevista per la primavera del 2023 a Klagenfurt.

I Parchi delle Alpi Cozie

I Parchi delle Alpi Cozie si trovano in provincia di Torino e tutelano ben 16 siti di Rete Natura 2000 per circa 35.500 ettari e rappresentano una delle più grandi realtà di aree protette alpine italiane. Vi fanno parte quattro parchi naturali caratterizzati da biotopi umidi di fondo valle fino all’alta montagna. Sono il Parco naturale dei Laghi di Avigliana, il Parco naturale Orsiera Rocciavrè, il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand ed il Parco naturale della Val Troncea. A questa diversità di ambienti naturali si accompagna una notevole varietà di specie, di cui si sapeva relativamente poco, prima di avviare questo progetto di ricerca congiunto tra i Musei Provinciali Tirolesi, Kärnten museum e l'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie.

Comunicato stampa originale del tiroler Landesmuseen

 

Piramidi di luce Sistema di illuminazione artificiale per l’osservazione delle falene. © TLM
Telechrysis tripuncta  Una specie ancora senza nome facente parte di questa famiglia è una delle attrazioni del progetto di ricerca. © TLM
Lemonia taraxaci Sparita altrove, questa falena è stata spesso documentata nelle Alpi Cozie. © TLM

 

Didascalie immagini da sinistra vs destra:
Piramidi di luce: Sistema di illuminazione artificiale per l’osservazione delle falene. © TLM   
Telechrysis tripuncta: Una specie ancora senza nome facente parte di questa famiglia è una delle attrazioni del progetto di ricerca. © TLM
Lemonia taraxaci: Sparita altrove, questa falena è stata spesso documentata nelle Alpi Cozie. © TLM 

   

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