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Foto Elisa Ramassa

20 maggio 1980 - 20 maggio 2020: Buon Compleanno Gran Bosco!

Gran Bosco di Salbertrand

Parco Gran BoscoParco naturale del Gran Bosco di Salbertrand

Il 20 maggio 1980 con legge regionale n.51 veniva istituito il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand, che oggi tutela l'intero versante esposto a nord compreso tra i comuni di Chiomonte, a est, e Sauze d'Oulx, a ovest, su una superficie di 3.774,74 ettari dal fondovalle ai 2700 m di quota dello spartiacque con la val Chisone. Un territorio ricoperto da boschi caratterizzato da un ambiente più fresco e selvaggio del corrispondente versante meridionale da sempre preferito dall'uomo per l'esposizione solatia e sfruttato per attività agricole e insediamenti.

L'area protetta copre il territorio di 7 comuni tra val Susa e val Chisone: Chiomonte, Exilles, Salbertrand, Oulx, Sauze d’Oulx, Pragelato e Usseaux, il suo territorio è inserito nella Rete Natura 2000 in base alle Direttive europee Habitat e Uccelli.

Il principale motivo di istituzione risiede nel particolare valore naturalistico dell'area che comprende un cuore centrale, nell'impluvio in corrispondenza di Salbertrand, il Gran Bosco vero e proprio, 700 ha di foresta mista di abete bianco e abete rosso, unica nel panorama della vegetazione piemontese.

Nei secoli passati, l'interesse per l'area ha avuto motivazioni di tipo esclusivamente economico: queste abetine hanno infatti fornito nel 1700 il legname per le grandi travature a vena diritta delle più importanti opere di ingegneria militare e civile di casa Savoia, quali l’Arsenale di Torino, la Basilica di Superga e la Reggia della Venaria Reale. Oggi la specificità di questa foresta è legata alla cospicua presenza dell’abete bianco e dell’abete rosso, rari nelle Alpi occidentali a causa del clima continentale; è quindi probabile che la loro diffusione nel Gran Bosco abbia due cause principali: un microclima particolare, con ristagno di umidità atmosferica, e l’esistenza di un ecotipo resistente all’aridità estiva.

Per queste ragioni climatiche, unite al vigore vegetativo e alla buona conformazione dei fusti, i popolamenti di abete rosso, pino cembro e larice del Gran Bosco sono stati inseriti nel “Libro nazionale dei boschi da seme” e sono destinati a fornire materiale di propagazione per rimboschimenti su tutto il resto delle Alpi.

In quest'area non ancora protetta ma particolarmente vocata, negli anni '60 erano avvenute le prime reintroduzioni di cervi e caprioli. Tra il 1961 e il 1964 l'Amministrazione provinciale di Torino ha liberato nel territorio di Salbertrand, a scopi venatori, 12 cervi e 36 caprioli provenienti da Trentino e Slovenia.

Nel 1997, è stata documentata la prima cucciolata di lupo in provincia di Torino: un branco di lupi, lo storico branco del Gran Bosco,  l'aveva eletta a proprio territorio, vi si era stabilito in modo permanente e si era riprodotto.

Le oltre 600 specie vegetali censite creano una grande varietà di ambienti, dai boschi di latifoglie del fondovalle sino alle praterie di alta quota. Tra le specie erbacee è degna di nota la presenza di due rarità: la Corthusa Matthioli e la Menyanthes Trifoliata.

La fauna anch'essa particolarmente ricca, conta circa 80 specie di uccelli nidificanti, tra i quali (l'Astore, lo Sparviere, la Poiana e il Gheppio, l' Aquila Reale, l'Allocco, il Gufo Reale, la Civetta Capogrosso, il Picchio Nero, la Pernice Bianca, il Gallo Forcello, la Coturnice, la nocciolaia) e 21 specie di mammiferi (lepre, scoiattolo, marmotta e molti altri piccoli roditori, oltre a grandi e piccoli predatori, lupo, volpe, ermellino, donnola, martora, faina. Rilevante è la presenza di quattro specie di ungulati: camoscio, cinghiale, cervi e caprioli).

Oggi giorno, importanti progetti europei tutelano la biodiversità dell'area e le specie animali che via via vi si sono insediate trovando l'opportuno equilibrio.

Da sempre la missione del Parco è la salvaguardia della natura e del ricco patrimino culturale. Nel 1996 l'Ente Parco del Gran Bosco ha isituito l'Ecomuseo Colombano Romean, lavoro e tradizione in Alta valle di Susa, importante testimonianza della cultura materiale e immateriale locale.

L’area protetta è attraversata da una fitta rete di percorsi escursionistici. Sedici sentieri segnalati, per una lunghezza di circa 70 km, percorrono il territorio dal fondovalle alla cresta e da est a ovest. Itinerari di rilevanza internazionale come la Via Alpina, il Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, la Grande Traversata delle Alpi, la Via Francigena consentono di scoprire le peculiarità ambientali, storiche e culturali del territorio. Tutte le strade sterrate interne al Parco sono chiuse al transito motorizzato e sono liberamente percorribili a piedi, in bicicletta, con gli sci o con le ciaspole. La Strada provinciale dell'Assietta è regolamentata nei mesi estivi.

I rifugi “Jack Canali” (2509 m) e “Daniele Arlaud” (1771 m) sono importanti punti di riferimento per escursioni e soggiorni.

Un regolamento di cui è importante tener sempre conto ne gestisce la fruizione: L.R. 22-4-1991 n. 16 Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.

Buon compleanno Gran Bosco!

 

 

 

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