Il 20 maggio 1980 con legge regionale n.51 veniva istituito il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand, che oggi tutela l'intero versante esposto a nord compreso tra i comuni di Chiomonte, a est, e Sauze d'Oulx, a ovest, su una superficie di 3.774,74 ettari dal fondovalle ai 2700 m di quota dello spartiacque con la val Chisone. Un territorio ricoperto da boschi caratterizzato da un ambiente più fresco e selvaggio del corrispondente versante meridionale da sempre preferito dall'uomo per l'esposizione solatia e sfruttato per attività agricole e insediamenti.
L'area protetta copre il territorio di 7 comuni tra val Susa e val Chisone: Chiomonte, Exilles, Salbertrand, Oulx, Sauze d’Oulx, Pragelato e Usseaux, il suo territorio è inserito nella Rete Natura 2000 in base alle Direttive europee Habitat e Uccelli.
Il principale motivo di istituzione risiede nel particolare valore naturalistico dell'area che comprende un cuore centrale, nell'impluvio in corrispondenza di Salbertrand, il Gran Bosco vero e proprio, 700 ha di foresta mista di abete bianco e abete rosso, unica nel panorama della vegetazione piemontese.
Nei secoli passati, l'interesse per l'area ha avuto motivazioni di tipo esclusivamente economico: queste abetine hanno infatti fornito nel 1700 il legname per le grandi travature a vena diritta delle più importanti opere di ingegneria militare e civile di casa Savoia, quali l’Arsenale di Torino, la Basilica di Superga e la Reggia della Venaria Reale. Oggi la specificità di questa foresta è legata alla cospicua presenza dell’abete bianco e dell’abete rosso, rari nelle Alpi occidentali a causa del clima continentale; è quindi probabile che la loro diffusione nel Gran Bosco abbia due cause principali: un microclima particolare, con ristagno di umidità atmosferica, e l’esistenza di un ecotipo resistente all’aridità estiva.
Per queste ragioni climatiche, unite al vigore vegetativo e alla buona conformazione dei fusti, i popolamenti di abete rosso, pino cembro e larice del Gran Bosco sono stati inseriti nel “Libro nazionale dei boschi da seme” e sono destinati a fornire materiale di propagazione per rimboschimenti su tutto il resto delle Alpi.
In quest'area non ancora protetta ma particolarmente vocata, negli anni '60 erano avvenute le prime reintroduzioni di cervi e caprioli. Tra il 1961 e il 1964 l'Amministrazione provinciale di Torino ha liberato nel territorio di Salbertrand, a scopi venatori, 12 cervi e 36 caprioli provenienti da Trentino e Slovenia.
Nel 1997, è stata documentata la prima cucciolata di lupo in provincia di Torino: un branco di lupi, lo storico branco del Gran Bosco, l'aveva eletta a proprio territorio, vi si era stabilito in modo permanente e si era riprodotto.
Le oltre 600 specie vegetali censite creano una grande varietà di ambienti, dai boschi di latifoglie del fondovalle sino alle praterie di alta quota. Tra le specie erbacee è degna di nota la presenza di due rarità: la Corthusa Matthioli e la Menyanthes Trifoliata.
La fauna anch'essa particolarmente ricca, conta circa 80 specie di uccelli nidificanti, tra i quali (l'Astore, lo Sparviere, la Poiana e il Gheppio, l' Aquila Reale, l'Allocco, il Gufo Reale, la Civetta Capogrosso, il Picchio Nero, la Pernice Bianca, il Gallo Forcello, la Coturnice, la nocciolaia) e 21 specie di mammiferi (lepre, scoiattolo, marmotta e molti altri piccoli roditori, oltre a grandi e piccoli predatori, lupo, volpe, ermellino, donnola, martora, faina. Rilevante è la presenza di quattro specie di ungulati: camoscio, cinghiale, cervi e caprioli).
Oggi giorno, importanti progetti europei tutelano la biodiversità dell'area e le specie animali che via via vi si sono insediate trovando l'opportuno equilibrio.
Da sempre la missione del Parco è la salvaguardia della natura e del ricco patrimino culturale. Nel 1996 l'Ente Parco del Gran Bosco ha isituito l'Ecomuseo Colombano Romean, lavoro e tradizione in Alta valle di Susa, importante testimonianza della cultura materiale e immateriale locale.
L’area protetta è attraversata da una fitta rete di percorsi escursionistici. Sedici sentieri segnalati, per una lunghezza di circa 70 km, percorrono il territorio dal fondovalle alla cresta e da est a ovest. Itinerari di rilevanza internazionale come la Via Alpina, il Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, la Grande Traversata delle Alpi, la Via Francigena consentono di scoprire le peculiarità ambientali, storiche e culturali del territorio. Tutte le strade sterrate interne al Parco sono chiuse al transito motorizzato e sono liberamente percorribili a piedi, in bicicletta, con gli sci o con le ciaspole. La Strada provinciale dell'Assietta è regolamentata nei mesi estivi.
I rifugi “Jack Canali” (2509 m) e “Daniele Arlaud” (1771 m) sono importanti punti di riferimento per escursioni e soggiorni.
Un regolamento di cui è importante tener sempre conto ne gestisce la fruizione: L.R. 22-4-1991 n. 16 Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Buon compleanno Gran Bosco!