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La chiesa di Mentoulles - Foto Bruno Usseglio

Il fucile all’ombra del campanile

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Dalle ricerche storiche del guardiaparco Bruno Usseglio apprendiamo che...

Nei nostri territori si è affermata nel corso dei decenni una rinomata tradizione di pubblicazioni riguardanti la storia militare fatta di scontri, battaglie, colpi di mano e di strutture architettoniche sempre in corsa contro l’evoluzione delle armi da fuoco. Parallelamente a questo importantissimo tassello che caratterizza il territorio locale, possiamo fare un brevissimo cenno alle strutture religiose presenti, guardandole però con un occhio inusuale. Spesso e volentieri, infatti, chiese e altre costruzioni religiose vengono utilizzate dai soldati come luoghi di resistenza o di ricovero. Impiego che ritroviamo un po’ in tutte le diverse epoche.

Verso la fine del XVII secolo, ad esempio, parecchie chiese cattoliche della val Pragelato vengono bruciate e demolite, oppure sono trasformate un fortilizi e corpi di guardia. Questa situazione è ben descritta da una relazione redatta il 14 febbraio del 1699 dall’intendente Jean Bouchu, funzionario del re di Francia. Tra i lavori necessari per restituire questi luoghi di culto alla loro funzione originaria, troviamo ad esempio le chiese di Traverses, di La Ruà, di Mentoulles, di Villaretto, di Castel del Bosco. Tutte abbisognano di interventi per sigillare le aperture ricavate nelle mura perimetrali, in precedenza utilizzate come feritoie.

In occasione di nuovi combattimenti che si sviluppano all’inizio del Settecento tra le truppe al servizio del duca Vittorio Amedeo II e quelle francesi, la milizia della val Pragelato è in prima linea. I valligiani presidiano in modo continuativo la chiesa di Castel del Bosco dall’ottobre 1703 all’aprile del 1704. I sabaudi tentano di risalire la valle, ma il medico e capitano Perron con 25 uomini, sbarra loro la strada.

L’indicazione di nuovi lavori fatti per scopi militari che interessano le strutture religiose le ritroviamo in una lettera indirizzata al Barrière, comandante del forte francese di Fenestrelle (noto in seguito come forte Mutin), scritta dal duca di Vendôme a Chambery il 1° dicembre 1703. Il duca rassicura il suo ufficiale: le spese sostenute per mettere in stato di difesa la cappella di Chargeoir, la chiesa di Castel del Bosco e altri luoghi saranno rimborsate. Il Vendôme, nel contempo, si premura di ricordare al comandante di far consegnare il pane agli abitanti chiamati a difendere queste strutture.

Una notizia la ricaviamo ancora il 1° agosto del 1817. Il vescovo di Saluzzo, qualche tempo prima, aveva comunicato la nomina del sacerdote Cot alla vicaria di Sestrieres. Tuttavia, il religioso incaricato si preoccupa di far sapere che «non può recarsi colà ad intraprendere l’esercizio del suo ministero, attesoché tanto quella chiesa quanto la casa destinata per l’abitazione del Vicario, le quali servirono finora di ricovero alle varie truppe di passaggio, trovansi in uno stato assai cattivo». Il vescovo richiede pertanto alle autorità governative di provvedere e intervenire per riparare le strutture. Viene così coinvolto l’intendente di Pinerolo che deve stimare il costo delle riparazion

 

Fonti: E. Peyronel, B. Usseglio, Di qui non si passa! … Forse, Alzani editore, Pinerolo 2015.

AST Corte, Materie Militari, Imprese Militari, mazzo 1 d’addizione, fascicolo 5.

AST, Corte, Intendenti, 3 luglio 1816 – 29 gennaio 1820.

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