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Monitoraggio zecche con dragging Photo credit Aitor Garcia Vozmediano

Sono disponibili i dati relativi al monitoraggio zecche 2022 in Alta Valle di Susa

Ente Parchi Alpi Cozie

zecchericerca scientifica

Per tutto il 2022 è proseguito il monitoraggio della presenza di zecche sul territorio dell'Alta Valle di Susa condotto dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università degli studi di Torino in collaborazione con i Parchi Alpi Cozie nell'ambito del progetto "Indagine sull'espansione geografica di zecche Ixodidae e ricerca biomolecolare di agenti di zoonosi trasmessi da zecche nel Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand" avviato nel 2016.

Nel 2022 il monitoraggio ha riguardato 15 siti localizzati a una quota compresa tra i 1015 e i 1890 metri nei comuni di Oulx e Salbertrand, già individuati negli anni precedenti e considerati "a rischio" in quanto abitualmente frequentati da visitatori.

Tra aprile e ottobre sono state eseguite 7 uscite di campo. Le zecche sono state raccolte in 13 siti sui 15 campionati, e sono risultate presenti in tutto il periodo considerato.

La raccolta delle zecche è stata effettuata lungo transetti di 100 metri di lunghezza preventivamente individuati utilizzando due diverse tecniche:

  • il dragging: trascinamento di un telo bianco sulla vegetazione a terra.
  • il walking: conteggio delle zecche che si attaccano al rilevatore che sta effettuando il dragging e che indossa un'apposita tuta bianca. Questa seconda tecnica consente di valutare la probabilità di contatto tra un ipotetico visitatore e le zecche in cerca di ospite nei diversi siti, calcolata come rapporto tra il numero medio di ninfe raccolte sulla tuta dell'operatore e il numero medio di ninfe raccolte sulla vegetazione, ed ha permesso di individuare zone a maggior rischio.

Ixodes ricinus si è rilevata la specie di gran lunga più diffusa (503 individui su 509 raccolti). Le ninfe, che rappresentano lo stadio di sviluppo potenzialmente più pericoloso per la trasmissione di malattie all'uomo, sono state raccolte in 9 dei 15 siti, con una maggior prevalenza a maggio. Sempre a maggio è stata registrata la maggior frequenza di siti infestati da larve, che sono state raccolte in 10 siti. Gli adulti sono stati trovati in 10 siti, con maggior prevalenza di siti infestati a giugno. Solo 6 gli esemplari rilevati di Dermacentor marginatus.

Preoccupante il ritrovamento di zecche oltre i 1800 metri di quota, già riscontrato nel 2018, 2020 e 2021.

Le indagini effettuate mirano a valutare il rischio per il visitatore del parco di venire a contatto con zecche vettori di malattia in alcuni siti di particolare interesse turistico. Nei 15 siti selezionati esiste la probabilità di venire a contatto con zecche ed in particolare con ninfe di Ixodes ricinus. Il clima secco dell’estate 2022 ha probabilmente determinato la minor frequenza di zecche di nei mesi estivi.
Dermacentor marginatus si conferma una specie relativamente rara sul territorio, anche se due esemplari adulti sono stati raccolti su visitatori del parco già nel mese di marzo ed una femmina è stata trovata in cerca d’ospite a settembre. Allo stadio adulto, infatti, questa specie ricerca l’ospite con maggior frequenza in primavera ed autunno.

La ricerca di agenti di zoonosi (Borrelia burgdorferi s.l., agente della malattia di Lyme, e Rickettsia spp.) è stata realizzata nel 2022 in zecche consegnate da  fruitori del Parco, per un totale di 2 adulti di Dermacentor marginatus, 6 ninfe ed 1 femmina di Ixodes ricinus. Tutti i test hanno dato esito negativo.

I risultati confermano l’importanza di continuare il monitoraggio in altitudine, sia per valutare lo spostamento altitudinale di Ixodes ricinus che la presenza di altri stadi di sviluppo della zecca. Nel 2023 proseguirà il monitoraggio con l'obiettivo di ampliare l’area di studio considerando quote più elevate ma anche nuovi territori di competenza dell'Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie.

Si rivela quanto mai importante il contributo del 5x1000 per la ricerca scientifica dei Parchi Alpi Cozie che a partire dal 2016 viene in parte impiegato per finanziare la ricerca sull'espansione geografica di zecche appartenenti al genere Ixodidae e ricerca biomolecolare di agenti di zoonosi trasmessi da zecche condotta in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università degli Studi di Torino.

Per approfondimenti:

Resoconto attività svolte nell'ambito del progetto "DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DI ZECCHE IXODIDAE E DI AGENTI PATOGENI EMERGENTI TRASMESSI DA ZECCHE IN ALTA VAL DI SUSA" anno 2022

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