immagine
Photo credit Luca Anselmo

Un nuovo articolo scientifico per la Saga pedo

Ente Parchi Alpi Cozie

saga pedo

La stregona dentellata, il tirannosauro del mondo entomologico... tanti i nomi attribuiti alla Saga pedo, una rara cavalletta carnivora che colonizza le praterie aride, inserita nell’allegato IV della Direttiva Habitat, che il ricercatore Luca Anselmo studia sui sentieri della Zona Speciale di Conservazione delle Oasi Xerotermiche della Valle di Susa.

Frutto di un faticoso studio condotto nell'estate 2019, sulla rivista scientifica  Journal of Orthoptera Research è stato recentemente pubblicato un nuovo articolo dal titolo A field study on Saga pedo (Ensifera, Tettigoniidae, Saginae): Spatial behavior of adult specimens.

Sebbene sia uno degli ortotteri più grandi che vivono in Europa, è molto difficile da vedere e da studiare sul campo, grazie alla sua notevole capacità mimetica, ai movimenti estremamente lenti, che diventano fulminei quando deve acciuffare una preda (normalmente altri ortotteri), all'attività prevalentemente notturna ed alle basse densità di popolazione.

"Lo scopo dello studio è stato quello di indagare il comportamento spaziale di alcuni individui adulti attraverso l'uso di targhette luminescenti, monitorando gli individui marcati grazie da una lampada ad ultravioletti. I sette individui monitorati si sono spostati considerevolmente durante il periodo riproduttivo, comprendo distanze tra 18 e 201 metri in un mese. Gli individui sono stati ritrovati più frequentemente in ridotte porzioni dell'area indagata. 

I risultati dello studio indicano che il loro comportamento spaziale è legato alla disponibilità di prede nell'ambiente: gli individui frequentano soprattutto le aree maggiormente ricche di cavallette e mantidi che rappresentano le prede principali di questa affascinante specie. Evidenziano inoltre l'importanza di mantenere habitat ricchi di ortotteri (e non solo...) per favorire la conservazione di Saga pedo.

Inoltre, per la prima volta è stata osservata la predazione sulla vespa Sphex funerarius".

E come dice Luca... la "Saga" continua!