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L'Ecomuseo Colombano Romean continua a crescere!

Ecomuseo Colombano Romean

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L’Ecomuseo non è un museo nel senso tradizionale del termine che ci rimanda ad un’esposizione di opere o oggetti. Oggetti dell'ecomuseo sono gli oggetti della vita quotidiana ma anche i paesaggi, l’architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione.

L'Ecomuseo Colombano Romean ha come riferimento un territorio dove particolari fattori ambientali e storici hanno nel tempo plasmato e condizionato il modo di vivere, l’economia, le tradizioni e la cultura di una popolazione e per quel territorio e per quella comunità deve essere uno strumento di sviluppo.

L’Ecomuseo è un’espressione della Comunità e con essa cresce e si arricchisce, è uno specchio in cui la gente deve potersi riconoscere per acquistare consapevolezza della propria identità e creare prospettive per il futuro, ma è pure un laboratorio di studio, una scuola per i residenti e non.

L'Ecomuseo Colombano Romean è frutto del diretto coinvolgimento della comunità locale, che negli anni ha messo a disposizione i saperi e la cultura che le sono propri, fornito memorie e testimonianze, contribuito alla stesura dei 28 quaderni dell'Ecomuseo (Cahier), collaborato alla realizzazione e all'allestimento dei siti ecomuseali, donato oggetti. La collaborazione con le associazioni locali è continua e fattiva.

Presto il percorso ecomuseale si arricchirà si una nuova sezione dedicata allo sfruttamento minerario nel territorio di Salbertrand. Tutto ciò grazie al contributo del Consorzio Forestale Alta Valle di Susa che ha fornito la consulenza tecnica, del comune di Coazze che ha messo a disposizione un vecchio carrello da miniera e del signor Ferruccio Rey che con documenti, immagini e memorie ha contribuito alla realizzazione degli ultimi due cahier dedicati alle miniere e alla caccia.

Anche gli allestimenti del Mulino idraulico del Martinet continuano ad ampliarsi e migliorare: nelle ultime settimane sono stati aggiunti una pedana in legno per sopraelevare la cattedra e la lavagna dell'auletta della scuola di un tempo realizzata dagli operai del Parco del Gran Bosco di Salbertrand, nuovo materiale nell'esposizione dedicata alla coltivazione e lavorazione della canapa donato dalla signora Mirella Baccon e una storica falciatrice Deering donata dalla maestra Clelia Baccon storica ed esperta di lingua e cultura locale, acquistata nell'anno 1929 da suo padre Eligio Vincenzo Baccon.

…Un ecomuseo è qualcosa che rappresenta ciò che è un territorio e ciò che sono i suoi abitanti, a partire dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrare ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli.

L’ecomuseo non è un museo, è ovunque e può morire se la gente non ne ha più bisogno…

(Hugues De Varine, teorizzatore degli ecomusei)

Grazie alla comunità di Salbertrand l'Ecomuseo è vivo e continua crescere, diventando sempre più punto di riferimento culturale per tutta la Valle di Susa.

 

 

 

 

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