La salamandra di Lanza (Salamandra lanzai) è un anfibio urodelo endemico delle Alpi Cozie la cui presenza è accertata unicamente nelle Valli Po, Pellice, Germanasca in Italia, e nell'adiacente Vallée du Guil, nel Queyras, in Francia; un nucleo isolato è stato scoperto recentemente in Val Sangone.
È una specie "minacciata", inserita nell'Allegato 4 della Direttiva Habitat e valutata in Pericolo Critico dall'IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura).
Per questo motivo l'Unione Europea richiede un regolare monitoraggio dello stato della popolazione: valutare l'abbondanza e la connettività genotipica tra le esigue popolazioni è indispensabile per aumentare le conoscenze e raccogliere informazioni utili per la sua conservazione e tutela.
Durante l'estate 2022 gli erpetologi e consulenti faunistici Daniele Seglie e Paolo Eusebio Bergò hanno effettuato uno studio sulla Salamandra lanzai commissionato dall'Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie all'interno del programma Interreg V Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020 - Piano integrato tematico Biodivalp “Proteggere e valorizzare la biodiversità e gli ecosistemi alpini attraverso una partership e una rete di connettività ecologiche transfrontaliere”, nell'ambito del Progetto 4 Biodiv'Connect "Gestire gli ambiti di biodiversità armonizzando i metodi di gestione degli spazi protetti alpini”, ed in particolare nel quadro dell'Azione 4.1 "Migliorare la conoscenza della connettività ecologica in relazione ai temi chiave del territorio ALCOTRA”.
Come specificato nella relazione recentemente consegnata, l'obbiettivo dello studio è stato di validare in campo un modello di idoneità ambientale e bioclimatica realizzato dall'Ente Parchi Alpi Cozie con lo scopo primario di identificare le variabili bioclimatiche e ambientali che hanno definito la distribuzione attuale della Salamandra di Lanza, al fine di indirizzare le future ricerche e focalizzare le aree dove concentrare le azioni di gestione e conservazione; inoltre, il modello ha consentito di definire meglio la vulnerabilità della specie ai cambiamenti climaticidi valutare come l'idoneità ambientale potrebbe variare a breve e lungo termine al fine di definire meglio la vulnerabilità della specie ai cambiamenti climatici.
Tutti i dati raccolti sono stati inseriti sulla piattaforma online iNaturalist.org e aggiunti al progetto dell’Ente Parco “Aree protette delle Alpi Cozie, al progetto della Regione Piemonte "Specie Natura 2000 in Piemonte"
e al progetto "ALCOTRA - Salamandra di Lanza".
Al termine dello studio, la specie è stata confermata in due delle 9 aree indagate. I dati raccolti risultano di elevato interesse conservazionistico perché ampliano l'areale noto e confermano per la prima volta la presenza della specie in due nuovi valloni: il Vallone della Balma in Val Sangone, e nel vallone di Rodoretto in Val Germanasca.
La popolazione della Val Sangone, inoltre, è di elevato interesse conservazionistico, oltre che per il suo isolamento rispetto all'areale contiguo della specie, anche per la sua apparente bassissima densità (probabilmente la più bassa di tutto l'areale). Per tale popolazione si suggerisce uno specifico piano di monitoraggio volto a stimare l'abbondanza di popolazione, e valutarne l'andamento nel tempo anche in relazione ai cambiamenti climatici, essendo probabilmente la più vulnerabile dell'intero areale.
Lo studio ha rilevato l'importanza dei corridoi ecologici per la distribuzione della salamandra di Lanza. In molti casi, la mancata presenza in valloni apparentemente idonei è riconducibile alla presenza di barriere biogeografiche quali le creste tra le vallate troppo elevate rispetto ai limiti altitudinali della specie.
È on line su Vimeo il nuovo video realizzato dal Pitem Biodiv'alp "Le valli della Salamandra di Lanza" di Marco Tessaro integrato con interviste a Daniele Seglie e Nicolas Tenoux.
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