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Copertina del podcast di RaiPlay Sound

Nelle tracce del lupo: il primo podcast italiano dedicato al lupo

Ente Parchi Alpi Cozie

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Simone Bobbio ha intervistato Davide Sapienza, uno degli autori

Da lunedì 28 novembre 2022 sono disponibili sulle piattaforme di RaiPlay Sound i nuovi episodi del podcast Nelle tracce del lupo, scritto e raccontato da Davide Sapienza e Lorenzo Pavolini. Si tratta di una bella serie, realizzata e prodotta dalla RAI, uscita in 5 puntate lo scorso giugno che ora raddoppia e giunge a conclusione del proprio percorso: il primo podcast italiano dedicato al lupo, all’animale simbolo del mondo selvatico e al nostro rapporto con la natura.

Un vero e proprio documentario sonoro che racconta, attraverso le voci di ricercatori e allevatori, cacciatori e guardiaparco, scienziati e comunicatori la recente espansione del grande predatore lungo la penisola e le problematiche che questo sta comportando. I temi sono quelli di cui si occupano i Parchi delle Alpi Cozie che, infatti, compaiono nel lavoro con la preziosa testimonianza del guardiaparco Luca Giunti nell’episodio 6 e con un approfondimento sul progetto LIFE WolfAlps EU di cui l’Ente è partner.

Per invitare i nostri lettori a sintonizzarsi su Rai Play Sound e ascoltare Nelle tracce del lupo, abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con uno degli autori, Davide Sapienza che, oltre a essere uno scrittore prolifico e apprezzato, è il traduttore di due grandi narratori appassionati di lupi cioè Jack London e Barry Lopez.

Come è nata l’idea del podcast?

«In virtù dei miei lavori sul London e Lopez, sono stato contattato da Lorenzo Pavolini, che è a sua volta uno scrittore e una voce nota di Radio3. Insieme abbiamo elaborato un progetto, accolto con grande coraggio dai vertici di Raiplay che è diventato Nelle tracce del lupo. Si è poi trattato di partire in viaggio attraverso l’Italia per raccogliere storie e testimonianze con cui abbiamo composto i vari episodi della serie aggiungendo le musiche di un mio vecchio compagno di avventure come il chitarrista Francesco Garolfi e i potenti mezzi della RAI in fatto di sound design, mixati dalle eccezionali competenze di Lorenzo».

Come vi siete avvicinati alla tematica?

«Innanzitutto lo strumento del podcast ci sembrava perfetto per raccontare un animale come il lupo che è molto rappresentato e studiato, ma al contempo altrettanto elusivo. Infatti il primo episodio si apre con alcune storie di avvistamenti estremamente fugaci che si riescono a visualizzare soltanto grazie al racconto emozionante di coloro che li hanno vissuti. Io stesso sono stato protagonista di una di queste vicende quando, diversi anni fa, durante un reading notturno di Jack London tra i boschi della Lessinia, riuscimmo a udire distintamente l’ululato di un branco nelle vicinanze. Il mondo selvaggio raccontato dallo scrittore nordamericano si materializzava lì, nelle prealpi vicentine. E gli autori degli ululati erano con buona probabilità Slavc e Giulietta, la prima coppia riproduttiva costituita da un lupo slavo e da una lupa italica. Insomma, per me e Lorenzo, due appassionati di narrazione circolare, si apriva un mondo; e, a chiusura del cerchio, abbiamo dedicato l’ultima puntata a uno dei più grandi lupologi a livello mondiale, Luigi Boitani di cui mi aveva parlato proprio Barry Lopez durante il nostro primo incontro a metà degli anni ’90. Il tutto affrontato con l’obiettivo di fare servizio pubblico, che è la missione della Rai, cioè fornire conoscenze e competenze in più ai curiosi del tema, a coloro che vogliono imparare qualcosa sul grande predatore».

L’argomento è anche problematico e divisivo. Come avete affrontato questi aspetti?

«L’obiettivo del podcast è raccontare il lupo per recuperare la nostra relazione di esseri umani con la natura e con la dimensione selvatica che ha fatto parte della nostra vita fino a non molte generazioni fa. Per cui non abbiamo certamente un approccio anti-lupo, tanto più che si tratta di una specie protetta. Al tempo stesso, abbiamo cercato di affrontare e sottolineare le problematiche che la sua presenza solleva. Di fronte a tutti gli intervistati ci sentivamo come bambini perché ogni testimonianza ci ha insegnato qualcosa di nuovo. Chiaramente abbiamo coinvolto figure serie che lavorano nel settore, dai ricercatori fino agli allevatori: non abbiamo dato voce a chi ritiene che i lupi siano stati reintrodotti lanciandoli dagli aerei con il paracadute, per esempio. Emerge quindi un quadro di grande complessità quando si parla di coesistenza tra uomini e lupi perché è complesso il rapporto che abbiamo con l’ambiente in cui abitiamo. Trovo molto significativa la testimonianza di Mattia, un allevatore dei Monti Lessini, che racconta come anche le aquile predano i suoi agnellini e che anche i turisti spesso provocano danni alle sue greggi quando spaventano le pecore durante le loro gite a piedi o in mountain bike. Non esiste soltanto il lupo tra i problemi della montagna, come raccontiamo nell’ottavo episodio intitolato “Pensiamo come la montagna”».

In conclusione del viaggio che idea vi siete costruiti sul lupo?

«Paradossalmente, man mano che avanzava il lavoro maturava l’impressione di saperne sempre di meno o dover costantemente ripartire da zero nella conoscenza di questo straordinario animale. Il lupo evolve in maniera estremamente rapida così come cambia continuamente la realtà in cui vive. Nei Monti Lessini dove è partito il viaggio si incontrano alcune problematiche che sono completamente diverse da quelle del Piemonte che è la prima regione alpina dove è tornato il lupo o dall’Italia centrale dove il lupo non è mai scomparso. L’unica certezza sta nelle persone che abbiamo incontrato e che si occupano di gestione del carnivoro: figure istituzionali competenti e preparate che lavorano attivamente per risolvere i problemi e ci fanno stare tranquilli».

Ascolta tutti gli episodi

Ascolta anche la presentazione ufficiale del podcast, fatta a Torino, al "Torino Film Fest" presso il Museo RAI, domenica 27 novembre, con Davide Sapienza e Luca Giunti

Comunicato stampa: NelleTracceDelLupo_IlPodcast_13dic2022_APAC.pdf

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