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Alpeggio nel Parco Gran Bosco - foto Simone Bobbio

Indagine Life WolfAlps EU per raccogliere opinioni e atteggiamenti sul lupo nelle Aree Protette Alpi Cozie

Ente Parchi Alpi Cozie

life wolfalpseu

Approfittando della stagione estiva in corso e della presenza negli alpeggi delle mandrie in transumanza, i tecnici dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie hanno iniziato a somministrare un questionario realizzato nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU per raccogliere opinioni e atteggiamenti sul lupo tra allevatori e pastori che lavorano all’interno dei parchi. Si tratta di una grande operazione di indagine avviata nei paesi alpini per misurare la percezione delle opportunità e delle problematiche legate alla presenza del grande carnivoro tra numerose categorie di popolazione: cittadini, insegnanti di scienze, operatori turistici, allevatori, cacciatori, membri di associazioni ambientaliste e giornalisti. L’obiettivo, come recita il titolo di questa azione di progetto, è raccogliere sentimenti e criticità per migliorare la coesistenza tra lupo e attività umane nelle Alpi.

Nei confronti dei pastori e allevatori, la direzione dei Parchi delle Alpi Cozie ha deciso di dedicare un’attenzione e un impegno particolari poiché si tratta della categoria che subisce maggiormente le conseguenze del ritorno del predatore. A loro, il questionario viene somministrato personalmente da una squadra di tecnici dell’ente che hanno il ruolo non solo di porre le domande e segnare le risposte, ma di registrare problematiche e difficoltà individuali e localizzate. Entro la fine della monticazione estiva, quindi, la maggior parte degli alpeggi all’interno dei Parchi Alpi Cozie verranno visitati per avviare un colloquio e uno scambio con coloro che vi lavorano e vi abitano.

Come emerge dalla compilazione dei primi questionari – e come era lecito attendersi – il mondo della pastorizia conserva un atteggiamento generalizzato di avversione nei confronti del lupo. In molti casi si tratta di un sentimento fondato su esperienze soggettive negative, come nel caso di coloro che hanno subito attacchi alle greggi di pecore, di coloro che hanno subito predazioni e di coloro che hanno avuto incontri più o meno ravvicinati con il carnivoro. Le opinioni di queste persone sono legittimamente fondate su un senso di paura esacerbato dal fatto che, come denunciano tutti, il meccanismo degli indennizzi sulle predazioni è talmente farraginoso da disincentivare spesso la presentazione della richiesta. Vi è poi un aspetto di carattere economico che crea molta ostilità verso il lupo perché il suo ritorno nelle Alpi ha costretto i pastori, di ovini soprattutto, ad adottare misure di prevenzione dagli attacchi che richiedono maggiore lavoro e costi di gestione più elevati.

In aggiunta a ciò, il questionario è stato studiato per rilevare quelle convinzioni che accomunano le diverse categorie a cui viene sottoposto, al di là delle sensazioni soggettive. Tra gli allevatori il sentimento di contrarietà al lupo è altamente diffuso anche tra coloro che ne subiscono le dirette conseguenze in misura minore. Come per esempio i pastori di bovini che sono meno soggetti a predazioni e ad adottare misure preventive. In questo modo si diffondono false credenze, come il fatto che i lupi in Italia siano stati reintrodotti, sostanzialmente condivise dalla totalità degli intervistati.

In attesa di raccogliere e analizzare la totalità delle indagini suddivise per categorie di appartenenza, il lavoro dei tecnici dei Parchi Alpi Cozie e la disponibilità dei pastori sta fornendo materiale prezioso per mettere a fuoco le problematiche più diffuse e il punto di vista di chi svolge quotidianamente un lavoro duro ma prezioso sotto la minaccia del lupo. Nell’ottica di trovare soluzioni concrete per tutelare i lupi e la vita di coloro che vivono e lavorano nelle Alpi è importante ottenere il maggior numero possibile di opinioni e testimonianze sincere con cui avviare azioni mirate per risolvere i problemi e diffondere informazioni corrette a tutti. Con la radicata convinzione che il ritorno del lupo nelle Alpi porta con sé contemporaneamente opportunità e danni.

Comunicato stampa: Life_Wolfalps_EU_Questionario_D1_Allevatori__11_agosto_2021_.pdf

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