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Photo credit Domenico Rosselli

Ad Avigliana ripristinato il rospodotto

Laghi di Avigliana

ranerospianfibirospodottoParco dei Laghi di Avigliana

Inizia la migrazione degli anfibi: l'Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie e gli Ecovolontari ripristinano il rospodotto di via Grignetto

In previsione dell'imminente migrazione riproduttiva dei rospi e delle rane dalmatine dai boschi collinari verso le zone umide della Palude dei Mareschi, nella giornata di mercoledì 9 febbraio sono stati eseguiti i lavori di pulizia dei sottopassi e ripristino delle barriere del rospodotto di via Grignetto, ovvero il sistema di protezione costituito da una serie di reti anti-attraversamento stradale, che convoglia gli animali lungo percorsi obbligati verso i sottopassaggi al fine di consentire loro di raggiungere le zone di riproduzione.

Si tratta di un intervento molto importante a tutela della fauna anfibia – spiega l'assessore alle Aree verdi Andrea Remoto – e che conferma l'efficacia della collaborazione tra Ente Parco ed Ecovolontari in tema di salvaguardia dell'ambiente e del patrimonio naturale del nostro territorio.

L'intervento infatti è stato realizzato nell'ambito delle attività previste dalla convenzione sottoscritta il 2 febbraio 2021 tra l'Ente Parchi Alpi Cozie, il Comune di Avigliana e il gruppo degli Ecovolontari, che prevede anche interventi di manutenzione e valorizzazione dei percorsi escursionistici e dei territori protetti.

Rane, rospi, tritoni e salamandre sono animali piccoli, non belli agli occhi di alcuni, ma importantissimi per l'ecosistema – spiega Bruno Aimone Tecnico del Parco che con Domenico Rosselli responsabile della Vigilanza dell’Ente, hanno coordinato l’attività svolta dal personale del Parco e dagli Ecovolontari. Si tratta di grandi divoratori di insetti fastidiosi per l'uomo come le zanzare e sono determinanti per il mantenimento dell'equilibrio ecologico oltre a svolgere un importante ruolo di bioindicatori della qualità ambientale.

Purtroppo la conservazione degli anfibi è sempre più minacciata per l’effetto di più fattori: cambiamenti climatici con lunghi periodi di siccità, riduzione e frammentazione degli ambienti umidi in cui vivono e si riproducono, mortalità per effetto del traffico veicolare.

Poiché le ore preferite dagli animali per migrare verso la palude sono quelle notturne, la scarsa visibilità non consente agli automobilisti di notare quelli che, nonostante le reti, si spostano lungo la strada nelle zone non protette dalle barriere e prive di sottopassi, con la conseguenza che molti vengono schiacciati decimando la popolazione.

Provvederemo insieme al Parco a sensibilizzare gli automobilisti nel periodo della migrazione – conclude Remoto – invitandoli a evitare il passaggio in via Grignetto nelle ore notturne, al fine di consentire l'attraversamento in sicurezza degli anfibi.

 

Foto Domenico Rosselli

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