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Pinacoteca G.A. Levis

Pinacoteca Levis & Paesaggi: una nuova collaborazione per l'Ecomuseo Colombano Romean

Ecomuseo Colombano Romean

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Nel 2021 il concetto di "ecomuseo" compie 50 anni. Il termine è stato coniato da Hugues de Varine nel 1971 per descrivere un museo dedicato al territorio nel suo complesso.

"L'ecomuseo è un qualcosa che rappresenta ciò che un territorio è, e ciò che sono i suoi abitanti, a partire dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrate ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli."

Cosa significa il termine eco-museo? Se l’ecologia è la scienza che studia i rapporti tra gli organismi e tra questi e l’ambiente che li ospita, l’ecomuseo rappresenta un progetto che di un luogo tende ad evidenziare in particolare le connessioni tra uomo e ambiente e gli effetti sul paesaggio.

Ecco perchè è proprio il Paesaggio il tema scelto per questo importante anniversario che si concretizza con la campagna della Rete degli Ecomusei Italiani "Gli ecomusei sono Paesaggio", condivisa dalla Rete Ecomusei Piemonte e dai suoi Ecomusei. Dopo la recente Settimana del Paesaggio, l'iniziativa prosegue dal 28 giugno al 30 settembre con una serie di eventi a cura dalle reti regionali dal titolo "Il paesaggio visto dagli ecomusei", eventi per il paesaggio a tema libero di ogni singolo ecomuseo (passeggiate, dibattiti, forum, campagne di sensibilizzazione, consigli per il paesaggio) e si concluderà in autunno con tre importanti tavole rotonde dedicate al ruolo degli ecomusei rispetto alla crisi climatica, alla Convenzione Europea del Paesaggio ed al Sistema Museale Nazionale.

In questa rassegna s'inserisce la nuova collaborazione tra l'Ecomuseo Colombano Romean e la rinnovata Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte che, dedicata al celebre pittore chiomontino maestro nella rappresentazione realistica di paesaggi montani e di campagna, fornisce una nuova idea d'interpretazione del paesaggio.

Sabato 17 luglio e lunedì 23 agosto a Chiomonte e Salbertrand avranno luogo due appuntamenti speciali alla scoperta della collezione Levis e delle bellezze paesaggistiche e storico-artistiche dell'Ecomuseo Colombano Romean e del Parco del Gran Bosco di Salbertrand. Si inizia la mattina con una visita alla Pinacoteca G.A. Levis, per proseguire nel pomeriggio con una passeggiata per incontrare i siti di interesse dell’Ecomuseo Colombano Romean, tra cultura e paesaggio.

l paesaggio dell'Ecomuseo Colombano Romean

L'ecomuseo non è un museo nel senso convenzionale del termine, i suoi oggetti sono non solo gli oggetti in uso nella vita quotidiana ma anche il paesaggio, l'architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione. Una passeggiata a Salbertrand, tra le vie del paese e nel Parco del Gran Bosco consente di percepire il profondo rapporto tra uomo e ambiente che nei secoli a plasmato un paesaggio unico. L'itinerario ad anello include 13 siti ecomuseali che raccontano secoli di storia, tradizioni e di sfruttamento delle risorse del territorio.

 

Il paesaggio nella pratica di Giuseppe Augusto Levis

Il percorso artistico di Giuseppe Augusto Levis prende avvio a partire dal 1888, anno a cui risalgono le prime opere note del pittore, che si contraddistinguono già per una spiccata qualità esecutiva, nonostante la sua giovane età. Nel 1901 si collocano le prime frequentazioni con Lorenzo Delleani, tra i più noti e celebrati pittori di paesaggio dell’epoca, e con il suo nutrito circolo di allievi, che proseguono sino al 1908, anno di morte del maestro.
Le opere realizzate da Levis nel primo decennio del Novecento rimandano agli insegnamenti impartiti, seppur informalmente, da Delleani, per quanto in esse si possano già cogliere, in germe, idee e riflessioni autonome che verranno portate avanti e sviluppate negli anni a venire. L’artista chiomontino si dedica in questo momento alla rappresentazione realistica di paesaggi montani e di campagna, risultato di sedute pittoriche en plein air, in cui la rapidità esecutiva, anch’essa di ascendenza delleaniana, gli permette di cogliere e fissare i mutamenti della natura, sia sul breve che sul lungo termine. Le tavolette esposte nella prima sala della Pinacoteca Levis testimoniano la pratica portata avanti in questi anni, dove predominano, dal punto di vista pittorico, luci, ombre, una netta divisione per campiture cromatiche e, dal punto di vista tematico, la transitorietà delle differenti condizioni atmosferiche e luministiche, nonché delle stagioni. L’uomo, laddove presente, è integrato nel paesaggio dipinto, colto prevalentemente a distanza e di spalle, a rappresentare uno dei diversi elementi che compongono e animano il Mondo. 
Dopo le narrazioni visive di terre lontane e le testimonianze pittoriche delle profonde ferite inflitte dalla Guerra, negli ultimi anni della sua vita Giuseppe Augusto Levis tornerà a dedicarsi con particolare impegno al paesaggio alpino. Le montagne prese a modello ora non sono soltanto più quelle vicine, ovvero la Val Susa o le Valli Biellesi, come agli inizi del suo percorso, ma anche quelle dolomitiche, frequentate nell’ultima parte della sua vita. Parallelamente si modifica anche la pratica pittorica, ora non più solo da intendersi in presa diretta e quale fedele e dettagliata rappresentazione della realtà, ma piuttosto come rielaborazione della stessa, attraverso la componente interiore ed emotiva. I colori sembrano potersi liberare dalla tradizione figurativa, per poter diventare essi stessi, in accostamenti anche inconsueti, insieme alla materia pittorica che li compone, protagonisti indiscussi della composizione. Il rimando al soggetto rappresentato è ancora presente e non sarà mai abbandonato da Levis, gli stessi titoli delle opere sono una testimonianza in tal senso, ma la sua pittura è diventata ora manifestamente altro rispetto alla tradizione ottocentesca, in linea con gli stravolgimenti in atto nel mondo dell’arte dagli inizi del Novecento.

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