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Parchi Alpi Cozie - Field Visit 8 e 9 settembre 2021 (foto S. Bobbio)

Nelle Alpi Cozie visita sul campo a realtà virtuose nella prevenzione degli attacchi da lupo al bestiame grazie ai cani da guardiania

Ente Parchi Alpi Cozie

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Lo scorso 8 e 9 settembre l’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie ha organizzato in seno al progetto LIFE WolfAlps EU una visita sul campo focalizzata sul tema dell’uso dei cani da guardiania nella prevenzione degli attacchi da lupo in alpeggio. L’iniziativa, coordinata dal dott. Umberto Vesco, veterinario responsabile della neonata Wolf Prevention Intervention Unit (WPIU), ha visto la partecipazione di oltre 40 partner del programma europeo provenienti da Italia, Francia, Austria e Slovenia, più una consistente delegazione di veterinari delle ASL torinesi, che hanno avuto la possibilità di “toccare con mano” alcune realtà virtuose nella difesa degli animali domestici dalle predazioni del grande carnivoro.

La prima tappa della due giorni ha interessato l’isolato e impervio vallone di Gran Dubbione, laterale alla Val Chisone (To), dove pascola un gregge transumante di oltre 1000 pecore. Il territorio utilizzato in estate dai pastori Piero Pons e Patrik Bertalot e dal loro bestiame presenta pascoli molto ripidi inframmezzati da salti di roccia lungo versanti particolarmente isolati, caratteristiche morfologiche che rendono più difficile la sorveglianza del bestiame e più pericolosi gli attacchi. Pons è stato tra i primi allevatori in Piemonte a dotarsi di cani da protezione e negli anni, sperimentando e confrontandosi con i tecnici e i colleghi. Grazie al supporto offerto, fin dal 2004, dal Parco naturale Orsiera Rocciavrè, attraverso la consulenza della dott.ssa Silvia Dalmasso, per l’integrazione pastorale dei cani da guardiania all’interno di greggi che monticano, Pons ha perfezionato la gestione ottenendo cani progressivamente più equilibrati e affidabili nelle diverse situazioni che si presentano durante il pascolo. Per questo è stato spesso scelto per la fornitura di cuccioloni già avviati al pascolo, prima nell’ambito del Progetto Lupo e poi nella programmazione 2013-2018 del LIFE WolfAlps.

Il gregge è difeso da 8 cani delle razze Cane da Pastore Maremmano Abruzzese e Cane da Montagna dei Pirenei, che hanno consentito di evitare grandi attacchi da parte dei lupi, anche se avvengono ancora predazioni sporadiche, soprattutto su capi isolati. Pons e Bertalot hanno sottolineato ai partecipanti che il lupo è uno dei problemi che rendono complicato il mestiere del pastore, costretto anche a barcamenarsi tra burocrazia farraginosa e normative contraddittorie. Grazie al lavoro dei cani da guardiania bene addestrati, la principale causa di mortalità tra le loro pecore durante la monticazione estiva non è legata alle predazioni del carnivoro, ma agli inevitabili incidenti, tra cadute di pietre e animali precipitati, che accadono nei pascoli più scoscesi.

Per la tappa seguente il breve viaggio ha cambiato completamente scenario e si è spostato sui versanti del comprensorio sciistico di Sestriere (To). Qui, i partecipanti hanno incontrato Carla Manzon, una pastora che pascola circa 1200 pecore in un territorio a forte vocazione turistica. Manzon ha scelto di gestire da sola e in autonomia un gregge piuttosto numeroso dovendo necessariamente ricorrere all’utilizzo dei cani da guardiania per la difesa dagli attacchi del predatore. La presenza dei cani antilupo nelle aree frequentate da escursionisti e ciclisti in mountain bike può rappresentare una problematica per la sicurezza degli esseri umani in quanto i pastori a quattro zampe possono riconoscerli come una minaccia per il gregge e attaccarli. E’ stato quindi quantomai necessario per Manzon selezionare soggetti non eccessivamente reattivi, favorire la corretta socializzazione con il bestiame da proteggere e instaurare una relazione di fiducia con i cani, oltre ad abituarli alle attività umane affinché non le percepissero come un pericolo. Mentre la comitiva del LIFE WolfAlps EU passeggia tranquillamente tra le pecore accarezzando i cani da guardiania che si prestano amabilmente a ricevere coccole in abbondanza, Manzon racconta che l’affabilità dei suoi maremmani verso le persone non riduce in alcun modo i comportamenti di protezione del gregge nei confronti del lupo.

Per la terza visita del workshop esperienziale, il gruppo si è trasferito in Val di Thures, comune di Cesana Torinese (To), presso l’azienda agricola Bernard, che rappresenta un ulteriore esempio di conduzione del bestiame in montagna con l’utilizzo dei cani da guardiania. Si tratta di una realtà a conduzione famigliare che sorge a 1800 metri di quota, dove i titolari abitano e lavorano tutto l’anno tra coltivazioni, fienagione e allevamento di bestiame. L’azienda Bernard ha scelto di allevare i bovini delle Highlands Scozzesi, perché sono animali rustici, in grado di vivere all’aperto anche in pieno inverno, nonostante le abbondanti precipitazioni nevose e le temperature rigide della zona. Riescono generalmente anche a difendersi autonomamente dagli attacchi dei lupi, ma il momento del parto costituisce un’occasione per il predatore. L’azienda aveva adottato un primo cane per la difesa del gregge di pecore, fornito nell’ambito del Progetto Lupo Piemonte, ma in seguito alla vendita degli ovini il cane si è autonomamente ricollocato a difesa della mandria di bovini Highland, contribuendo alla riduzione dei danni su un livello ritenuto tollerabile. I titolari hanno anche discusso con i partecipanti i successi e le difficoltà incontrate nella gestione del cane al pascolo brado e nell’introduzione di un secondo cane. Anche in questo caso l’area di pascolo è inserita in una zona particolarmente frequentata da turisti ed escursionisti e ciò impone l’impiego di cani calmi nei confronti delle persone, caratteristica che non ne riduce l’efficacia in caso di attacchi.

La due giorni si è conclusa, sempre nel comune di Cesana Torinese, in frazione Fenils, presso l’azienda agricola di Elena Manzon, sorella di Carla incontrata il giorno precedente, dove un piccolo gregge di pecore pascola i terreni che circondano l’agriturismo. Anche Elena ricorre ai cani da guardiania per la difesa dai lupi, in un contesto di elevata frequentazione turistica in cui è fondamentale l’utilizzo di cani ben socializzati, che non manifestino atteggiamenti aggressivi con gli esseri umani. In passato ha assistito personalmente a un attacco di lupo sulle sue pecore, sventato dal suo intervento e da quello dei cani da guardiania che si sono dimostrati efficaci contro il predatore pur restando socievoli con gli esseri umani.

Al workshop sul campo organizzato dalle Aree Protette delle Alpi Cozie hanno partecipato i rappresentanti di Città Metropolitana di Torino, Regione Liguria, Regione Valle d’Aosta, ERSAF ossia l’Ente regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Lombardia, Parc Natioal du Mercantour, Office Français de la Biodiversité, Università di Vienna e Slovenia Forest Service, oltre ai veterinari delle ASL Città di Torino, TO3, TO4 e TO5. Particolarmente utili, oltre alla visita degli allevamenti, sono stati i momenti di discussione e presentazione che hanno consentito ai partecipanti di scambiare esperienze e opinioni su una sfida come la coesistenza lupi e attività umane che accomuna gran parte dei territori montani dei Paesi alpini. Il confronto tra attori che si occupano di queste problematiche è uno degli aspetti fondanti del progetto LIFE WolfAlps EU; la possibilità di organizzare e partecipare a un appuntamento internazionale dopo la pandemia da Covid-19 è stata una felice opportunità che ha regalato a tutti i presenti un rinnovato spirito di entusiasmo e positività.

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Comunicato stampa: Field_Visit_AlpiCozie_8e9settembre2021_ParchiAlpiCozie.pdf

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