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Photo credit Andrea Pane

Morto Dimanche, lo stambecco senza frontiere

Ente Parchi Alpi Cozie

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Questa la notizia diffusa ieri sul sito del Parc national Des Ecrins dopo che, la scorsa settimana, il corpo senza vita dell'animale era stato trovato alle spalle dell'abitato di Rochemolles, in comune di Bardonecchia, Alta Valle Susa, luogo in cui era abituato a svernare e dove tanti avevano imparato a riconoscerlo per via del radiocollare e delle marche auricolari rossa e gialla.
"Gran viaggiatore", "Campione di andata e ritorno tra il Brianzonese e la Valle di Susa", "Vedette del Progetto Lemed IBEX", sono tanti gli epiteti che gli sono stati attribuiti nei 6 anni durante i quali è stato monitorato grazie ai segnali emessi dai suoi radiocollari Gps. Si! I suoi radiocollari... perchè in quest'arco di tempo per ben due volte è stato ricatturato per riposizionare il collare dopo averlo smarrito.
Catturato per la prima volta sull'Alpe du Lauzet, a Monêtier-les-Bains, il 10 maggio 2015, una domenica (ecco cosa ha ispirato il suo nome!) con i suoi spostamenti ha dimostrato la sua grande mobilità e l'esistenza di un eccezionale corridoio ecologico: oltre 50 chilometri percorsi regolarmente, anche più volte all'anno, tra il massiccio dei Cerces (a ovest di Briançon, tra la Vallée de la Guisane e la Vallée de la Clarée), passando per il monte Thabor, fino alla valle di Rochemolles (Bardonecchia), dove è morto all'età di 11 anni dopo essere caduto dalle rocce presumibilmente travolto da una valanga o durante uno scontro nel periodo degli amori.
Tante le peripezie che questo intrepido stambecco ha vissuto... e noi insieme a lui seguendo i suoi spostamenti sul sito web del Parc des Ecrins. Più volte negli anni il suo collare ha inviato segnali di allerta a causa della sua immobilità. Sempre falsi allarmi! Ogni anno, verso novembre partiva alla volta dell'Alta Valle di Susa. Nell'autunno 2017 è stato bloccato da un'abbondante e precoce nevicata, ha trascorso tutto l'inverno senza potersi spostare ma, è tornato a Rochemolles appena possibile: il suo primo viaggio in presenza di tanta neve, che lo ha portato a toccare il punto più orientale mai raggiunto: il Colle del Moncenisio, a oltre 70 km dal luogo da cui è partito.
Durante questi anni, grazie al monitoraggio degli stambecchi condotto dal Parc Des Ecrin prima e poi anche dai Parchi Alpi Cozie grazie al Progetto Lemed Ibex, molte informazioni sono state raccolte in merito alle abitudini e agli spostamenti di questi animali, sono stati elaborati protocolli comuni di monitoraggio, eseguite analisi genetiche e sanitarie, sono stati individuati corridoi ecologici idonei a garantire il contatto delle varie sottopopolazioni presenti sul territorio di studio al fine di migliorare il loro patrimonio genetico ed è stato possibile studiare processi condivisi di gestione.
Tra l’estate 2018 e la primavera 2019 una squadra di guardiaparco dei Parchi Alpi Cozie, affiancati da un medico veterinario, ha catturato 16 animali all’interno delle aree protette e nei siti di interesse comunitario di competenza e li ha costantemente monitorati anche per mezzo della tecnologia satellitare dei radiocollari.
Nebbia, Roccia, Prus, Beth, Cuore Grande, Genepy, Ombra, Cozio, Orsiera, Ultima sono solo alcuni dei nomi con cui abbiamo imparato a riconoscerli. Tutti i loro spostamenti sono stati registrati su una mappa interattiva che è disponibile sul sito dei Parchi Alpi Cozie nella sezione dedicata alla Ricerca anche se a fine 2020, a conclusione del progetto, tutti i collari sono stati staccati grazie a un sofisticato sistema " drop off" che ha permesso il distacco tramite l'invio di un impulso.
Dopo 3 anni di progetto sono state raccolte molte informazioni sullo stato delle popolazioni utili alla gestione della specie stambecco (Capra ibex) che, nonostante il trend demografico positivo degli ultimi anni, deve ancora essere considerata una specie vulnerabile a causa della bassa variabilità genetica e dell'isolamento delle popolazioni.
I partner coinvolti, i Parchi nazionali francesi des Ecrins, Mercantur e Vanoise, il Parco nazionale del Gran Paradiso, la Regione Valle d'Aosta, l'ente di Gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, il Parco naturale delle Alpi Marittime, hanno condiviso esperienze e messo in atto strategie condivise di gestione e conservazione destinate ad andare oltre la fine del progetto stesso.
 
 

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