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Photo credit Alba Meirone

La magia della neve nei parchi delle Alpi Cozie: un’emozione da vivere in sicurezza

Ente Parchi Alpi Cozie

ainevavalanchesicurezza in montagna

Gli appassionati di sci alpinismo, ciaspole ed escursionismo sulla neve hanno sicuramente apprezzato le nevicate giunte sulle Alpi Cozie nelle prime settimane di dicembre. Da allora l'innalzamento delle temperature ha in parte compromesso la qualità della neve, ma le ultime precipitazioni fanno ben sperare.

Gli itinerari adatti a gite invernali nei nostri parchi sono moltissimi, con un’ampia scelta in termini di lunghezza e difficoltà, ma anche dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.

Muoversi sulla neve in montagna può essere un’attività affascinante e divertente, soprattutto appena dopo una nevicata, quando davanti a noi abbiamo solo una distesa bianca farinosa e intatta, a volte interrotta solo dalle impronte di qualche animale selvatico… Tuttavia, occorre sempre tenere presente che il manto nevoso può nascondere delle insidie, che in alcune situazioni potrebbero esporci al rischio di essere travolti da una valanga.

Pertanto, prima di intraprendere una gita sulla neve è bene effettuare sempre un’attenta valutazione dell’itinerario che si intende percorrere, consultando con attenzione il bollettino valanghe emesso quotidianamente dall’Associazione Interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla NEve e alle VAlanghe (AINEVA) (https://bollettini.aineva.it/bulletin/latest), redatto anche grazie ai rilievi sul campo condotti dal personale di vigilanza del Parco Alpi Cozie. Rimandare l’escursione in caso di condizioni di elevato pericolo di valanghe è sempre la miglior prevenzione… Potrete sicuramente riprogrammare la vostra gita sullo stesso itinerario in un momento in cui il manto nevoso è caratterizzato da una maggiore stabilità!

Consultando il bollettino valanghe, si nota che i gradi di pericolo vanno da 1 a 5 (da debole a molto forte): non esiste il “pericolo 0”. Infatti, in presenza di neve su un pendio, esiste sempre una certa probabilità di distacco valanghe, anche se limitata a pochi punti sui versanti più ripidi in caso di grado di pericolo 1 - debole. Ciò è confermato dalle statistiche riguardo gli incidenti da valanga (fonte: AINEVA), i quali non necessariamente avvengono in condizioni di massima pericolosità (grado di pericolo 4 - forte: 10,7%; 5 - molto forte: 0,3%), quando molti sciatori/escursionisti probabilmente rinunciano alla gita, ma accadono in prevalenza con grado di pericolo 3 - marcato (61,9%) e 2 - moderato (25,4%). In particolare, è importante evidenziare che quasi il 2% degli incidenti si verifica comunque con grado di pericolo 1 - debole, dimostrando la necessità di una certa cautela da parte degli sciatori e degli escursionisti anche quando le condizioni appaiono più favorevoli.

Tale “cautela” implica anche la dotazione di ciascuno sciatore o escursionista degli strumenti necessari per l’autosoccorso in valanga, ovvero ARTVA (mantenuto sempre acceso ed in trasmissione), sonda e pala. In caso di incidente, infatti, la probabilità di sopravvivenza di una persona travolta e con le vie aeree sepolte è di circa il 92% nei primi 15 minuti dal seppellimento, riducendosi però ad appena il 30% già dopo i 35 minuti. Alla luce di questi dati, considerando il tempo necessario al soccorso organizzato per raggiungere il luogo dell’incidente (spesso pari o superiore ai 15-20 minuti), è evidente l’importanza di un immediato intervento da parte di chi ha assistito o è sopravvissuto alla valanga (il cosiddetto “autosoccorso”), avviando immediatamente la ricerca dei sepolti con l’aiuto del proprio ARTVA (in questa fase in ricezione) e della sonda al momento della “ricerca fine”, provvedendo poi il più rapidamente possibile a liberare le vie aeree delle vittime con l’impiego della pala, ed offrendo un primo soccorso in attesa dell’arrivo del soccorso organizzato.

Occorre sottolineare che le operazioni di ricerca senza ARTVA, sonda e pala (o anche senza uno dei tre) difficilmente consentono di individuare ed estrarre un sepolto in valanga in tempo utile. Inoltre, chi è travolto senza ARTVA in trasmissione ha pochissima probabilità di essere estratto vivo dalla neve, esponendo anche i soccorritori ad un maggiore rischio, dati i lunghi tempi necessari per le ricerche su terreni spesso impervi. Quindi, dotarsi di ARTVA, sonda e pala durante le escursioni in ambiente innevato non è solo una questione di sicurezza personale, ma anche di altruismo...

Dal 1 gennaio 2022, portare con sé ARTVA, sonda e pala nelle uscite in montagna in ambiente innevato è anche diventato un obbligo di legge, in seguito all’aggiornamento della Legge Regionale n. 2 del 26 gennaio 2009 “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell'attività di volo in zone di montagna”, ed in particolare in base a quanto stabilito dall’Art. 30, comma 2:

I soggetti che praticano lo sci alpinismo, lo sci fuori pista e le attività escursionistiche, in ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, al di fuori delle piste e aree, come definite all'articolo 4, comma 2, lettere a), b), c), d), e) e g), lo fanno a proprio esclusivo rischio e pericolo anche lungo eventuali percorsi individuati e segnalati. I medesimi soggetti sono tenuti ad attenersi scrupolosamente alle informazioni che vengono diffuse da enti pubblici o da altri soggetti autorizzati a fornirle ufficialmente, relativamente ai rischi legati allo svolgimento di tale attività e a munirsi di abbigliamento e attrezzatura idonea, nonché, laddove per condizioni climatiche e della neve sussistono evidenti rischi di valanghe, a munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala, sonda da neve per garantire un idoneo intervento di soccorso.”

In parole povere, questa norma obbliga chiunque si avventuri su terreni in cui esiste un potenziale rischio di valanga a dotarsi di ARTVA, sonda e pala, indipendentemente dal grado di pericolo emesso dal bollettino valanghe e indipendentemente dal mezzo utilizzato (sci, ciaspole, escursionismo a piedi, ecc.). Per chi viola tale obbligo è prevista una sanzione amministrativa da 100,00 a 150,00 euro.

L’intenzione è chiara: mettere tutti i fruitori della montagna innevata nelle condizioni di soccorrere ed essere soccorsi in modo rapido in caso di valanga, anche se, oltre che disporre degli strumenti idonei, è consigliabile seguire un corso per l’autosoccorso in valanga (ad es. presso le sezioni del CAI).

I parchi delle Alpi Cozie vi aspettano nella loro veste invernale, una magia da vivere con rispetto e con consapevolezza.

Per saperne di più: www.aineva.it

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