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Cani da guardiania a difesa delle greggi dati ai pastori - progetto LifeWolfAlps (photo S.Dalmasso)

Il lupo protagonista a Bardonecchia

Ente Parchi Alpi Cozie

lupoLIFE WolfAlps

Il lupo è stato protagonista lunedì 30 aprile a Bardonecchia.

Il Comune e le Aree Protette delle Alpi Cozie hanno proposto una serata pubblica di informazione e filmati. Residenti e villeggianti hanno risposto con entusiasmo: oltre 180 spettatori hanno affollato la sala Giolitti del Palazzo delle Feste, per la soddisfazione degli amministratori presenti, la vice sindaco Chiara Rossetti, il sindaco Francesco Avato e l'assessore Piera Marchello.

Il sindaco, Franceso Avato, ha sottolineato l’importanza di fornire ai turisti una panoramica corretta e disincantata del territorio che frequentano periodicamente.

Il guardiaparco Luca Giunti ha condotto la serata rispondendo a numerose domande fin quasi a mezzanotte, ha affrontato il lupo sotto diversi aspetti: la biologia della specie, la sua presenza storica in Italia e in Piemonte, la soglia di estinzione raggiunta negli anni ’60, la forte ripresa favorita dall’abbandono delle attività tradizionali in montagna che li ha portati da circa 100 nel 1970 agli attuali 2000 in tutta la penisola. Ha ricordato il lungo lavoro di decine di professionisti (forestali, ricercatori, biologi) che, nell’ambito prima del progetto Lupo della Regione Piemonte e poi del progetto Life WolfAlps dell’Unione Europea, hanno studiato e raccolto dati in Piemonte e su tutte le Alpi. Ha illustrato con le relazioni scientifiche più recenti il trend della popolazione, la distribuzione dei branchi, i numeri del bestiame - soprattutto pecore - sbranato dai lupi, le necessarie misure di prevenzione per ridurre i danni: recinti mobili, cani da protezione, dissuasori. Gli strumenti di prevenzione, uniti ai rimborsi per i capi uccisi o feriti e all’assistenza veterinaria fornita dagli enti pubblici, possono consentire la convivenza tra le attività umane e il predatore per eccellenza, a patto che - naturalmente - la sorveglianza delle greggi sia costante e assidua.

Aspetti controversi, esposti con tono laico, senza infingimenti, anzi con alcune sottolineature “scomode”: il ritorno del lupo costringe tutti a cambiare le proprie abitudini.

I pastori prima di tutto, che sono la categoria più colpita; i cacciatori, che vedono diminuire le proprie prede e soprattutto adottare comportamenti più guardinghi che rendono l’attività venatoria meno comoda; gli escursionisti, che devono imparare come comportarsi se un cane da difesa impedisce loro il passaggio lungo un sentiero; gli amministratori pubblici, che sempre più spesso devono decidere se allontanare le carcasse delle prede dalle vicinanze delle ultime case - per ragioni sanitarie o per tranquillizzare i cittadini - oppure lasciarle sul posto per il consumo naturale dei lupi e di tanti altri spazzini (corvi, volpi, cinghiali); gli Enti di tutela ambientale, che hanno compiti di vigilanza, ricerca e divulgazione e sono spesso chiamati ad un difficile ruolo di mediazione tra esigenze contrapposte e inconciliabili.

Il lupo, ovunque ritorni nel mondo, suscita fascino e maledizione: queste le sensazioni che hanno coinvolto il numeroso pubblico di Bardonecchia, attento ed esigente per tutta la lunga serata.

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