In montagna gli anziani aspettano le "nevicate di aprile", qualcuno si stupisce del freddo intenso di questi giorni... ma ormai il calendario ci dice che è primavera e non solo lui!
Tra i primi alberi a fiorire a fine inverno c'è il nocciolo. I suoi fiori maschili sono raccolti in amenti cilindrici e pendenti visibili già a fine estate, passano ibernanti la prima parte della stagione invernale, maturano il polline a gennaio febbraio. I fiori femminili sono poco visibili. Si differenziano all’inizio dell’estate, e alla fine di luglio sono già formate “le gemme fiorali”, anche se gli stigmi di color un rosso porpora spunteranno solo a fine inverno. Tra impollinazione (gennaio, febbraio) e fecondazione (aprile, maggio) intercorrono diversi mesi. Il frutto matura solo a tardo autunno.
Ma i veri segnali della primavera, soprattutto oltre i 1000 metri sono le fioriture quasi contemporanee del corniolo e del salicone.
I loro fiori gialli, ricchi di polline sono molto apprezzati dagli insetti e hanno un elevato potenziale mellifero. Essendo tra le prime infiorescenze della nuova stagione, insieme a tarassaco, crochi, bucaneve, costituiscono la prima fonte di sostentamento delle api nei nostri boschi: utili a questi insetti per “far rifornimento” in attesa delle intense fioriture primaverili.