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Photo credit Bruno Usseglio

Il Primo Convegno Nazionale degli Skiatori

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Dalle ricerche storiche del guardiaparco Bruno Usseglio

A darci la notizia dell’organizzazione del Primo Convegno Nazionale degli Skiatori, con la “k” come si usava un tempo, sono le pubblicazioni del Club Alpino Italiano. L’uso degli sci oramai si sta diffondendo grazie al contributo dell’ingegnere Adolfo Kind diventato un vero e proprio punto di riferimento anche per le gite invernali al Sestrières e dintorni. Il convegno si svolge il 19 e 20 marzo del 1904 e a organizzarlo è il primo Ski-Club, nato a Torino, che vide tra i suoi fondatori proprio l’ingegnere. Il ritrovo è fissato per il 18 sera a Oulx, poi nella notte si raggiunge Cesana. Da qui, con le slitte, si inizia la salita al colle del Sestrières. Giunti al Baraccone del colle e fatta colazione, «Gli skiatori si affrettano a calzare i loro lunghi arnesi, ed a lanciarsi alla pazza voluttà di lunghe scivolate sui pendii dolci e ondulati del colle, che fanno di Sestrières un campo davvero ideale per le esercitazioni. (…) A gruppi, alla spicciolata, gli skiatori invadono le pendici; l’aria è piena delle grida di chi corre e di chi capitombola; e son risa matte dei vicini a veder i caduti sbattersi nella neve farinosa, dimendando furiosamente in alto le gambe impacciate dalle lunghe, strane appendici; e le risa aumentano quando, riapparsi dopo mille contorcimenti, i caduti si presentano come infarinati dalla testa ai piedi, traballanti nell’affannosa ricerca di un equilibrio, ahi! Troppo instabile».
I più pratici nell’uso degli sci salgono sino al Fraitève, mentre i novizi ridiscendono. Si ritrovano più tardi tutti a Cesana poi a Oulx. Il giorno successivo il programma prevede prove di salto: «I valligiani si erano mossi anch’essi, e uomini, ragazzetti e donne, queste colla caratteristica bianca cuffia, si affollavano presso il salto, insieme ai colleghi nostri non provvisti di ski, che erano saliti anch’essi a godersi la montagna». Chi ritiene di essere all’altezza prova a cimentarsi in quel rudimentale esercizio: «Il pendio è ripido, la corsa è vertiginosa, l’aria frizzante accarezza la faccia, fischia attorno alle orecchie, una bianca nuvola di nevischio ribolle attorno agli ski (…) Il salto, poi, è un piacere ancora più raffinato, più vigoroso, ma fatte poche eccezioni, rappresenta ancora un’incognita, di cui si cerca invano la soluzione in fondo a quelle immense buche di cui si seminano i pendii».
Poi i partecipanti si ritrovano tutti insieme, si radunano per il pranzo dove termina il Primo Convegno Nazionale degli Skiatori. Come si sa, la frequentazione della montagna aiuta l’appetito.

Per saperne di più: Rivista mensile del Club Alpino Italiano, 1904.

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