immagine

Il calendario dei Parchi Alpi Cozie compie 30 anni!

Ente Parchi Alpi Cozie

calendarioparchi alpi coziefunghiifespore

È dedicato ai Funghi il nuovo calendario dei Parchi Alpi Cozie.

Il 2021 segna un traguardo importante per il calendario dei Parchi Alpi Cozie, nato grazie ad un'idea del Parco Orsiera Rocciavrè esattamente 30 anni fa. Si tratta infatti del 30° numero di una serie ininterrotta iniziata nel 1991 che ha sempre visto l'impegno dei guardiaparco che hanno messo a disposizione fotografie, realizzato i disegni e scritto i testi.

Si tratta di un importante strumento didattico dedicato a animali, fiori, piante, antichi mestieri, storia e leggende, sempre argomenti legati al territorio delle aree protette.

Ogni anno il calendario dei Parchi Alpi Cozie viene distribuito gratuitamente alle scuole locali, dalle materne ai licei, e si trova in vendita nelle edicole e nelle librerie specializzate oltre che presso le sedi del Parco. La collezione completa è disponibile e liberamente scaricabile dal sito www.parchialpicozie a questo link: https://www.parchialpicozie.it/page/view/calendari/.

Protagonisti del nuovo calendario sono i funghi con le loro "ife e spore", diramazioni sottilissime che li ancorano al terreno (le prime), minuscole capsule di patrimonio genetico impacchettato che permettono la loro dispersione ubiquitaria (le seconde).

"I funghi sono presenti sulla Terra da 3 miliardi di anni. Sono onnipresenti, vivono su qualsiasi substrato e in ogni habitat del pianeta. Sono state classificate oltre 700.000 specie, ma secondo alcuni autori potrebbero essere almeno 3 milioni. Come sempre in Natura, c’è ancora tanto da studiare e scoprire!
La gran parte di loro sono microscopici, quasi tutti sono piccoli o piccolissimi. Li ingeriamo quotidianamente anche senza rendercene conto perché sono gli agenti principali della fermentazione della birra e del vino, della lievitazione di pasta e pane. Li combattiamo senza tregua per le infezioni che affliggono noi o i nostri raccolti, come i funghi dei piedi presi nelle piscine, quelli che provocano la tigna, i micrococchi, gli aspergilli e la candida. O il “brusone” (Piricularia orza) che attacca le coltivazioni di riso, favorito negli ultimi anni dalle temperature eccessive e prolungate provocate dei cambiamenti climatici.
Per fortuna, talvolta altri funghi ci aiutano nelle cure, come la ben nota penicillina. Oggi è prodotta industrialmente ma Alexander Fleming un secolo fa scoprì le proprietà antibiotiche del fungo Penicillum notatum (oggi P. chrysogenum) da cui derivò il nome conosciuto in tutto il mondo (per la verità un medico della Marina Militare italiana, Vincenzo Tiberio, le descrisse già alla fine del 1800 ma le sue ricerche fecero meno notizia. Ma questa è un’altra storia...).
Dunque 1,5 miliardi di anni fa i funghi erano ben diffusi nelle acque marine, salmastre e dolci, 800 milioni di anni dopo cominciarono a occupare le terre emerse. Da veri esploratori pionieri, scoprirono un nuovo mondo promettente e facilitarono l’arrivo di tutte le altre piante attraverso le loro micorrize.
Una cooperazione virtuosa che da allora funziona meravigliosamente senza interruzioni. Si stima che oggi circa l’80% delle piante superiori abbia legami micorrizici con qualche fungo. Le ife fungine si uniscono alle radici delle piante e ne assorbono i prodotti fotosintetici, mentre le piante sfruttano le finissime ife per esplorare porzioni di suolo altrimenti impossibili da raggiungere e ne ricavano minerali indispensabili come il fosforo e l’azoto.
I poco appariscenti licheni – spesso confusi con muschi o muffe – ne sono una testimonianza vincente. Al 50% funghi eterotrofi e al 50% piante autotrofe, sono in pratica una efficientissima società per azioni in grado di colonizzare i substrati più inospitali: rocce, morene liberate dai ghiacciai, legni vivi e morti, tetti, monumenti. La loro forza sta proprio nella loro collaborazione che mette a reciproca disposizione sali minerali, acqua, zuccheri, ancoraggi robustissimi.
Un mondo fantastico, complesso, interconnesso, quello dei funghi. Spesso invisibile e quasi sempre ignorato.
Infatti normalmente, come in questo calendario, ci occupiamo di una ridottissima minoranza di loro, quelli che cerchiamo appassionatamente e mangiamo con gusto.
Quelli che possono essere lecitamente raccolti, ricordiamolo, rispettando le specifiche leggi nazionali e regionali, documentate dall’apposito “tesserino” e riassunte qui www.parchialpicozie.it/page/view/funghi.
I funghi sono protagonisti di storie famose, leggende talvolta inesatte e pericolose, cartoni animati, persino letteratura.
Un esempio, tra i tanti possibili, lo offre Italo Calvino che nel 1963 raccontò di Marcovaldo: mentre aspetta il tram per andare al lavoro, scopre dei funghi cresciuti nell’aiuola di un viale cittadino. Crede quindi di poter ritrovare anche in città un angolo di natura conosciuto solo da lui. Quando finalmente arriva il momento di raccoglierli, scopre che altre persone lo hanno anticipato.
Decide allora di spargere la voce e far sì che tutti possano prenderli. L’episodio si conclude con una corsa in ospedale: i funghi
erano velenosi. I raccoglitori rivali si devono sottoporre ad una comune e fastidiosa lavanda gastrica.
Dal romanzo alla realtà. Nonostante la diffusione della conoscenza, di internet e di tanti eccellenti manuali, ogni anno qualche ignorante confonde le specie, si intossica e finisce al pronto soccorso come Marcovaldo e soci. Regioni, province e ASL istituiscono nei maggiori paesi appositi centri di controllo dove micologi professionisti ed esperti certificano gratuitamente la commestibilità di ogni fungo raccolto e impongono la distruzione di quelli velenosi. Uno di loro, il dottor Marino Balma, ha fornito una preziosissima consulenza per la redazione di questo calendario."

Testo di Luca Giunti tratto dal calendario Parchi Alpi Cozie 2021

Il calendario Parchi Alpi Cozie 2021 è disponibile presso le sedi dei Parchi e sarà presto distribuito ai rivenditori autorizzati.

Potrebbe interessarti anche...