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Photo credit Stefano Bovero

I pesci del Lago Piccolo di Avigliana: «Una comunità ittica in salute»

Laghi di Avigliana

monitoraggioParco naturale Laghi di AviglianaSilurus glanispesce siluroprogetto LIFE Predator

Si è conclusa la prima fase di monitoraggio ittico nel Lago Piccolo di Avigliana. Il lavoro è stato commissionato dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie all’interno del progetto europeo Life Predator con l’obiettivo di studiare la quantità e le caratteristiche dell’ittiofauna presente nei Laghi di Avigliana in vista delle operazioni di contenimento del pesce siluro che, in quanto specie alloctona, minaccia la biodiversità dei due bacini lacustri di Avigliana. In attesa di procedere nel Lago Grande con le indagini che si inizieranno nella prima settimana di dicembre 2023, le prime osservazioni effettuate sul Lago Piccolo restituiscono risultati positivi e confortanti in attesa di un bilancio complessivo che verrà elaborato al termine dell’intervento.

«Durante le attività di monitoraggio sul Lago Piccolo – spiega Stefano Bovero, ittiologo incaricato dall’Ente Parco – abbiamo registrato una comunità ittica importante, variegata e in buono stato di conservazione. Siamo stati piacevolmente sorpresi nel rilevare una popolazione abbondante di luccio italico caratterizzato da fenotipo puro che è una specie altrimenti in declino nella nostra regione. Così come una buona presenza di tinca che altrove è spesso estinta, e di persico reale, anch’esso in forte declino. Insomma, un’ittiofauna di pregio con poche specie alloctone, grazie alle caratteristiche naturali delle sponde, alla scarsa interferenza delle attività umane e al lavoro di tutela del Parco».

Durante l’intervento svolto con elettropesca e posa di reti, l’equipe di studiosi ha potuto rilevare anche la presenza del pesce siluro che è stata definita «non particolarmente abbondante, ma pericolosa per gli equilibri ecologici del lago». In particolare, sono stati recuperati due esemplari di Silurus glanis di oltre un metro di lunghezza e 10 kg di peso che verranno trattenuti in apposite vasche chiuse per essere utilizzati in ulteriori studi scientifici monitorandone gli spostamenti nei laghi tramite idrofoni. I pesci che non sono sopravvissuti alle operazioni sono stati conferiti al Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR di Pallanza e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte e Valle d’Aosta Centro Bioacqua per ulteriori analisi biochimiche sulla salubrità della fauna ittica.

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