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Abbazia Notre Dame de Boscodon

Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre 2024

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Fu costruita nel 1132 da monaci eremiti dell'ordine di Chalais, grazie ai doni di Guglielmo di Montmirail, in presenza del futuro arcivescovo di Embrun, Guglielmo da Benevento.

Nel 1303 passò all'ordine benedettino, alle dipendenze della Chartreuse: i monaci vivevano delle risorse della foresta e del pascolo ovino.

Nel XVIII secolo l'abbazia fu riunita all'arcivescovado di Embrun e una parte dei suoi edifici fu distrutta.
Con la rivoluzione francese l'abbazia e le sue proprietà divennero patrimonio nazionale; gli edifici furono acquistati da Joseph Berte e intorno alla chiesa sorse una borgata con scuderia, stalla e abitazione.

Il XX secolo

Nel corso del XX secolo fu progressivamente abbandonata e i proprietari decisero di venderla a un'associazione che si proponeva di restituirla al culto. Monaci domenicani vi si insediarono ed iniziarono i lavori di restauro.

Nel 1974 le parti di edifici acquisite dall'associazione degli Amici dell'Abbazia di Boscodon furono classificate come Monumento storico, favorendone il loro restauro, diretto dopo il 1980 dall'architetto in capo ai Monumenti storici di Francia, Francesco Flavigny, territorialmente competente.

I lavori furono preceduti da scavi archeologici e da ricerche d'archivio che portarono, tra il resto, al prezioso ritrovamento da parte di suor Giovanna Maria di antichi documenti (XVII secolo) sull'ala dei Servitori, distrutta nel 1692 (documento dell'Archivio dipartimentale del 1706).

Più recentemente

1995: inaugurazione dell'ala dei Servitori, 425 mq di superficie utilizzata per riunioni, ricevimento, assistenza sanitaria, animazione spirituale e culturale.
1997: sistemazione del tetto e dell'ovile a fianco della strada di accesso.
1998: realizzati il rialzo del lato del chiostro, il restauro e la sistemazione dell'ala dei conversi;
2000-01: elevazione della torre campanaria con campana;
2004: fine lavori parte sud dell'ala dei Monaci e della cappella di san Marcellino, acquisto di piccoli appezzamenti adiacenti che hanno allargato gli spazi comuni esterni.
Oggi l'abbazia ha una comunità non monastica di religiosi.
Ha circa 80.000 visitatori l'anno ed è stata premiata nel 1989 per la miglior accoglienza.

Architettura del complesso

Stile romanico-provenzale con influenze dell'arte cistercense primitiva, estrema semplicità degli elementi architettonici, armonia dei volumi, qualità della muratura con pietre a giunto secco sono le caratteristiche dell'abbazia.

Vi si trovano i simboli della croce, del quadrato, del cerchio e del pentagono. Le unità di misura di riferimento sono il cubito reale e il piede romano.  

Gli edifici mostrano una progettazione che fa uso di elementi dal forte valore simbolico come la ripetizione degli elementi secondo numeri chiave, ad esempio sette volte come i giorni della settimana, proporzioni in armonia con la regola della sezione aurea…

Orientata con l'abside a est in funzione del ciclo solare, teneva conto della presenza di acqua, della foresta, dei vicini insediamenti umani.

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