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Rododendro e mirtillo

Ultimo aggiornamento: Jan. 16, 2024

La vegetazione dominata dal Rododendro e dai Mirtilli o rodoreto-vaccinieto, si estende dal sottobosco delle laricete e delle peccate rade fino alla fascia degli arbusti contorti, dove assume l'aspetto più tipico.
Il Rododendro (Rhododendron ferrugineum) predilige condizioni climatiche moderatamente continentali, non tollera escursioni termiche estreme e si diffonde dove nel periodo invernale la neve si accumula in modo da offrire riparo alle sue fronde. Perciò i rodoreti si trovano generalmente sui versanti esposti a Nord, sempre che il suolo, pur mantenendosi umido, non risulti eccessivamente impregnato d'acqua.
Assieme al Rododendro si possono osservare il Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus), il Mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea), il falso Mirtillo (Vaccinium uliginosum) e l'Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi), tutti appartenenti alla famiglia delle Ericacee. Essi, grazie anche ad una simbiosi radicale endotrofica con funghi del terreno, non temono la forte acidità del suolo, al contrario si avvantaggiano di substrati acidi e in fase di degrado e contribuiscono al loro deterioramento provocando accumulo di sostanza organica acida.
Nei suoli estremamente poveri ed acidi delle valli Chisone e Sangone, a quota non molto elevata è presente un'altra Ericacea: il Brugo (Calluna vulgaris). Assieme ai Mirtilli e all'Uva ursina, esso è la specie che caratterizza la brughiera alpina, ovvero un consorzio vegetale dominato da arbusti che si sviluppa in ambienti molto degradati di bassa quota, più caldi e meno nevosi rispetto a quelli del rodoreto-vaccinieto.

Nel rodoreto-vaccinieto tipico, al limite superiore della vegetazione forestale, accanto alle specie dominanti compaiono localmente altri arbusti molto caratteristici: il Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), piccolo alberello dalle frone rade, stagionalmente punteggiate da grappoli di bacche rosse; le Lonicere (Lonicera sp.), che formano densi cespugli portanti bacche rosse o nere (a seconda della specie) gemellate a due a due; la Clematide alpina (Clematis alpina), esile liana che produce grandi fiori azzurri.

Diverse specie erbacee si sviluppano sotto la copertura dei cespugli: Festuca flavescens, Poa chaixii, Calamagrostis varia, Homogine alpina, tipiche del sottobosco di conifere; Juncus trifidus, Carex sempervirens, Luzula spicata, caratteristiche delle praterie alpine acide. Mentre alle quote inferiori prevale il comune Mirtillo nero, salendo oltre il limite degli alberi si diffonde sempre di più il falso Mirtillo, che si distingue dal primo per avere il frutto più chiaro, con polpa non colorata e poco saporita, che non tinge di viola le dita e la bocca di chi li assaggia.