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Itinéraires

Sentiero Balcone della Valsusa (SBV)

Il Sentiero Balcone si snoda nell’Alta Valle di Susa, nei comuni di Susa, Meana di Susa, Giaglione, Chiomonte, Gravere, Exilles, Salbertrand, Oulx, Bardonecchia, Sauze d’Oulx, Cesana Torinese, Claviere, Sauze di Cesana e Sestriere, percorrendo le medie quote dei versanti ed attraversando molteplici tipologie di ambienti naturali quali lariceti, pinete di pino silvestre, acero frassineti fino a toccare i pascoli e talora i ghiaioni e gli ambienti rocciosi di alta quota. I nodi centrali dell’intero percorso sono i centri di Susa, Oulx e Bardonecchia, raggiunti dalle ferrovie e interessati da linee di trasporto pubblico. Da questi centri maggiori è possibile quindi raggiungere tutti gli altri comuni della valle ed eventualmente organizzare rientri intermedi senza percorrere l’itinerario completo. Il territorio dell’Alta Valle di Susa nel suo complesso presenta una serie di attrattive e di punti di forza dal punto di vista della fruizione escursionistica tra i quali si annovera la presenza di numerosi rifugi alpini collegati al Sentiero Balcone e ad altri itinerari di interesse locale, regionale ed internazionale come la GTA o il Glorioso Rimpatrio dei Valdesi (GRV), il Sentiero dei Franchi (SF). Estremamente ricche ed eterogenee sono poi le offerte per attività sportive e ricreative outdoor che si svolgono in Valle di Susa (kayak, rafting, free ride, mtb, cavalli, arrampicata, vie ferrate, alpinismo, ciaspole, sci escursionismo, sci fondo).

Sentiero Augusto Monti (SAM)

Si tratta di un itinerario ad anello che si sviluppa nella valle del torrente Romarolo, nel territorio comunale di Giaveno. Il Sentiero Augusto Monti è un itinerario tematico letterario dedicato alla memoria dello scrittore, che amava trascorrere l’estate nella tranquilla ed appartata valle dell’Armirolo, alla Cordria. Realizzato nel 2006 in occasione del 40° anniversario della sua morte. Dalla Borgata Mollar dei Franchi (579 m) al termine di un lungo rettilineo si lascia la rotabile che sale da Giaveno, per imboccare sulla sinistra la sterrata che conduce alla Borgata Gentina (623 m). Giunti ad una fontana ed a una sbarra, una breve discesa sulla sinistra conduce ad un ponte (Punt d’la Balueri) su cui si attraversa il torrente Romarolo. A partire da questo punto l’itinerario si snoda per un lungo tratto sulla destra idrografica del torrente fino ad un caratteristico ponte di pietra, superato il quale si ritorna sul versante sinistro idrografico nei pressi di Case Galletto (Can Galet, 670 m). La mulattiera si trasforma ora in uno sterrato che con alcune ripide curve conduce a Case Nanot (Can Nanot, 803 m), da cui si prosegue a destra in discesa sulla strada  asfaltata fino a Provonda (769 m) con la bella chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo,  affacciata sulla valle. Di qui si segue in discesa la strada  fino al bivio che sulla sinistra con un breve strappo conduce al nucleo inferiore di Case Franza (La Fransa, 763 m) e si prosegue su un viottolo che, superata in piano una zona di prati ed orti, s’inoltra nel bosco e scende rapidamente su Pian Siva. Seguendo la segnaletica si prosegue in discesa nel bosco a riguadagnare la strada  che si risale per un brevissimo tratto fino ad un bivio segnalato a sinistra che immette alla borgata Cordria (650 m), dove soggiornò Augusto Monti. Di qui si raggiunge in breve la Borgata Gentina e percorrendo a ritroso il primo tratto dell’itinerario si raggiunge la Borgata Mollar dei Franchi, chiudendo l’anello. Volendo è possibile seguire una variante che permette di dimezzare la lunghezza dell’itinerario, escludendone la parte alta. Seguendo infatti la destra idrografica del torrente Romarolo si giunge ad un ponte in cemento che immette in sinistra idrografica su un ripido sterrato che tocca la fontana “du Duc” e successivamente le Borgate Madur (673 m) e Madorera (701 m), dove si guadagna la strada asfaltata, che si risale a sinistra fino a Case Franza, collegandosi al tracciato completo.

Tour dello Chaberton (TCH)

Il Tour dello Chaberton è un percorso escursionistico transfrontaliero ad anello che permette di esplorare le testate delle valli alpine incentrate sul Monte Chaberton, con tappe che si innestano sul Sentiero Balcone nei Comuni di Oulx e Cesana Torinese.

Glorioso Rimpatrio dei Valdesi (GRV)

Una marcia di 250 km attraverso la Savoia, condotta in 12 giorni da un migliaio d'uomini guidati dal pastore valdese Henri Arnaud, che nell'agosto del 1689 si scontrarono contro le truppe francesi per difendere le proprie valli. Questa, in estrema sintesi, l'impresa del "Glorioso Rimpatrio" dei valdesi, che questo itinerario celebra e ripercorre. Per capire le ragioni storiche di questa vicenda bisogna conoscere la storia dei valdesi, inizialmente conosciuti come "i poveri di Lione", a lungo costretti a vivere nella clandestinità e perennemente ricercati dall'Inquisizione. Dispersi in varie zone d'Europa, si concentrarono in particolare nella regione alpina del Delfinato e del Piemonte occidentale. Al sorgere della Riforma protestante i valdesi, ormai superstiti quasi solo nelle Alpi Cozie, aderirono alla nuova prospettiva di fede e organizzarono le loro comunità sul tipo delle chiese protestanti svizzere. Sottoposti a dure repressioni da parte dei duchi di Savoia, riuscirono a sopravvivere grazie alla situazione politica e alla particolare realtà geografica delle loro terre. Nel 1686 i valdesi costituivano nelle valli di Perosa (oggi bassa val Chisone), San Martino (oggi val Germanasca) e Luserna (oggi val Pellice), una popolazione di circa 12.500 persone. 
Quando il duca sabaudo Vittorio Amedeo II, fedele alla politica del re Sole, impose ai suoi sudditi di religione riformata di cessare ogni manifestazione pubblica, demolire i luoghi di culto e battezzare i figli nella Chiesa romana, i valdesi rifiutarono l'ipotesi di un esilio e decisero di resistere, incorrendo così nella dura repressione dei francesi. Deportati nelle prigioni e nelle fortezze, la maggioranza perì di stenti e solo poco più di 3.000 riuscirono a trovare rifugio in Svizzera. Tre anni dopo, nell'agosto del 1689, la situazione internazionale si volse in loro favore: Guglielmo III d'Orange, diventato re d'Inghilterra, ricostituì il fronte anti-francese con la Lega di Augusta e nel quadro della guerra contro la Francia finanziò una spedizione militare in Piemonte, organizzata dal pastore valdese Arnaud e composta da un migliaio di uomini, in maggioranza valdesi. Partiti il 26 agosto dal lago Lemano, attraversarono la Savoia con una marcia di 250 km, scontrandosi con le truppe francesi a Salbetrand, in val di Susa. Ripreso infine possesso delle loro valli, e stretti dalle truppe francesi, si trovarono impegnati in mesi di guerriglia e furono costretti ad asserragliarsi alla Balsiglia, una borgata sopra Massello, in val Germanasca. L'attacco delle truppe franco-sabaude nel maggio del 1690 stava per segnare la loro fine, ma li salvò l'improvviso cambiamento nelle alleanze politiche, che portò il duca di Savoia a scendere in guerra contro i suoi ex alleati francesi. L'itinerario qui proposto si arresta alla conclusione dell'epica marcia con l'arrivo dei Valdesi al villaggio di Bobbio, in val Pellice. L'impresa del "Glorioso Rimpatrio" ha sempre suscitato molto interesse, in primo luogo per l'aspetto militare: già Napoleone ne fu profondamente colpito e nel 1872 il Ministero Italiano della Guerra incaricò il capitano Gallet di ripetere a piedi l'itinerario. In secondo luogo il Rimpatrio fu fatto conoscere sotto l'aspetto turistico da diversi viaggiatori, soprattutto inglesi, alla ricerca di una natura autentica e di un popolo capace di vivere in modo semplice. A partire dall'Ottocento, anche nella chiesa valdese emerse una rinnovata attenzione per l'avvenimento: in occasione delle celebrazioni del 1889 un gruppo di sei valdesi ripercorse a piedi l'itinerario dal lago Lemano fino alle Valli valdesi; analoga iniziativa si ebbe nel 1989, questa volta con la partecipazione di un centinaio di persone. Attualmente questo percorso è inserito nel progetto di itinerario europeo: "Le strade degli ugonotti e dei valdesi" che dal sud della Francia si snoda, passando per la Svizzera, fino alla Germania del Nord.  

Anello delle Valli Valdesi (AVV) - Val Pellice (AVV)

L’itinerario si sviluppa ad anello, in 8 tappe, sui comuni di Angrogna, Bobbio Pellice, Rora’, Torre Pellice e Villar Pellice per una lunghezza complessiva di circa 120 Km. Si tratta di un percorso di carattere escursionistico ad alta valenza naturalistica ed ambientale a cui è possibile accedere da ciascun comune interessato, così come lasciarlo per raggiungere il centro dei singoli paesi ove trovare risposte a quesiti di carattere storico culturale e sostare nelle strutture ricettive per gustare i prodotti tipici locali. Molti di questi sentieri infatti sono fortemente connessi con la storia locale: la storia Valdese di cui queste montagne sono state per secoli teatro, i collegamenti con la Francia per garantire gli scambi commerciali, la Resistenza durante la seconda guerra mondiale. L’ambiente montano, con vocazione agricola, caratterizzato anche da scarsi contatti con le città e la pianura, ha favorito il permanere di antiche espressioni tradizionali e culturali. Le tradizioni popolari, le usanze, il modo di vivere e di rapportarsi con l’ambiente circostante hanno origini antiche e la varietà culturale, religiosa e linguistica del territorio si traduce in un patrimonio di tradizioni che fa di queste valli una terra assai ricca di forme espressive. Nell’area si trovano diversi musei che testimoniano i vari aspetti che hanno caratterizzato la cultura delle valli. L’itinerario che si sviluppa per la maggior parte su sentieri della GTA e su altri nella Rete escursionistica della regione Piemonte, è connesso in più punti con itinerari di lunga e media percorrenza registrati nel catasto Nazionale dei sentieri, con itinerari transfrontalieri e con percorsi tematici, della durata di poche ore, di chiaro scopo didattico formativo, ben attrezzati, adatti a tutti e con aree di ricettività funzionali.

Giro dell'Orsiera G.O. (GDO)

Il Giro dell'Orsiera - G.O. - è l'itinerario escursionistico di 6 giorni nel Parco naturale Orsiera Rocciavrè. Un anello di circa 55 km con tappa in 5 rifugi che creano una rete di strutture efficiente, necessaria per vivere al meglio un tour impegnativo ma sicuramente appassionante. Le tappe sono proposte con partenza e arrivo dalla Borgata Molè del Comune di Coazze (Val Sangone) e prevedono il pernottamento nei rifugi Balma (1986 m), Selleries (2035 m), Toesca (1711 m), Amprimo (1375 m), GEAT Val Gravio (1376 m). L'itinerario risulta comunque percorribile, da ogni escursionista mediamente allenato, partendo da una qualunque delle sue tappe. Il percorso è molto versatile e si presta a varianti interessanti: si possono ad esempio utilizzare i sentieri di arroccamento per raggiungere i rifugi dal fondo valle e percorrere solamente alcune tappe a scelta oppure si può arricchire l'itinerario fermandosi più notti in un rifugio ed approfittare della fitta rete sentieristica dei dintorni per fare brevi escursioni tra una tappa e l'altra. Il G.O. si snoda su sentieri ben tracciati, dislivelli moderati e frequenti possibilità di sosta in bivacchi, in riva a laghi glaciali e in alpeggi dove gustare formaggi tipici. È comunque indispensabile utilizzare una carta escursionistica dettagliata e aggiornata.   L'itinerario porta alla scoperta di una natura incontaminata a due passi da Torino, consente un’ampia panoramica sui diversi ambienti montani, in un’alternanza di pascoli, pietraie, lariceti e faggete, dove con uno sguardo attento si possono avvistare camosci, cervi, caprioli, cinghiali, mufloni, stambecchi ma anche aquile reali, gipeti, gheppi, falchi pellegrini e pecchiaioli, fagiani di monte, pernici e coturnici oltre alla fauna minore. Il trekking soddisfa anche coloro che in vacanza amano conoscere la storia dei luoghi: durante il percorso del Giro dell’Orsiera si incontrano le testimonianze della storia medioevale (Certosa di Montebenedetto) e della “piccola” storia di tutti i giorni, vissuta dai pastori e dai montanari che per secoli hanno popolato queste vallate (incisioni rupestri, mulattiere selciate, versanti terrazzati, borgate rurali, fontane e canali irrigui). Dai punti panoramici del G.O. la vista spazia fino a scorgere Superga, la Rocca di Cavour, il Monviso, la pianura padana, le cime cristalline degli Écrins, della Vanoise, del Rocciamelone e del lago del Moncenisio. Il Giro dell'Orsiera è registrato nel catasto escursionistico regionale a cura dell'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie con la collaborazione dei comuni interessati (Bussoleno, Coazze, Mattie, Roure, San Giorio di Susa e Villar Focchiardo) e con il partenariato dei Rifugi coinvolti.

Tour d'Ambin (TAM)

Il Tour d'Ambin è rivolto ai fruitori di percorsi escursionistici ed alpinistici di alta quota. I principali punti di interesse storico-culturale sono il traforo “Pertus di Colombano Romean” in località Grange Pertus del Comune di Exilles e la Galleria del Pramand, di derivazione militare, che attualmente costituisce passaggio obbligato all’altezza delle Grotte dei Saraceni, in Comune di Oulx (in attesa di riapertura post lavori). L'itinerario transfrontaliero si snoda tra passi e cime del Massiccio d'Ambin, sito fortemente legato alla nascita dell'alpinismo.

Sui passi di Tino Aime (TAI)

Giovanni Battista Aime (detto Tino), grande pittore e scultore originario di Cuneo ma residente in Valle di Susa, era molto legato a Gravere, in particolare alla frazione Bastia, dove visse fino alla scomparsa. Tre anni dopo la sua morte, avvenuta nel luglio 2017, il paese in cui dimorò e diede spazio al suo estro artistico gli rende omaggio con l'ideazione dell'itinerario "Arte e natura – sui passi di Tino Aime". Il percorso turistico attraversa l'abitato di Gravere e propone la visita della maggior parte delle sue borgate, raggiungendo quindi i limitrofi comuni di Chiomonte e Meana di Susa, raccordando fra loro gli itinerari valsusini della via Francigena, del Sentiero dei Franchi e del Sentiero Balcone fruendo di ricettività, punti tappa, prodotti locali e tipici e partner del territorio. Un sentiero che vede riprodotti, su pannelli e installazioni stabili, 19 opere scelte tra la ricca produzione dell'artista, presso le quali sarà possibile vedervi apprezza dal vivo gli stessi panorami descritti dall'artista nell'opera proposta, oppure, come nel caso delle borgate alte dove abitualmente avviene la fienagione, osservare scene di monticazione, raffigurazione di pastori e di lese e scene di vita locale. Oltre agli splendidi panorami ed alle peculiarità del territorio, ad affascinare quanti si avventureranno nei boschi delle tre località sarà quindi anche l'aspetto artistico offerto dalla visione culturale di ciò che Aime riproduceva nei suoi quadri. Sembrerà di guardare il mondo con i suoi occhi osservando i tetti imbiancati dalla neve, gli orti, i frassini, i boschi di castagno e conifere spesso riprodotti nelle sue opere. L'intero tracciato è fruibile a piedi o in sella alla mountain-bike, scegliendo differenti gradi di difficoltà mediante percorsi differenziati. Parte di essi, nei boschi di Gravere e Meana, sono percorribili anche da portatori di disabilità, giacchè contraddistinti da un dislivello minimo. Più impegnativi, invece, gli anelli escursionistici di media montagna e quelli di alta quota e lunga percorrenza, idonei per chi ha un buon allenamento.

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